Pov Michelle
Era appena suonata la campanella della ricreazione, ed era scoppiato il putiferio nella mia classe, odiavo quando facevano tutto quel casino.C'era gente che correva per i corridoi, gente che andava nelle classi altrui, gente che picchiava, persone che parlavano ad alta voce tanto da stordirmi l'udito.
Io restai seduta al banco, a braccia conserte, di solito faccio il panico anche io, però non me la sentivo in quel momento, avevo davvero paura per quello che poteva succedermi nel pomeriggio.
Incominciai a sudare, la testa mi stava scoppiando e gli occhi trattenevano i miliardi di lacrime che volevano uscire.
Decisi di chiamare a casa, non mi sentivo bene, o almeno di avvertire la prof.
Alzai la mano, lei mi guardò ed annuì.
Era la prof di inglese, era molto seria, ma anche molto gentile.M:prof, mi scusi, posso andare a provare la febbre? Non sto molto bene..
P(prof):si, vada pure. Okay, listen to me, guys..Disse incominciando a fare lezione ai miei compagni di classe.
Uscii dalla classe, per poi togliermi la felpa, restando con una maglietta a maniche corte.Andai nella sala dei bidelli e mi feci provare la febbre.
B(bidella):si, tesoro, hai la febbre
Disse mostrandomi il termometro e mettendolo a due centimetri dal mio volto.Io annuii, avevo 38 e 2, più e meno.
B:numero di telefono di un genitore, per favore..A quella frase scossi la testa.
M:non ho i genitori, posso farmi prendere da un mio amico? È maggiorenneDissi io giustificando la mia frase.
B:prego
Disse pronta a digitare il numero che a poco a poco le stavo per dire.Glielo dettai mentre lei digitava i pulsanti di quel vecchio telefono della scuola.
Avevo deciso di chiamare Valerio, siccome è l'unico che il lunedì mattina non va all'agenzia, a lavorare appunto.Sentii solo la voce della bidella, che ad ogni frase consentiva.
B:ha detto che tra 5 minuti è qui, lei può tornare in classe e preparare lo zaino, manderò un mio collega a chiamarla
M:grazie mille
B:non c'è di che, tesoro
Io sorrisi, era davvero carina, ma non l'avevo mai conosciuta, per questo ero felice che c'era lei.Tornai in classe, con lo sguardo di tutti i miei compagni addosso.
Tornai seduta al mio banco, neanche avvertendo Ryan che sarei tornata a casa avendo la febbre.Appena seduta, misi le cose sopra al mio banco nello zaino, facendolo pesare un botto.
Subito dopo entrò in classe un uomo alto, magro e moro, vestito da bidello, quindi immaginai che mi stava per chiamare.
B(bidello):signorina Galli, deve andare a casa
Disse cercandomi con gli occhi.Mi alzai dal posto salutando i miei compagni e sorridendo a Ryan.
B:vuole che l'acccompagni?
M:no, grazie, so la strada, arrivederci
Dissi alla prof che annuì.Uscii da scuola in maniche corte, in realtà c'era un po' di freddo, ma avevo bisogno di aria.
Avevo la felpa e lo zaino appoggiati sul braccio e la spalla destra.Trovai subito la macchina di vale, così aprii la portiera inferiore dell'auto.
V:ciao Mich, come stai?
M:male, ho mal di testa e la nausea..
V:okay, a casa vediam-Si bloccò di parlare notando dallo specchietto che ero con la maglietta a maniche corte e la felpa era appoggiata sulle mie gambe.
V:Michelle che cazzo ci fai in maniche corte? Siamo in pieno inverno
M:ho caldo..
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Follow Your Dreams
FanfictionMichelle Galli, sedici anni e indole ribelle. Rinchiusa tra le mura di una casa in cui a viverci sono suo fratello e gli amici, che le daranno filo da torcere in molte occasioni. Tra calcio, scuola e disastri, la protagonista si vedrà costretta a cr...