Beccati!

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Pov Michelle
era quello stronzo di Diego, non sapevo che cosa ci faceva nella mia camera, dato che mi aveva da poco frustata.

Valerio lo guardò male, e cosí feci anche io, aveva invaso la nostra privacy, senza neanche rendersene conto.
D:cosa cazzo state facendo?

disse serrando la mascella, pronto ad ammazzare Vale per avermi toccato il culo. sí, Diego nei miei confronti, anche se non si direbbe, era molto geloso e protettivo.

io mi allontanai da Valerio, terrorizzata dal tono oscuro di Diego.
M:non sono cazzi tuoi, coglione
Diego, appena sentito le mie parole sbiancò, facendo pulsare quella maledetta vena sul collo, che ogni volta mi metteva ansia.

mi lasciò uno schiaffo in testa, provocandomi un forte dolore, e poi scappai dal mio principe azzurro.

Vale si mise davanti a me, pronto a proteggermi, nel caso Diego mi vorrebbe fare del male.
D:Valerio, togliti, meglio per te

disse lui, volendomi vedere in faccia, dato che ero nascosta dietro il grande corpo del castano.
M:n-non mi puoi f-fare male..

dissi io bloccandomi qualche volta, per la paura di essere di nuovo frustata.
D:tu non parlare
disse sgridandomi, cosa voleva privarmi anche l'uso della parola ora?

Valerio stava seguendo la scena in silenzio assoluto, sapeva che io potevo cavarmela da sola in certe situazioni.

D:dopo sconterai la tua pena, ricordati che io perdono ma non dimentico
questa frase la diceva sempre quando era incazzato fino al limite.

uscí dalla stanza sbattendo la porta, facendomi letteralmente cagare in mano.
vale si girò dalla mia parte, guardandomi negli occhi.

V:stai attena a trattarlo bene, potresti finire nei guai
annuii, nella speranza che quando giunto il momento della pena Vale mi difenda.

Pov Tancredi
vidi dalla cucina Diego che scendeva le scale, molto di fretta.
D:bro..
disse mentre si avvicinava all'entrata della stanza dove stavo io.

annuii, volevo sentire che mi diceva.
D:ho il vago presentimento che Valerio si sia innamorato di Michelle..
non mi sorpresi, perchè anche io lo pensavo, era da un po' di giorni che facevano tutto insieme.

T:mh mh, lo so, ma stai tranquillo, ormai Mich sta crescendo, può decidere lei con chi stare..
dissi tranquillo, d'altronde aveva appena compiuto i 17 anni, perciò tra un anno aveva la completa autonomia, e dovevamo farle capire che non si viveva sempre seriviti e cullati dai più grandi.

Diego annuí, anche se sapevo che non era pienamente d'accordo con me.
Chanel, che era seduta in braccio a me, balbettò qualcosa di misterioso.

T:che?
le chiesi io ridendo, prendendola meglio tra le mie braccia.
lei scosse la testa, facendomi capire che non l'avrebbe voluto ripetere.

T:Chanel, vai a finire i compiti, sù
dissi provandola a far scendere dalle mie braccia, ma lei fece resistenza.

guardai diego, che la prese di forza in braccio, portandola al piano di sopra,in camera sua.
era da un po' di giorni che stava diventando insopportabile, disobbediva a qualunque cosa le chiedevo.

salii anche io al piano superiore, andando nella cameretta di chanel, perchè sicuramente diego l'aveva solo portata, non si sarebbe mai sprecato di aprire un libro, lui.

sapendo già di impazzire all'interno della stanza, la aprii. e ovviamente come immaginavo non stava facendo nulla, come sempre.

T:signorina, viè qua
dissi indicandogli un punto con la testa, incrociando le braccia.
già sapeva che quando la chiamavo con quel nome non portava a nulla di buono.

con piccoli passi si avvicinò a me, mettendosi dove le avevo indicato di posizionarsi poco fa.

T:allora, facciamo cosí, se tu non finisci i compiti entro le tre del pomeriggio vai in punizione
dissi io guardando l'orologio per specificare l'orario, per poi minacciarla di una severa punizione.

normalmente si mise a piangere, come tutte le altre volte, ma questa in silenzio, perchè di solito singhiozzava.
la guardai, sperando che presto si sarebbe messa sulla scrivania a studiare.

venne vicino a me e mi circondò con le braccia una gamba, supplicandomi di non metterla in punizione con dei piccoli gemiti e lamenti.

T:dai, prima inizi prima finisci
dissi io sbattendo a ritmo il piede, facendole capire che il tempo scorreva, e anche molto veloce.

C:ti prego no..no..
disse piangendo più forte.
T:oi!
urlai io, mi stava facendo venire l'ansia.

spaventata, nascose la testa dietro alla mia gamba.
la presi da un braccio, portandola alla scrivania, mettendola composta sulla sedia.

T:forza, non farmi perdere la pazienza..
dissi io aprendole il libro di italiano alla medisima pagina.

si asciugò di fretta le lacrime, facendone cadere alcuna sul pezzo di carta.
sorrisi, e per metterla a suo agio le lasciai un bacino sulla guancia.

mi guardò negli occhi, facendomi ridere.
T:birichina
dissi passandole un dito sul naso, gesto al quale lei sorrise, mettendo in evidenza i buchetti in mezzo ai denti, per colpa del suo stupido vizio.

non erano grandi, ma grandi abbastanza per spstare gli altri, creandole uno scompiglio in bocca.

la aiutai a completare gli esercizi.
guardai l'orologio, erano le 3 e 10, e stava ancora finendo.
decisi di non metterla in punizione, d'altronde stava facendo i compiti come le avevo detto.

Pov Michelle
ero ancora in camera di Vale, stavamo discutendo sulla rabbia di Diego.
lui dava ragione a me, ovviamente, ma non era in grado di fermarlo.

lo guardai attentamente negli occhi, per poi scoppiare a ridere.
mi prese dalle guance e mi lasciò un bacio, che io poi trasformai in un limone.

andammo avanti a limonare per almeno 5 minuti, creando sulle nostre labbra tagli e rossore.
allo scadere del tempo, valerio mi tolse la maglietta che indossavo, lasciandomi in reggiseno. cos lo feci anche io, ammirando i suoi pettorali.

stavamo per fare quello che arebbe stato l'amore.
mi misi a cavalcioni su di esso, provocandomi le farfalle allo stomaco.
sentimmo un certo gracchio di porta, cosí ci interrompimo e guardammo chi era che ci disturbava.

era quella babba di Agnese, che ci guardò attentamente, notando che eravamo tutti e due senza maglia.

restò impalata un po' di secondi, poi corse nella direzione della camera di Gian.
alzai le spalle con Vale, il quale però sembrava preoccupato.

V:cazzo Michelle se lo dice a Gian, e Gian lo dice a Tancredi ci uccide..
disse con tono basso, per non far capire niente a nessuno.

era vero, questa volta avevamo sgravato.
ci rivestimmo di fretta, non lasciando prova di nulla.

le labbra da lontano non si notavano, ma da vicino chiunque sarebbe stato in grado di capirlo.

spazio autrice
eii, scusate il ritardo ma wattpad mi sta dando alcuni problemi in questi ultimi giorni.
scusatemi il capitolo stra noioso ma mi serviva per portare avanti la storia❤️🥺grazie a tutti del supporto🌹🌸








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