Sguardi Dolci e Amari

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Pov Chanel
mi stava ancora guardando, tanto da farmi sentire umiliata, frustata dal suo sguardo acido e feroce.
anche io lo guardavo, non volevo dargliela vinta, dovevo farmi valere.

se non ieri, se non domani, oggi. in questo momento.
il mio cuore batteva come le mie palpebre, ovvero velocemente e molto di fretta, prococandomi tanta ansia.

i miei occhi dimostravano la mia valorosità, che finalmente si era mostrata agli occhi di mio fratello, Tancredi.

poco dopo sbuffai, la situazione che avevo creato era molto imbarazzante, soprattutto perchè era da molto che nessuno dei due pronunciava parola.

d'un tratto mi scese una lacrima, poi un'altra..e un'altra ancora.
non riuscivo a bloccarle, i miei occhi facevano tutto da soli.

probabilmente Tancredi aveva capito che non ero stata io a decidere di lacrimare a raffica, ma che ero stata io a decidere di fargli pena.

mi toccò una guancia con la mano, vedevo che c'era qualcosa che non andava in lui, sembrava triste.

sorrise, guardandomi con magnanimità, per poi provocare una piccola e soffice risata che mi fece sciogliere.

lo abbracciai, allacciando le braccia al suo collo. lui ricambiò subito, mettendo una mano sulla mia schiena e una sul culetto al quale precedentemente aveva tirato uno schiaffo doloroso.

misi la testa nell'incavo del suo collo, beandomi delle sue calde coccole.
T:sei bellissima
disse lui, facendo la sua solita espressione da rimbambito.

arrossii, detto da lui sí che era un complimento.
C:ho paura, non voglio essere sgridata dalla maestra

mormorai io, piangendo.
T:lo so, per questo imparerai a capire che devi per forza fare i compiti quando te lo dico

disse lui, mettendomi più paura.
C:non lo faccio più, però non ti arrabbiare..
piansi più forte, avevo bisogno di scaricare.

T:Chanel, ehi, è normale che io mi arrabbi, e non ci credo che non lo fai più siccome lo dici e non lo fai mai..

disse lui con tono più severo.
scossi la testa ai lati, dovevo trovare un modo per far sí che si scordasse che io non avevo fatto i compiti.

T:non piangere
mormorò sicuro, facendomi subito smettere per paura della sua reazione.
quando Tancredi si fissava con una cosa nessuno gliela toglieva di mente.

non smisi, non perchè non volessi, solo perchè non riuscivo.
T:Chanel, ho detto basta piangere
mi ripetè lui, tanto da farmi innervosire fino allo sfinimento.

non riuscivo, non riuscivo a smettere di piangere, non sapevo neanche per quale motivo fu successo.

i miei singhiozzi aumentavano man mano che il tempo scorreva, cosí come la rabbia di mio fratello.

T:adesso basta, mi stai facendo incazzare..
disse lui prendendomi meglio in braccio e diregendosi verso la mia cameretta.

C:noo..
"urlai" io, avevo capito le sue intenzioni, mai i miei polmoni stavano perdendo tutte le forze.

non volevo essere punita, di nuovo, da Tanc, perchè l'imbarazzo e il bruciore  sul mio sederino si facevano sentire.

subito dopo essere entrato nella stanza, chiuse la porta alle sue spalle.
T:cosa devo fare con te?
disse lui sottovoce, per farmi capire che ormai la pazienza era finita.

scossi la testa più volte, questa volta non dovevo farmi sculacciare cosí facilmente.
T:prima di tutto finisci di piangere se no vai in punizione..

disse lui puntandomi un dito contro, mettendomi a disagio.
punizione perchè mi stavo solamente sfogando? non riuscivo a capire i suoi ragionamenti, anche perchè forse non esistevano.

le mie palpebre tremavano di paura, il terrore di prenderle restava sempre in me, speravo sempre che un giorno sarebbe finito...e invece, eccomi qua, a subire ancora.

le lacrime scendevano, ma si erano un pochino calmate rispetto a prima, per fortuna. gli occhi bruciavano, cosí come la testa mi stava scoppiando.

in quel momento volevo morire, morire per risolvere tutti i problemi senza crearne altri.

mi fece sedere sul letto, in modo da farmi calmare.
guardavo mio fratello come se fosse la donna più bella del mondo, ovvero con uno sguardo dolce e ardente.

dolce perchè volevo fargli tenerezza, e ardente perchė in quel momento l'odio verso di lui si stava facendo sentire.

T:stai male?
mi chiese lui, interessato, forse, alla mia salute.

annuii, anche se indecisa, ma ci riflessi su, e..meglio dire la verità quando si sta male, non si sa mai cosa potrebbe accadere se non si parla.

T:cos'hai?
disse mettendosi alla mia altezza, guardandomi negli occhi, mentre piangevo e gemevo leggermente.

C:ho mal di testa, e male agli occhi..
dissi sussurrando, chiudendo gli occhi per fargli capire che stavo dicendo sul serio.

T:se non piangevi cosí tanto per nulla magari non ti veniva niente, no?
mi domandò, curioso, lui. non risposi, anzi..non sapevo cosa rispondere.

sbuffò, per poi riprendermi in braccio e portarmi nuovamente al piano di sotto.
finalmente ero riuscita a far cambiare idea a Tancredi.

mi mise sopra il divano, in salotto.
T:vuoi prendere lo sciroppo?
mi chiese lui, mordendosi il labbro inferiore.

scossi la testa, non era un mal di testa da sciroppo, ma credevo mi passasse a caso, proprio com'era venuto.

fiera di me, pensai, sempre tenendo lo sguardo su Tanc, a cosa sarebbe potuto succedere se io non fossi stata male precedentemente.

probabilmente il putiferio, come sempre, ma ormai, d'altronde, ci sono abituata, anche se obbligata.

il sorriso, da poco, era volato via dal mio viso, e purtroppo, invano, non mi aveva più ritrovata. cosí, passavo ogni giornata a piangere e a demoralizzarmi, come non fanno le mie coetanee.

mi sentivo "diversa". diversa da tutti i miei amichetti, diversa dai miei fratelli, diversa dall'intera popolazione globale.

mi mise sopra le sue gambe, per cullarmi fra le sue braccia.
all'inizio mi presi paura, pensavo mi volesse punire, invece voleva solo farmi addormentare.

T:adesso fai la nanna..
disse lui lasciandomi qualche bacetto qua e là sul viso.
sorrisi, per poi chiudere gli occhi e dormire.

Pov Michelle
dopo l'abbraccio di Martina, schifoso e falso, corsi fuori dalla stanza, facendo incavolare di più Diego, siccome aveva capito che non avevo intenzione di chiederle scusa con il cuore.

mi avevano obbligata a darle ragione, che persone brutte, odiavo quando facevano cosí..












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