Non Esagerare

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Pov Michelle

Zoe è appena scesa perché abbiamo finito di studiare.
Io non voglio vederli.
Purtroppo però in questa casa non esiste la pace.

Sento aprirsi la porta.

T:hai finito di studiare?
Io annuisco senza nemmeno guardarlo in faccia, nonché io si girata dall'altra parte.

T:oi!
M:che c'è?
Dico girando solo la testa

T:mi stai facendo perdere la pazienza.
M:ma che cazzo ho fatto!

E proprio in quel momento sento una manata al centro del mio sedere.
Ci aveva dato fortissimo
Mi prende il braccio e mi gira.
Io strizzo gli occhi sul punto di piangere.

T:ho detto non esagerare.
Io lo guardai negli occhi

Lui li vide lucidi
T:Michelle che cazzo piangi
M:non sto piangendo
T:smettila di dirmi cazzate!

T:sai fra quanto potrai di nuovo vedere le tue amiche e andare a calcio?

Io incominciai a piangere
T:asciugatele subito.
M:no
T:o te le asciughi o di riempo di sberle nel sedere

Io me le asciugai in fretta.
T:vai sul balcone che sei tutta sudata.

Io subito, per non ricevere altre sculacciate, decido di eseguire il suo oridine.

Vado sul mio balcone e fisso le strade di Milano, accompagnate da tutta la gente felice che ci passeggia sopra.

Sento chiudere la porta di camera mia.

Respiro e rientro.

Ormai avevo smesso di piangere e mi sedetti sul letto.
Stavo tremando.

Avevo bisogno di affetto.
Quindi decisi di andare in camera di Lele.

IN CAMERA DI LELE
L:amore, dimmi
Dice alzandosi dal letto
M:non sto tanto bene, mi coccoli?
L:certo bimba, vieni

Mi prende tra le sue braccia e mi addormento in senerità.

La mattina
Tanc entrò in camera di Lele
L:oi ciao bro
T:ciao bro

Tanc si sedette sul letto difianco a me e mi coccoló un po la faccia.
T:ieri non stava bene
L:ma perché?
T:non lo so, forse perché sono stato troppo duro. Però se lo merita
L:che le hai fatto?
T:nulla, l'ho solo minacciata.

Lele annuì.

Dopo un po Tanc uscì dalla stanza e io andai in camera mia.

Dopo un mese
Volevo bere, quindi decisi di andare in cucina. Per le scale corsi, cosa che a Tanc non piaceva affatto.

Tutti erano nelle proprie camere, tranne Tanc che era proprio in cucina.
Andai vicino a lui e mi girai di spalle verso lo scaffale

E.. POM!
All'improvviso sento uno sculaccione arrivare sul mio culo.
Era fortissimo tanto da farmi sobbalzare.

T:TI HO DETTO DI NON CORRERE PER LE SCALE MICHELLE!

Incominciai a grondare lacrime, appena ripresa mi sedetti difianco lui e bevetti (?).

T:Mich vieni n'attimo
Io lo seguii

T:siediti qui
Mi indica le sue gambe
Ho un po paura

Io mi sedetti
Lui mi circondó la pancia.

T:senti
M:mh
T:cosa ti fa paura
M:mi mettete paura voi
T:perché?
M:non lo so, il fatto che posso essere picchiata ogni secondo credo
T:guardami Mich

Io lo guardai
T:ho deciso che alla fine, posso punirti solo io.

Io lo guardai e sorrisi.
Avevo 4 maschi (vale, Diego, Gian, tanc) contro, ora ce ne ho 1.

M:ok
T:tu devi rilassarti un po di più. Mh?
Io annuii
T:non devi avere paura di me, io non ti faccio mai così male da farti soffrire molto. Mh? Semmai ti sdrai sulle mie ginocchia, poi è tutto finito.

Io annuii, non volevo più finire sulle sue gambe a farmi sculacciare.

T:cosa ti ho detto prima? Di non correre per le scale, e tu cosa hai fatto?
M:ho corso per le scale
T:vedi? Te ne meritavi di più ma te ne ho data sola una..
M:ma era fortissima
T:così non corri più per le scale.

Io annuii.

Lui si alzò con me in braccio e mi coccoló la schiena

T:vuoi venire a dormire da me?
M:sii
Tanc sorrise e mi portò in braccio in camera sua.

Mi posó dolcemente e si mise difianco a me a coccolarmi.
Così potei finalmente andare tra le braccia di Morfeo.

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