Chapter 16

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JESS POV

Ero distesa sul mio letto da quasi tre ore ormai ma non avevo davvero la forza di alzarmi. An e Mike erano andati a mangiare lasciandomi sola con i pensieri che mi bruciavano la mente. 

La porta sbatté e io chiusi gli occhi per non vedere nessuno.

-Jess?- la voce di An era quasi un sussurro.

Non risposi.

-So che sei sveglia-

Aprii gli occhi e la guardai.

-Che c'è?- chiesi sbuffando prima di accorgermi della sua espressione.

-An tutto bene?- mi misi seduta.

Un sorriso nervoso si fece largo sulle sue labbra.

-Sì.. ehm.. dobbiamo dirti una cosa..-

Mi guardai intorno.

-Dobbiamo?-

La mia amica andò ad aprire l'uscio ed entro Mike. Si guardarono con un gesto d'intesa e mi si avvicinò sedendosi davanti a me.

-Così mi spaventate- i miei occhi corsero dal viso di Mike a quello di An e viceversa.

-Jess..- cominciò Mike.

-Dobbiamo parlare del orfanotrofio-

-No- lo interruppi subito.

-Ho già detto che lunedì ci sarò. Non scapperò se è questo che temete-

Scosse la testa. An era ancora vicina alla porta.

-Ascoltami. C'è la possibilità di non andare- Mi guardò.

-Ma non ti piacerà-

Quando capii il vero senso delle sue parole spalancai gli occhi.

-Potremmo.. non dover tornare là?- il cuore mi batteva a mille mentre la speranza correva nelle vene.

-Sì.. Ian ci ha offerto di andare a vivere in casa sua. Suo cugino Ashton ci lascerà il posto e andrà a dormire dai suoi genitori. È una casa bellissima. Ci sono due camere con i letti matrimoniali, tanto spazio per tutti, è in una zona carina di periferia e.. sono solo due settimane Jess..-

Rimasi interdetta a quelle parole. Ian voleva aiutare me?!

-Cosa?!- pensai di essermi persa un passaggio.

-È l'unica soluzione. O Ian o l'orfanotrofio-

An si sedette al mio fianco.

Per quanto quella non fosse l'idea migliore per risolvere i nostri casini, era l'unica che avevamo e avrei fatto di tutto per evitare di tornare in quel posto.

Il mio petto si alzava e abbassava velocemente e la mano della mia migliore amica si posò sulla mia.

Un sorriso si aprì sul mio volto.

-Grazie- sussurai.

-Non devi rin..- provò a dire Mike.

-Grazie- dissi più forte stringendolo. Poi mi girai e abbracciai An.

-Grazie ragazzi grazie- se avessi saputo come fare avrei pianto a quella notizia.

-Devi ringraziare Ian- dissero.

-È in camera?- chiesi.

Mike annuì.

-Sta preparando la valigia-

Annuii senza sicurezza ma dovevo farlo. Mi alzai e raggiunsi la porta velocemente. Misi una mano sulla maniglia e mi voltai. Poi scoppiai a ridere.

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