Chapter 45

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JESS POV

Mi sedetti al tavolo della mensa e guardai An sbocconcellare qualcosa dal suo vassoio.

-Devi mangiare An-

Mi guardò male.

-Quante volte mi hai dato ascolto riguardo alla tua mela?- disse in tono ironico.

Alzai gli occhi al cielo.

Mi guardai intorno nella grande sala. Vidi Helen e Thomas insieme a Ty e un'altro ragazzo. Si sarebbero mai scollati quei due? Io non sarei stata così con Ian, per quanto l'idea di averlo sempre appiccato non mi dispiacesse, mi sembrava.. esagerato. E imbarazzante. Tutte quelle persone che ci avrebbero fissato..

-Jess?-

-Sì?- mi riscossi di scatto.

-Hai capito quello che ti ho detto?-
Stavi parlando?

-Ehm.. no scusa non ti ho ascoltata-

-Ho visto. A cosa pensavi?- sorrise.

Scossi la testa.

-Niente mi ero incantata. Che mi hai detto?-

Indicò con il mento un punto alle mie spalle.

-Guardali-

Vidi Sam e Drew parlare dall'altra parte della sala.

-Sembra che ci saranno delle novità- mi rigira verso An.

-Già- rimescolò l'insalata nel piatto piegando la testa.

-Non ti dispiace?-

Alzai un sopracciglio.

-Per cosa?-

-Per Drew-

Abbassai gli occhi sul tavolo. Se solo sapessi quanto sono felice in questo istante.

-Nient'affatto-

Mi guardò.

-Davvero An. Sono contenta per Sam, a me Drew non è mai interessato-

Guardò alla sua destra e io sentii un brivido lungo la schiena. La sua presenza era tangibile.

-Chiederemo a Ian di ospitarci anche per le vacanze di pasqua?-

-Non penso che sia un problema per lui- risposi giocando con l elastico intorno al mio polso.

Lei annuì.

Lo guardai e incrociai il suo sguardo per cinque secondi. Il tempo si era come fermato. Sentii una voglia irrefrenabile di stare con lui: parlargli, baciarlo, toccarlo..

-Devo andare- dissi alzandomi.

-Dove?-

-In biblioteca- improvvisai.

Mi salutò con un gesto della mano e quando la superai tenni gli occhi fissi su Ian. Si girò come sentendo che avevo bisogno di lui e capite le mie intenzioni mi seguì fuori dalla mensa.

Passai velocemente l'atrio e raggiunsi la parte ovest del college, quella meno utilizzata dove c'erano solo gli studi con i fascicoli di noi studenti. Aprii una porta e accesi la luce: fogli, scrivania, sedia, fogli. Perfetto.

Lo sentii dietro di me e mi circondò i fianchi con le braccia. Mi baciò il collo, la mandibola e immerse il naso nei miei capelli.

-Ciao- disse a bassa voce.

-Ciao- sorrisi.

Fece un passo indietro e io mi voltai trovando la sua bocca.

-Come stai?-

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