AVVISSO IMPORTANTE
questo è l'ultimo capitolo della prima parte della storia, farò in seguito il sequel, non perdetevelo! (Non so quando lo inizierò, ma sicuro entro la prossima settimana<33)
Si chiamerà: le ultime pagine della nostra vita||sequel(di questa storia)!
I punti di vista saranno SOLO quelli di Mich, e ovviamente i fatti e la storia saranno strutturati meglio di questa.
buona lettura, cari lettori<3Pov Tancredi
la guardai con fare arrabbiato, era di nuovo riuscita a farmi arrabbiare.
T:forza
dissi puntando con la testa verso casa.scosse la testa, cosí le andai vicino e la presi in braccio di forza, guardandola male, per poi sbuffare.
T:ora vedi le conseguenze che trovi a comportarti male per stradadissi io, esagerando, solo per farle capire la gravità della cosa.
sbuffò anche lei, guardandomi negli occhi.mi chiedevo perchè da qualche settimana era diventata cosí capricciosa..
eppure un motivo ci sarà stato..no?mi diressi, con in braccio Chanel, verso Agnese, che era davanti alla porta di casa. appena arrivato, aprii essa con le chiavi di casa.
lasciai subito Chanel in terra, mi stava dando fastidio, e per non castigarla subito le cercavo di stare lontano.
C:no!
urlò lei, in preda al panico.mi girai di scatto, mi aveva fatto cagare addosso, che in realtà voleva solo che io la riprendessi in braccio.
T:ma sei stupida?
le chiesi, sempre guardandola male.cominciò a piangere. era incredibile. andava avanti tutto il giorno.
T:vai in camera tua che non ti voglio sentire
le dissi io, pensando alla punizione che le avrei dato.C:non voglio andare in camera..
disse lei singhiozzando e sedendosi sul pavimento, mentre allagava tutto di lacrime.
T:o ci vai con le buone o con le cattive, ti avverto eh!"urlai" io, ero molto arrabbiato.
non fiatò, singhiozzò soltanto.
le andai contro, infuriato nero, la tirai su da un braccio e le mollai una sculacciata che le fece capire con chi aveva a che fare.poi la presi di forza e la portai nella sua cameretta, chiudendola dentro.
non avrei mai pensato di arrivare a questo limite, di chiuderla in camera da sola, soprattutto perchè aveva paura.in quel momento nella mia testa c'era solo confusione, quella che mi stava creando Chanel.
sentii poi, aprire la porta di casa, e un "ciao" sparato di Zoe.capii che erano arrivate da scuola lei e Michelle. scesi al piano inferiore, dove appunto si trovavano. in cucina c'era solo mia sorella, mentre Zoe era in camera di Gianmarco, che era appunto salita mentre io stavo scendendo.
T:ciao Mich
dissi dandole un bacio sulla gote, facendola arrossire.
M:ciao
disse lei a bassa voce, abbracciandomi.
ricambiai l'abbraccio, ne avevo bisgono, avevo bisogno del suo affetto.le cose da poco si erano invertite, Michelle si stava staccando da me e io dovevo proibirglielo. mi mancava la mia sorellina, quella che io accudivo ogni giorno, quella a cui facevo le coccole prima della nanna, quella che mettevo in punizione..mi mancava, lei.
T:com'è andata?
le chiesi, facendola sospirare, sicuramente c'era qualcosa che era andato storto. scosse la testa per paura della mia reazione.
T:dimmelo cucciolasapevo che amava essere chiamata "cucciola", e che la metteva a suo agio.
M:non sono andata molto bene nella verifica di geografia..
disse lei, girandoci intorno, ma ormai io l'avevo capito.annuii, stringendo i denti. mise la testa nell'incavo del mio collo, sapendo già cosa le sarebbe toccato. ma no, non era una punizione come tutte le altre.
le presi la faccia tra le mani e la guardai negli occhi, ormai lucidi al punto di piangere.
sorrisi, circondandole la schiena con le mani.T:non piangere però
dissi io dandole un bacio sulla guancia.
T:recuperiamo insieme, stai tranquilla
le dissi, incoraggiandola.annuí, anche se con qualche lacrima di dubbio agli occhi.
T:oggi non ci sono i ragazzi, chiama Zoe e dille che è pronto da mangiare***
Pov Michelle
strano. strano. strano. tutto questo era strano. cos'era successo a Tancredi? non era lui. non mi aveva punito, come faceva sempre, e mi aveva detto che mi avrebbe aiutato a recuperare il brutto voto preso oggi in geografia.la testa in questi giorni mi scoppiava, e soprattutto non mi interessava nulla della scuola, ma stavo cercando di trovare qualche altra passione oltre al calcio e allo stare male.
il calcio, già, l'ho tralasciato, ma non volevo più fare allenamento. non mi andava di imparare come tutti. io dovevo essere io, Michelle Galli. non Gaia, non Giulia, non Anna. Michelle.
avevo una vita davanti e dovevo affrontare i problemi con il sorriso, perchè lui è il miglior amico per sconfiggere il nemico.
qualche volta ti lascia, ti fa cadere, ma poi torna, eccolo che sbuca..e ti accomoagna per il resto dei giorni, dei mesi, degli anni.
tutto questo non parlando di me. genitori morti da un alcolizzato in auto, fratello e gente violenta, passato orribile, trasferimento da una casa all'altra, brutti voti a scuola.
ma soprattutto professori che quest'oggi ci riconoscono con dei numeri. 9 al secchione, 8 a un ragazzo, 7 ad un altro, 6, 5, 4. non capiscono che anche noi abbiamo una vita da vivere e non possiamo impegnarci solo con la scuola.
vedere i ragazzi come dei numeri, che siano alti o bassi, non è giusto. ognuno ha le proprie abilità, che possono essere nascoste, come le mie, o che possono essere evidenti, come quelle del secchione della classe.
la mia vita doveva migliorare, e dovevo essere io a fomentarla. praticare sport che mi piacciono, avere delle passioni, degli amici, andare bene a scuola..sogni, tutti sogni.
la mia camera talvolta mi aiutava a pensare, il mio letto, il soffitto e una spremuta di arancia fresca.
lacrime agli occhi sí, ma non era un pianto.idee sul mio futuro? no, dovevo pensare sempre e solo a godermi il presente, per quello che era. sfogare fa bene, ma non quanto prendersi una giornata di riposo con gli amici e andare in discoteca.
avevo bisgono di felicità, era quella che mancava nella mia vita.
guardai l'orologio, segnava le 9 e mezza, era ora di andare a dormire, perchè l'indomani mi sarei dovita alzare presto.Pov Chanel
era dalle due del pomeriggio che ero chiusa in camera mia, e soprattutto era dalla sera prima che non mangiavo, e il disinteresse nei miei confronti da parte di Tancredi era molto brutto.potevo uscire, sí, ma volevo aspettare il momento in cui Tanc mi sarebbe venuto a prendere.
ero sdraiata sul letto, a piangere, un po' come sempre.sentii un rumore provenire da davanti a me, cosí decisi di aprire gli occhi.
era finalmente Tancredi, che venne da me e mi prese in braccio, senza lasciarmi il tempo di insultarlo.T:ti è bastata come punizione o devo prenderti sulle mie ginocchia?
disse lui severo, facendomi fermare il cuore. scossi ripetutivamente la testa, facendogli capire che era un secco "no".T:non voglio che fai i capricci per strada, che sia chiaro, è pericoloso, mh?
annuii, avevo capito che alla fine lo faceva per me.C:ho fame
dissi io schietta, facendolo ridere.
T:vai a mangiare, birbante.
scesi dalle sue braccia e corsi al piano di sotto, andando in cucina e mangiando il mio piatto di cibo.me lo gustai, poi, lentamente e con poca voglia, andai a letto, facendomi rimboccare le coperte da Tancredi, per poi farmi augurare la "buona notte".
uscí, in seguito, dalla stanza, facendomi addormentare tra le braccia di Morfeo.
spazio autrice
scusate il ritardo, ho avuto molti impegni in questi giorni<3
Vi ricordo che questa parte della storia è finita, ci sarà il sequel, ma non so quando(entro la prossima settimana sicuro❤️)
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Follow Your Dreams
FanfictionMichelle Galli, sedici anni e indole ribelle. Rinchiusa tra le mura di una casa in cui a viverci sono suo fratello e gli amici, che le daranno filo da torcere in molte occasioni. Tra calcio, scuola e disastri, la protagonista si vedrà costretta a cr...