Pov Diego
poco dopo aver detto a Tanc di andare in camera di Michelle uscii di casa per andare a prendere Agnese e Chanel da scuola, siccome Gianmarco era a lavoro insieme altri ragazzi.Michelle si stava comportando davvero male in questi giorni, non portava rispetto e faceva ogni singola azione che la avrebbe portata nella strada sbagliata.
Tancredi delle volte si faceva condizionare dal suo stato d'animo, nel senso che se piange troppo la risparmia.
ma non funziona cosí, quando uno merita di prenderle le prende, se non lo merita si risolve a parole.tutto questo lo pensai mentre ero alla guida, sempre mantendendo l'attenzione sulla strada che stavo percorrendo.
appena arrivato nel parcheggio della scuola delle piccole, accostai l'auto ed aspettai che uscissero con l'assordante rumore dell'ultima campanella che annunciava la fine della scuola per l'intera giornata.driiin!
uscirono praticamente subito, dato che erano solo in seconda elementare, e facevano uscire per primi quelli più piccoli.arrivò da me prima Chanel, ma subito dopo ci raggiunse anche Agnese.
D:ciao bimbe, la macchina è laggiù
dissi io indicando con un cenno la parte in qui avevo parcheggiato l'automobile.loro corsero alla meta stabilita, per poi decidere chi doveva stare davanti e chi dietro, ormai era tradizione.
ovviamente davanti ci stava sempre Agnese, non sapevo per quale motivo ma Chanel non voleva più stare ai sedili che davano sul cofano della macchina.
una volta arrivati a casa, aiutai a scendere le due e poi entrammo in casa.
Agnese, come ogni volta, andò in camera di Marta e Zoe, chiudendosi al suo interno.Chanel invece rimase al piano di sotto con me.
C:Mich è ancora a scuola, Diego?
mi chiese lei con una vocina tremante che mi fece ridere.
D:no, sono successi dei casini in questi giorni..lei annuí poco convinta della mia affermazione.
C:quindi ora dov'è?
io la guardai, perchè voleva sapere tutte queste cose?
D:in camera sua, con Tancannuí ancora, anche se secondo me non aveva la minima idea di cosa io stessi dicendo.
quello, però, non era il problema più grande che mi affliggeva.dovevo fare capire la lezione a Michelle, punendola fortemente.
***
ormai era tardi pomeriggio, e i ragazzi, compreso Tancredi, erano andati fuori a fare una passeggiata.
a casa eravamo io, Michelle, Chanel, Agnese e Valerio, il quale non era volito uscire per questioni di depressione momentanea.era il momento perfetto per far capire a Michelle che con me non si scherza, la prossima volta si risparmierà di alzare il tono con me e fare la spiritosa.
uscii dalla mia stanza, dirigendomi nella sua.
non bussai, aprii solo la porta.
era sul letto, sdraiata a pancia in su, con le guance rossissime e le mani sulla pancia.era sveglia, perchè mi stava guardando dubbiosamente.
D:alzati e mettiti di fronte a me
lei fece una smorfia, non facendo una mossa.
M:te lo scordidisse lei mettendosi seduta sul letto a gambe incrociate.
la guardai fuoriosamente, allargando le narici del naso e facendo pulsare la vena che avevo sul collo.le mollai uno schiaffo sulla guancia, al quale lei fu costretta a girarsi per la forza che avevo usato a colpirla.
pianse, ma erano solo capricci per farmi pena, ne ero sicuro.le lasciai un livido gigante e viola sulla gote(guancia), se lo meritava.
la feci sdraiaire sul letto a pancia in giù, con molta fatica a causa dei suoi stupidi lamenti da bambina di 2 anni.mi tolsi con rabbia la cinta che portavo con i jeans.
avevo intenzione di riprenderla a frustate, cosí che avesse imparato la lezione.le lasciai i pantaloni, per risparmiare tempo.
non fiatò, era solo in una valle di lacrime dove il desiderio era sicuramente non essere frustata.decisi di darle il primo colpo, che la fece urlare a squarcia gola.
D:se urli aumento la forza dei colpi, non ti conviene
dissi puntandole un dito contro, rendendomi conto che cosí avrebbe speventato tutti.arrivai fino ai 14 colpi di cintura.
Michelle era ormai distrutta.
beccarsi altre frustate con il sedere pieno di lividi e tagli non era di sicuro bello, ma se lo meritava.M:non farlo, non ce l-la faccio
disse lei prevedendo la sua istantanea morte.
senza ascoltarla, ovviamente, tirai comunque il colpo sulle sue chiappe che spruzzavano rabbia da tutti i pori.questa volta l'urlo l'avevano sentito eccome.
Valerio, il quale si era sicuramente preso un infarto, corse in camera di Michelle.avevo appena riallacciato la cinta ai pantoloni, ma Michelle non era in buone condizioni.
Vale si preoccupò, venendo di fretta verso di noi.V:cretino! cosa le hai fatto?
esclamò, facendomi alterare più del dovuto.
D:ho fatto quel che si meritava
Valerio, deluso, mi guardò male.V:esci da questa stanza, ora
disse. non volevo sentire altre parole dai due, perciò soddisfatto di me stesso uscii dalla stanza.Pov Michelle
se dovevo essere sincera non me lo aspettavo da lui.
mi aveva frustata capendo lo stesso la mia situazione non per niente al massimo.Valerio si avvicinò frettolosamente a me.
V:vado a prendere le robe per curarti, tu non muoverti
disse andando nel bagno, per poi prendere i curanti per le ferite.almeno si stava preoccupando per me.
tornò sul letto, di fianco alla sottoscritta.
mi tolse i pantaloni, prendendo i cerchietti di cotone e spruzzandoci sopra il disinfettante.mi tamponò i tagli e i lividi che stavano sulle chiappe.
finalmente tutto il dolore piano piano diminuiva.
sorrisi, qualcuno allora ci teneva a me, no?V:vieni che c'hai un livido anche sulla guancia per colpa di quel coglione di Diego..
disse subito dopo che io avevo appena finito di mettermi i pantaloni.mi avvicinai a lui, il quale mi prese a cavalcioni sulle sue gambe, che stavano poggiate sul letto.
mi tamponò anche la guancia.
V:sei bellissima..
disse facendomi arrossire.
ad un tratto, distratta dai miei pensieri, sentii un peso sulle mie labbra.un peso leggero e pressante allo stesso tempo, un peso morbito e bagnato.
valerio mi aveva baciato.Valerio mi aveva baciato? Non era possibile, non era scientificamente possibile.
Appena staccato, fiero, dalle mie labbra calde sorrise, mostrando a me il verde smeraldo dei suoi meraviogliosi occhi.
era tutto stupendo..
mi era piaciuto, ma avevo fatto un casino.
Ryan, ieri ci eravamo messi insieme, mi aveva regalato l'anello..ma a me non piaceva Ryan, a me era sempre piaciuto Valerio.
dovevo cercare il modo in cui dire a Ryan che lui non mi piaceva più, e che mi ero innamorata di un'alta persona.piansi di gioia davanti a Vale, che aveva pure lui gli occhi lucidi come un cristallo.
la porta si aprí, interrompendo il momento romantico che stava avvenendo nella stanza.spazio autrice
raga ho in mente un'idea strageniale per andare avanti con la storia, e vi assicuro che non è finita, anzi..
piccolo spoiler: qualcosa andrà storto, farà creare confusione nella testa di Mich, ma soprattutto in quella di Valerio e Tancredi.❤️
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Follow Your Dreams
FanfictionMichelle Galli, sedici anni e indole ribelle. Rinchiusa tra le mura di una casa in cui a viverci sono suo fratello e gli amici, che le daranno filo da torcere in molte occasioni. Tra calcio, scuola e disastri, la protagonista si vedrà costretta a cr...