Chapter 48

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Guardai An chiudere il suo armadietto mentre io aprivo il mio.

-Sono in ritardo! Come al solito. Ci vediamo dopo Jess- corse via con i libri direttamente tra le braccia come fossero neonati.

Risi e presi il libro di francese.

-Ciao- un fiato caldo mi sfiorò il collo.

Sobbalzai e il grosso volume ricadde nell'armadietto con un tonfo metallizzato.

-Ian!- lo ammonii guardandolo.

Cercai di trattenere un sorriso davanti al suo e mi presi il labbro tra i denti per impedire alle labbra di incurvarsi.

Lui piegò la testa di lato con aria di scuse. Scossi la mia e riuscii a mettere il libro in cartella, dopodiché chiusi l'anta e mi girai.

-Buongiorno raggio di sole-

Alzai un sopracciglio guardandolo male. Mi sta prendendo in giro.
-La tua bellezza mi acceca oggi- continuò.

-Le tue parole mi lusingano mio prode, ma non vorrei mai rovinare i tuoi meravigliosi occhi. Chiudili e non rimanere accecato- incrociai le braccia con tono cantilenante.

Sorrise e chiuse gli occhi mentre io sorridevo apertamente ora che non poteva vedermi. Strinse le palpebre che se qualcosa gli desse fastidio.

-Che succede?- gli chiesi ridendo.

-Ci sei ancora tu-

La risata mi morì in gola sostituita da un gonfiore al cuore. Riaprì gli occhi e mi persi in quelle iridi marroni. Tutto mio.

-Perché sorridi?-

Mi morsi il labbro più forte e scossi la testa. Si avvicinò ancora di più fino a schiacciarmi contro il metallo degli armadietti.

-Dimmelo- sussurrò sulle mie labbra.

-Stavo pensando che sei mio- dissi con un sorriso malvagio.

-E posso fare di te quello che voglio-

Lui gemette e spinse i fianchi contro di me.

-Non vedo l'ora piccola- mi baciò con foga stringendomi la nuca per evitare che la mia testa colpisse il muro. Gli presi i bicipiti e lo attirai a me. Le nostre lingue erano intrecciate e i respiri si rincorrevano per prendere aria uno dall'altro.

Si staccò da me e mi guardò con occhi ardenti.

-In camera. Ora-

-Ian.. ho lezione- protestai.

Mi circondò con le braccia e spinse il mio bacino contro il suo per farmi sentire il suo desiderio. Inspirai bruscamente.

-Sono un ottimo insegnante di chimica-

Chiusi gli occhi buttando la testa all'indietro e lui cominciò a baciarmi il collo.

-Ian siamo in corridoio- lo allontanai arrossendo.

Lui sorrise.

-Mi piace quand arrossici-

Sbuffai.

-Che importa Jess? Ora tutti devono sapere che sei mia- lo disse in un tono molto serio.

Alzai un sopracciglio.

-Tu non hai problemi! Sono io che dovrei dire qualcosina a tutte le ragazze che non ti staccano gli occhi di dosso- socchiusi le palpebre.

Lui sorrise.

-Guardale come stai guardando me ora e scapperanno a gambe levate-

-È il mio intento Jons-

Si corrucciò.

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