Una Nottata Super-Speciale

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Pov Michelle
Mi svegliai di notte, notte profonda.
L'idea che fosse il mio compleanno mi sorprendeva, perché di solito si era felici, ma io ero tutto tranne che quello.

Non avevo mai saputo cos'era la felicità in sé, perché non c'era un motivo nella mia inutile vita di essere "felici".

Compleanno per me vuoleva dire data di nascita, non giorno di felicità.
Mi ricordava quando fui nata, mi ricordava i miei, l'ospedale, il desiderio di respirare..

Ero sul seduta sul letto con le mani sul volto. Tutto quello che stava succedendo in questo periodo era davvero uno schifo. Stava andando tutto perso.

Mi ricordai che un paio di giorni prima avevo adottato una farfalla.
Mi ero completamente scordata di lei il giorno prima e il giorno prima ancora.

Mi alzai, se era morta la mia vita non aveva più un senso, non che ora ce l'abbia, ma meglio minacciare la mia felicità di essere proibita dal mio corpo per la morte della mia piccola farfalla.

Accesi le luci, c'era un piccolo essere viola in terra.
Gli andai vicino, era Milly.
Incominciai a piangere silenziosamente, mi aveva fatto stare bene nei giorni precedenti e volevo che questa felicità rimanesse per un po' nel mio cuore.

Mi inginocchiai di fianco a lei, prendendola tra le mani.
Andai vicino alla finestra, guardando quel terrorizzante cielo infinito.

Misi le mani fuori dalla finestra, sentendo sulla pelle quella leggera brina che viene per il fenomeno della condensazione.

Lanciai la mia piccola e indifesa farfalla morta giù dalla finestra, per augurarle che un giorno si sarebbe svegliata e sarebbe tornata a spiccare il volo verso orizzonti lontani.

Richiusi la finestra in fretta e furia, avevo sentito dei passi provenienti dalla camera di fianco alla mia, a destra.

Era la camera di Zoe, dove stavano dormendo Zoe e Marta.
Marta da poco aveva "litigato" con Gianmarco, i piccioncini della casa finalmente non erano più così attaccati.

Nelle relazioni ci devono essere sempre litigi, se no non si dimostra l'intero affetto, a parer mio.

Sentii delle risate provenire dal corridoio della mia camera, il che mi fece arrabbiare, se stavo dormendo mi avrebbero svegliato.

Andai arrabbiata nera alla porta della mia camera, aprendola con tutto il coraggio che avevo in corpo. Volevo sbottare addosso a quelle due donzelle.

Le trovai a ridere e parlare ad alta voce appoggiate al muro, mentre si facevano dei selfie.

Mi:ma che cazzo state facendo, eh?
Dissi io a bassa voce, non volevo che tutti fossero a conoscenza della mia furia.

Z:che te ne importa?
Mormorò lei facendo la superficiale.
Mi:vedi che stanno dormendo, se gli svegliate so cazzi per voi, troie..

Dissi io decisa, per poi sussurrare una parolaccia rivolta alle due, che non se ne accorsero.
Ma:vai a cuccia cicci
Disse Marta prendendomi in giro.

Le andai vicino, intenta di tirarle un ceffone fortissimo.
È così feci, facendo calare il silenzio nel corridoio.

Marta e Zoe non reagirono, sapevano che potevo essere più aggressiva di questo.
Mi:vai a cuccia ce lo dici a tu sorella, non permetterti

Ritornai in camera, soddisfatta di quel che avevo fatto. Mi sedetti sul letto intenta a dormire.
Pensai che Marta avrebbe potuto spifferare tutto ai ragazzi, i quali non sarebbero stati affatto contenti della mia violenza.

Così mi rialzai dal letto, sbuffando per colpa della mia pigrizia.
Dovevo prendere il mio telefono.
Avevo deciso che sarei uscita. Sì, di notte. Sarei andata da Gaia, a divertirmi al posto che stare qui ad annoiarmi.

Sgattaiolai lentamente dalla mia stanza, per poi dirigermi verso camera di mio fratello.

Aprii la porta, fortunatamente stava dormendo.
Andai vicino al suo comodino, era lì che giaceva senza via di fuga il mio adorato telefono.

Lo presi, per poi correre nel mio luogo preferito per prendere i vestiti ed andare in salotto, per poi uscire di casa e rifugiarmi dalla mia migliore amica.

Chiamai Gaia, la quale acconsentì senza problemi, anche se arrabbiata perché l'avevo svegliata.

Senza panico e senza paura uscii di casa, sapendo che quando sarei tornata me nei sarei pentita amaramente.
Beh, ma perché annoiarsi quando hai un divertimento dietro l'angolo?

Percorsi la strada che c'era fra la mia casa e quella di Gaia.
Appena arrivata a destinazione suonai il campanello, che fece un suono assordante per i miei gusti.

Gaia viveva ancora con i suoi, ma quella sera sarebbero dovuti andare a lavorare, per poi dormire fuori casa.

G:oi, finalmente
Disse ridendo, per poi abbracciarmi.
M:eh si, buongiorno eh
Risi anche io, ricambiando l'abbraccio.

G:auguri vita eh
Sorrisi, eccola la mia felicità, era qui.
M:grazie, sei e sarai per sempre la migliore

G:anche tu amo
Detto questo, smisimo di fare le solite amiche dolci e ritornammo noi stesse.
M:secondo me manco notano la mia assenza, però che ci vuoi fà

Dissi per poi ridere insieme a Gaia.
Ci sedettimo sul divano, ormai conoscevo a memoria ogni stanza della sua casetta.

**
Diventò presto mattina, dopo aver visto 2 stagioni di una serie su Netflix, dopo avere fatto una lotta di cuscini, dopo aver riso mangiando popcorn, dopo esserci raccontata tutti i gossip possibili.

Non avevo mai passato una notte così bella.
Ricevetti una chiamata, che subito guardai di chi fosse.

Era Zoe.
Risposi solo per non farle dire che ero fuggita durante la nottata.

Chiamata tra Michelle e Zoe:
Z:ma dove sei finita?
M:senti.. Cosa cazzo te ne importa? Saranno affari miei? Fatti i cazzi tuoi!
Z:non sono io a chiederlo, ma sono i ragazzi
M:ah, ehm.. digli che non hanno il permesso di farsi i cazzi miei, nel caso mi vengano a cercare saranno guai per te!

Gaia rise, sentire la mia rabbia uscire involontariamente dalla mia gola la feceva divertire.

Dopo la frase che le avevo urlato straccai subito la chiamata per non ricevere risposta. Dovevo essere io a finire e a iniziare un discorso.

Sapevo che serei finita nei guai, ma non me ne importava.
G:che ne dici se ci facciamo un giro in skate?

Gaia, come me, amava lo skateboard.
Mi si illuminarono gli occhi, stavo per morire di gioia.

Annuì felicemente, facendola sorridere.
Presimo coloro che ci servivano e uscimmo.

Percorsimo un gran pezzo di strada, ridendo a squarcia gola.
Era da tanto che non mi prendevo una giornata di rilassamento totale, facendo le cose che mi piacevano fare, con le persone a cui volevo bene.

Voltammo l'angolo e per sbaglio finii sopra un ragazzo dall'aria familiare.

Spazio autrice
Uhh, chi sarà questo ragazzo misterioso?

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