Chapter 13

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Come il martedì precedente ci riunimmo in sala magna per parlare di alcuni "argomenti importanti per la salute del nostro corpo", testualmente citato dalla prima slide proiettata contro il muro. L'uomo che avrebbe tenuto la conversazione era piuttosto alto e magro con una chioma di capelli folti alla Einstein e una sciarpa verde vomito arrotolata intorno al collo, il solito tipo che se avessi visto in TV avrei sicuramente etichettato come "scienziato pazzo e con pessimo gusto nel vestire".

Mi sedetti tra An e Sam che erano intente a parlare di un compito di francese impossibile che le era stato assegnata dalla 'vipera', come la chiamavano loro, e che a quanto pare si era guadagnata quel nome per il suo essere velenosa quando si trattava di punire o dare compiti in più.

-Io proprio non la sopporto, giuro che se sta volta mi da un'altro quattro le spacco quei cazzo d'occhiali che si ostina a portare e spero pure che una scheggia le finisca in un occhio!-

Sam non era campionessa di gentilezza quando si trattava di prof, ma con la 'vipera' tirava proprio fuori il meglio delle sue capacità d'insulto.

An rise e io mi domandai perché ce l'avessero tanto con il suo paio occhiali, ma non lo chiesi per paura di risollevare l'argomento ora che si erano calmate le acque.

-Ho sentito che ieri Ian ne ha combinata un'altra delle sue. L'unico giorno che sono malata deve succedere il finimondo vero?!-

Mi girai verso Sam e vidi divertimento sul suo volto, An invece sembrava stesse per scoppiare dalla rabbia quindi intervenni io prima che potesse anche solo accennare alla mia storia.

-Se l'è fatta con Ashley del nostro corso di letteratura no?- dissi indifferente.

-Già. Dovevi vederla quella. È andata tutto ieri a vantarsi in giro per la scuola come se avesse vinto Miss Universo, mentre io direi che il premio adatto per lei sarebbe Miss Apro le gambe a chiunque- continuò Sam facendo la vocina stridula quando pronunciò il nuovo titolo degno di premio.

Ridemmo insieme e vidi An rilassarsi un poco sulla sedia.

Passata la prima ora sembrava che persino Einstein si stesse stufando di parlare e cominciai a scrutare la stanza riducendo la sua voce a un sussurro lontano. Vidi Helen sempre in compagnia di Thomas, Ty con le figlie di papà, Mike che parlava con altri giocatori di football e Ian al suo fianco che non ascoltava né la conversazione tra i vicini né "gli argomenti per la salute del corpo"; sembrava sovrapensiero e per quanto la rabbia mi montasse dentro al solo pensiero di lui, non potei ignorare quel modo sexy in cui aggrottava le sopracciglia e increspava le labbra mentre ragionava su qualcosa. Il calore mi invase il corpo e distolsi lo sguardo prima di diventare una pozza d'acqua sulla sedia.

Mi girai verso destra e incontrai gli occhi di Drew che mi sorrideva. Ricambiai il sorriso e guardai le sue labbra muoversi mute cercando di decifrare il messaggio. Dopo.. ti.. va.. una... pas-seggia-ta.. nel.. par-co?

Annuii e lui sorrise ancora prima di voltarsi verso i suoi compagni.

Sentii una gomitata nelle costole e mi girai verso An e Sam che sorridevano complici.

-Allora la biblioteca salta?- rise An.

Sbuffai sorridendo e annuii.

-E sembra che ad Ian non vada a molto a genio la cosa- cantilenò Sam.

Mi voltai verso i suoi occhi marroni che mi inchiodarono come se volessero trapassarmi il corpo e sostenni il suo sguardo fino a che non si arrese e io potei espiare l'aria incastrata nei polmoni.

***

Mi alzai dalla sedia con l'agilità di un novantenne e seguii la folla stranchendomi le gambe.

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