Chapter 46

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La sensazione di vuoto che provai uscendo dalla classe mi sconvolse. Mike era il mio migliore amico, mio fratello, la mia ancora nei momenti bui.. l'unica amicizia che non avrei mai pensato di dover metter in dubbio così duramente.
Adesso sono famoso.

Quelle parole mi trafissero il cuore come una scheggia. Mi sentivo tradita. Tradita dal ragazzo che aveva vissuto con me nella polvere da sempre. Non avevamo niente, come poteva ora essere cambiato così tanto? Chi era quello che avevo visto pochi minuti fa?

-Tutto bene?- mi voltai di scatto trovando Sam.

-No- sussurrai passandomi la mano tra i capelli.

-Ti va di parlarne?-

Presi un respiro tremante.

-Godiamoci quel poco di sole che c'è in giardino ti va?- continuò con cautela. Come se stesse parlando a un bambino spaventato. Sembravo davvero così persa?

Sorrisi a stento e annuii.

Attraversammo l'atrio senza fretta fino a trovarci immerse in un venticello primaverile. Fece per sedersi alla prima panchina ma le presi un braccio e la tirai con me verso l'albero in fondo al cortile. C'ero stata anche con Ian alla festa.. dopo essere tornati al college.. Sembrava passata a una vita da allora.

Mi sedetti sulle grandi radici e Sam fece lo stesso. Aspettò che fossi io a parlare. Senza fretta, senza pressioni.

-Ho litigato con Mike- buttai fuori l'amaro che avevo in bocca.

Lei mi guardò di sottecchi.

-Per An?-

-Sì-

Chiusi gli occhi massaggiandomi le tempie.

-E cosa ti ha detto?-

Feci una risatina scettica.

-Che adesso è famoso e si vuole godere tutto-

Aggrottò la fronte e una piccola ruga le si formò tra le sopracciglia.

-Non è un discorso da Michael-

-Già infatti. Non so chi sia la persona con cui ho parlato oggi. Non lo riconosco-

Scossi la testa.

-Ed è questo che mi fa più incazzare! Abbiamo vissuto senza niente per undici anni! Come può venirmi a dire che adesso An non è abbastanza per lui?! Michael è il suo mondo!- diedi un calcio al terreno.

-Non ti seguo Jess-
Merda.

Mi accorsi troppo tardi di aver detto un enorme stronzata. Perché non avevo aspettato di parlare con Ian?! Perché non riesco mai a stare zitta?! Perché sono così stupida accidenti?!

-Lascia perdere. Sono arrabbiata, non so quel che dico- le idee si accatastavano una sull'altra sempre più velocemente.

Esitò.

-Bisogna essere proprio sballati se si dice che si è cresciuti da soli..- disse con una punta di durezza bella voce.
Orfani.

Sospirai.

Al mio silenzio lei trasalì.

-Voi siete..-
Orfani.

-Tu, Michael e An..-
Orfani.

-Il trasferimento, le vacanze da Ian, non avete mai visto Londra..- elencò come per esserne certa.

-Sì, siamo orfani Sam- Guardai davanti a me quando lo dissi. Come se non me ne importasse. Come se non facesse un male cane.

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