Chapter 11

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JESS POV

Al suono della campanella la classe si svuotò veloce intorno a me, salutai Brad con un cenno della testa e lo guardai uscire unendosi alla massa.

Il mio sguardo vagava inquieto per l'aula alla ricerca di Ian, ma della sua presenza non c'era segno.

Sistemai i libri in cartella e mi afffrettai verso la porta; controllai il cellulare nella tasca: mi dovevo vedere con Mike in biblioteca per fare una ricerca del corso di inglese e mi fermai a lato del corridoio per aspettarlo.

Un gruppo femminile della mia classe uscì ridendo dall'aula e si radunò intorno a una ragazza bionda che le aspettava appoggiata al muro vicino a me... avrei giurato di averla vista in classe a parlare con Ian poco più di un'ora fa, ma probabilmente mi sbagliavo e non c'era motivo di farsi delle domande inutili.

-Allora?!- esclamò una mora dal seno prosperoso quando le fu davanti.

La bionda fece una risatina e si passò una mano tra i capelli.

-Dai Ashley non tenerci sulle spine!- rise un'altra del gruppo.

Controllai di nuovo il cellulare sperando che Mike arrivasse in fretta.

-Ci sa fare- rispose la bionda suscitando la curiosità di tutte le ragazze.

-E cosa avete fatto?- chiese di nuovo la mora.

-Sono cose private!- disse Ashley mettendosi una mano sul petto in modo teatrale.

Sinceramente non avevo proprio voglia di sentire il racconto di un'avventura selvaggia e se Michael non fosse arrivato entro cinque minuti me l'avrebbe pagata cara per avermi fatto assistere ad una tale conversazione.

-Avanti racconta!-

-Beh... subito dopo essere usciti dalla classe mi ha ficcato la lingua in bocca, dio sembrava insaziabile! Poi siamo andati nella sua camera ed è stato tutto molto veloce e selvaggio, mi ha preso rudemente insomma. Davvero eccitante- concluse con un sorriso malizioso.

-Che culo che hai ragazza! Avrei pagato per esser stata al tuo posto! Ti ha chiesto il numero?- risero le altre.

-No, Ian non accetta mai i numeri di quelle che si scopa. Penso voglia una cosa senza legami. Ma il sesso con lui... dio ne vale la pena!- esclamò Ashley.

Mi si gelò il sangue a sentire quel nome. Aveva detto Ian?!

Ecco perché quel bastardo non era a lezione! Cristo che pezzo di merda!

Mi allontanai da loro, non volevo sentire altro.

Dove si era cacciato Michael?! Doveva essere qui più di dieci minuti fa!

Presi il telefono e digitai il numero. Suonò una, due, tre volte, dopo la quinta partì la segreteria. Mi avviai verso le scale e le salii ricomponendo il numero nuovamente.

La rabbia rendeva i miei movimenti pesanti e faticai a raggiungere la porta di camera mia senza cadere.

Quando per la seconda volta partì la segreteria imprecai e sbattei la porta alle mie spalle. Scrissi veloce un messaggio mentre buttavo lo zaino per terra vicino al letto.

Pochi secondi dopo il cellulare mi vivrò in mano: sotto la foto che ci eravamo fatti un paio di anni prima, lampeggiava il nome di Michael. Perché aveva tempo per scrivere un messaggio e non di rispondere?!

In camera, non trovo un libro. Vieni a darmi una mano?

Mi chiesi che libro stesse cercando visto che andavano in biblioteca!

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