Non Puoi Fare Tutto Quello Che Vuoi

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Pov Michelle
chiusi gli occhi, non volevo di nuovo piangere davanti ai suoi occhi.
mi aveva tirato uno schiaffo sul viso, non si doveva permettere, mi faceva schifo.

aveva anche ritirato fuori il nome "Davide", colui che mi aveva peggiorato la vita.

mi girai, dandogli completamente le spalle. riaprii gli occhi, che già erano diventati lucidi.
M:sei un coglione..

dissi io a bassissima voce, tanto che neanche io potessi sentire. la voglia di dirglielo veramente c'era, mancava solo il coraggio.

sbattei un piedi a terra, capendo di avergliela data vinta per l'ennessima volta. mi toccai la guancia, bruciava al tatto, e sicuramente alla vista non sarà stata meglio.

mi rigirai verso di lui, facendogli vedere che non stavo piangendo come tutte le altre volte.
T:siediti sul letto
disse lui, con tono antirepliche.

M:no
mormorai io, guardandolo dritto negli occhi, a distanza di 10 centimetri.
T:ho detto siediti sul letto, ora

scossi nuovamente la testa, per poi cercare di scappare, ma non riuscendoci, siccome mi aveva preso per i capelli.
la cosa che più odiavo era quando qualcuno mi toccava i capelli, non riuscivo a supportarlo.

mi lasciò solo una manata sul sedere, ma d'altronde ci ero abituata.
mi portò sul letto, come mi aveba richiesto lui poco prima.

voltai lo sguardo sui miei piedi, molto interessanti.
T:guardami
disse con tono severo.

lo guardai senza fare capricci, non avevo paura che mi facesse del male, perchè ormai sapevo che sarebbe successo.
T:ascoltami perchè non ti voglio fare male..

disse per poi prendermi sopra le sue gambe e coccolarmi una coscia.
T:seriamente, non voglio più che fai sesso con tutti, sai che potresti prendere delle malattie?

mi domandò, scossi la testa, nessuno mi aveva mai parlato di queste malattie che si sarebbero trasmesse sessualmente.

T:eh, ora basta, quel che hai fatto hai fatto, ma fermati, stai esagerando
disse per poi farmi i grattini sulla testa.
annuii, non riuscivo a negare l'evidenza.

d'un tratto cominciai a piangere, completamente a caso. feci molti singhiozzi prima di lacrimare, ma il problema era che neanche io sapevo il motivo.

T:non piangere perchè ora veramente te le suono
disse lui puntandomi un dito contro, facendomi salire l'ansia.
me le suona? tanto, ormai, non sapeva fare altro.

incrociai le braccia, facendo il broncio e guardandolo negli occhi.
d'un tratto si aprí la porta, facendomi perdere 7 anni di vita.

era Chanel, la nostra piccola sorellina.
T:ciao piccola..
disse lui sbuffando e prendendola in braccio.

uffa, perchè si doveva intromettere in ogni cosa?
ero stanca, Chanel aveva 7 anni e si comportava come una bambina di 2.

T:dopo io e te facciamo i conti, per ora puoi andare
mormorò riferendosi a me, mentre baciava Chanel sulla guancia.

alzai gli occhi al cielo, sapendo già cosa mi avrebbe fatto più tardi.
odiavo quando mi lasciava in sospeso di una punizione, come le altre, sí, ma pur sempre dolorosissima.

uscii, stufa, dalla stanza. ero sfinita.
scesi al piano di sotto, andando sul divano, dove c'erano Diego e Valerio.
V:heyy baby

disse il secondo, per poi, prima che io mi sedessi sopra le sue gambe, lasciandomi uno schiaffo sul culo. risi, lasciandoli un bacio sulla guancia.

M:ho sonno..
dissi io, posizionandomi per bene sopra le sue gambe.
V:bimbaa
rise, mentre mi coccolava il viso.

Pov Chanel
C:ho sete
dissi io, capendo che non avevo bevuto in tutto il resto della giornata.
T:scendi e vai dai

mormorò per poi metteemi sul pavimento.
C:noo portami tuu
urlai io, ricevendo un'occhiataccia da mio fratello.

T:hai voglia di fare i capricci, eh?
mi sfidò lui.
C:noo
borbottai, beccandomi, poi, una sonora sculacciata sul sederino.

piansi più forte che potevo, anche se non aveva fatto tanto male.
d'istinto gli tirai un piccolo pugno sulla gamba, ribellandomi.

T:oi!
urlò lui, facendomi spaventare a morte.
feci segno di prendermi in braccio, ma non mi considerò.
C:Tanc..ho sete..per favore

dissi io con poca voce, siccome l'avevo sprecata tutta nel pianto.
mi guardò dall'alto al basso, furioso.
T:se hai sete l'acqua è in cucina

disse per poi sedersi sul suo letto con in mano il telefono.
C:ti..prego..
sussurrai io, cercando di fargli tenerezza, in modo che mi portasse a prendere qualcosa da bere.

T:mi prometti che fai la brava?
disse puntandomi un dito contro, io annuii subito, costretta.
sbuffò, per poi alzarsi dal letto e prendendomi in braccio, dirigendosi in cucina.

Pov Tancredi
***
eravamo nel tardi pomeriggio, ed io ero nella mia camera da letto.
avevo appena chiamato Michelle, avevamo una punizione in sospeso.

lei, impaurita, entrò nella stanza.
mi guardò con sguardo di pena, ma scossi la testa, non dovevo cedere.
cominciò a piangere silenziosamente.

T:smettila, prima ti becchi la punizione e poi parliamo
dissi io severo e deciso alla mia sorellina, la quale stava tremando.

non avevo intenzione di dare un tempo alla punizione, ma sarebbe durata fin quando Michelle non avrebbe capito la lezione.

la presi dai fianchi e la stesi delicatamente sulle mie ginocchia.
le tirai sù la maglietta e giù i pantaloni, cosí che le sberle fossero più dolorose.

strinse i denti, per non urlare, poi si aggrappò ai miei pantaloni grigi.
presi la mira sul suo sedere scoperto e diedi la prima sculacciata.

andai avanti a tirare sculaccioni per circa 5 minuti, tantissimi per la mia sorellina.
T:allora, facciamo che parliamo cosí..
il rosso sul suo culo faceva già provincia.

avevo intenzione di rimproverarla da sopra le mie gambe, cosí da farle capire a pieno tutto quanto.
T:mi spieghi perchè ogni volta che torno a casa trovo te e Valerio a letto?

le domandai, facendola voltare con la testa verso il mio viso.
i suoi occhi stavano lacrimando e il sedere chiedeva pietà.

M:è un momento di sfogo..
sussurrò, guardandomi negli occhi.
T:potresti sfogarti facendo ben altre cose, non con il sesso..anche perchè sei ancora minorenne ti ricordo!

dissi lasciandole un'altra sculacciata sul sedere.
M:basta ti prego
disse lei chiudendo a ritmo le palpebre, era sfinita.

T:michelle tu devi imparare che non puoi fare tutto quello che vuoi!
dissi io, battendo un ulteriore volta la mano sul suo posteriore.

pianse più forte, mettendomi ansia.
T:non ti voglio più beccare a letto con un ragazzo che sia chiaro, michelle
dissi, tenendola ferma.

M:Tancredi, per favore, non farmi ancora male..ho capito la lezione
mi disse sicura.
T:sappi che se ti becco non esito a prenderti sulle mie ginocchia, ora stai ferma dove sei che ti metto la crema..

dissi, prendendo il barattolino contenente la crema, per poi tirarle giù le mutande e sparmagliela ben bene.
T:mi raccomando, non sto scherzando eh

dissi io, appena finito di medicare la mia sorellina.
annuii, scendendo dalle mie gambe e rimettendosi le mutande.

T:vai all'angolo
dissi io, indicandogli un angolo qualsiasi della mia camera.
M:cosí?
disse imbarazzata, siccome era solo in mutande.

annuii.
spazio autrice
ciao a tutti, scusatemi il ritardo, ma non ho idee in questo periodo<3




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