IAN POV
Vaffanculo.Vaffanculo alla sfiga che si divertiva a prendersela continuamente con me, vaffanculo ad An e Mike che ci avevano teso una trappola, vaffanculo a Jessica che sta andando ad aprire a quei traditori. Vaffanculo. A tutti.
Sentivo ancora il calore del suo corpo nel letto, come se fosse ancora lì, come se non se ne fosse andata. Ma lei non c'era.
Sentivo ancora i suoi gemiti riecheggiare per la stanza buia, il suo piccolo ansimare e il suo corpo così provocante. Ma tutto intorno a me taceva.
Mi ristesi sul materasso cercando il sonno che non avevo, ma se quei due sospettavano qualcosa era meglio che dormissi quando Mike sarebbe entrato nella stanza per controllare. Così appoggiai la testa al cuscino fresco e chiusi gli occhi. Pessima idea. Il suo viso angelico lineato dal piacere, le sue gambe toniche e invitanti, il suo sapore.. dio dovevo smetterla di pensarci, altrimenti nascondere l'erezione sarebbe stato impossibile.
La porta si schiuse lentamente e tornai alla mia recitazione.
-Ian?- quella voce bassa non poteva che appartenere a Mike quindi continuai a tenere gli occhi chiusi.
Lui mi richiamò ma io non mi mossi. Alla fine chiuse la porta e sentii i suoi passi sulle scale. Tirai un sospiro di sollievo e finalmente mi abbandonai al riposo.
***
Mi svegliai verso le dieci la mattina dopo. Di fianco a me Mike dormiva tranquillo. Nel posto che ieri sera era occupato da una bellissima ragazza.
Non potevo ancora credere di aver finalmente toccato Jessica. Il desiderio ancora mi assaliva e la rabbia nei confronti dei suoi migliori amici mi bruciava sotto la pelle.
Entrai in cucina e fui sorpreso di non trovare An con il caffè in mano e il suo giornalino. Invece c'era Jess seduta al suo posto. Stava scrivendo un messaggio e mi augurai vivamente che non fosse Jenks. Gli avrei spaccato la faccia se continuava a provarci con lei.
-Ehi- dissi piano.
Lei alzò gli occhi sorpresa e imbarazzata.
-Ehi- ripeté tornando al suo schermo.
Presi dal frigo una bottiglia d'acqua e bevvi a collo, la vidi gettarmi delle occhiate furtive.
-A chi scrivi?- le chiesi non riuscendo a trattenermi.
-A Sam- rispose distrattamente.
-Quella bionda che sta con te a lezione di letteratura?-
Lei mi guardò con un sopracciglio alzato. Lo faceva spesso.
-Sì- rispose bevendo il caffè nella tazzina.
La squadrai. I suoi capelli erano disordinati e alcune ciocche le ricadevano davanti agli occhi. Lei le spostava di tanto in tanto ma quelle tornavano sempre alla loro posizione iniziale.
Mi avvicinai non resistendo più e lei voltò il viso nella mia direzione. Mi chinai e velocemente premetti le labbra sulle sue.
-Ian!- indietreggiò posandomi le mani sul petto.
-Che c'è? Non posso avere il bacio del buongiorno?- chiesi con un sorriso provocatorio.
-Ian è finita.. non è mai iniziata in realtà!- gesticolò guadagno il soffitto come se la cosa fosse ovvia.
-Noi non possiamo essere nulla-
Il suo tono così diretto mi confuse.
-Sta notte..- cominciai.
-Ecco appunto di quello volevo parlare- si schiarì la voce e io risi.
-Puoi dire che è stata la cosa migliore che ti sia mai capitata e che ti ho fatto girare la testa- sussurrai al suo orecchio. Vidi la pelle d'oca formarsi sulle sue braccia.
-Sei molto sicuro di te Jons- sbuffò.
Jons?!-Jess non chiamarmi per cognome andiamo. Siamo diventati due estranei adesso?!- chiesi temendo in realtà la risposta.
-No. Ma dovremmo- si alzò per riporre la tazza nel lavello.
-Sta notte so che ti è piaciuto Jessica. Non negarlo cazzo! C'è qualcosa tra noi ammettilo- decisi di andarci pesante e diretto. Come lei stava facendo con me.
Lei scosse la testa e per un attimo si perse nei suoi e pensieri.
-Io... sono stata bene e.. te l'ho detto. Ti ringrazio ancora per avermi aiutato..-
-Non è di questo che parlo- dissi gelido.
-Lo so..- sospirò.
-Ian tra noi non ci può essere niente e basta. Non importa cosa sia successo in questi giorni. Adesso torniamo al college e.. Non possiamo.. io non posso e tu devi capire che razza di persona sono! Sto aspettando che tu te ne renda conto e scappi più veloce che puoi-
Perché era così maledettamente testarda?! Mi ero stufato dei suoi continui avvisi, sapevo quello che volevo e sapevo anche badare a me stesso. Non avevo bisogno di una babysitter.
-Smettila con ste stronzate- dissi.
-Lo hai visto, te l'ho dimostrato. Io sono più forte di quanto pensi- mi avvicinai così tanto da unire quasi i nostri corpi.
-Io so cosa voglio- la guardai cercando di leggerle nella mente.
I suoi occhi erano inespressivi, nessun segno, nessuna indicazione.
Le guardai le labbra e quando se ne accorse fece lo stesso con le mie. Le unii e le nostre lingue si incontrarono quasi subito. La sua mano era sulla mia nuca e il suo respiro inebriava tutti i miei sensi. In quel momento sembrava tutto così perfetto. E allora perché mi sembrava un addio?
Si staccò veloce, lasciandomi inerme in mezzo alla stanza. Probabilmente era davvero stato quello. Un addio.
JESS POVPiede destro, piede sinistro, piede destro, piede sinistro.. così, uno davanti all'altro ok. Continua a camminare.. continua a camminare... scalino. Su la destra, su la sinistra..
Mio dio ma come mi ero ridotta?! Dovevo seriamente concentrarmi per camminare?!Ian non poteva avere tutto quel controllo su di me andiamo!
Aprii la porta del bagno e mi infilai dentro.
-Ehm.. prego entra pure, tranquilla non mi da fastidio- disse An seduta sul water.
-O mio dio scusa! Non pensavo ci fosse qualcuno- mi giustificai guardando il lavandino. Lei scoppiò a ridere.
-Tranquilla. All'orfanotrofio era impossibile stare in bagno da soli. Ci sono abituata- mi fece una strizzatina d'occhio. Io sorrisi.
-Devi fare la doccia?- chiese.
-La doccia?-
Cristo Jessica impegnati. Sei nel bagno, non ci sono molte possibilità!-Sì.. la doccia- ripetei.
Tirò l'acqua e mi guardò.
-Tutto ok?- mi chiese venendomi vicino.
-Sì solo che sta notte con il casino delle chiavi sai.. sono un po' stanca-
-Ah già.. scusaci ancora-
Non me ne faccio niente delle vostre scuse. Ero a così poco..Scossi la testa.
Non capivo nemmeno perché fossi arrabbiata! Io dovevo stare alla larga da Ian, An e Mike mi avevano solo fatto un favore maledizione!
-Adesso prendi il cambio e fatti una lunga doccia rilassante- proseguì uscendo dalla porta.
La seguii ed entrai in camera per poi uscirne con dei vestiti puliti.
Aprii l'acqua e aspettai che diventasse della temperatura perfetta, dopodiché mi abbandonai al calore della stanza.
Tre giorni. Ce la potevo fare.

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Breathe
Teen FictionCiò che è mio mi appartiene e non sono disposto a condividerlo con nessuno. Non sono disposto a condividerti con nessuno intesi? Quindi quando premerò le mie labbra sulle tue sarai mia. Mia e di nessun'altro