-Io...-
-Me lo hai promesso- mi interruppe.
Sospirai e mi spostai per farlo entrare.
Chiusi la porta e rimasi a guardarlo.
-Cosa devo dirti?-
-Perché? Perché lo hai fatto ieri sera?-
A quale delle tante cazzate che ho fatto ti riferisci?-Eri ubriaco. Ti ho aiutato ad arrivare in camera senza ucciderti-
Fece un passo verso di me.
-Non intendevo quello-
Deglutii e abbassai lo sguardo.
-Tu eri gelosa. Perché? Perché Jessica? Dimmelo maledizione!-
Mi morsi l'interno della guancia non sapendo come giustificarmi.
-Non ero gelosa. Sono inciampata te l'ho detto-
Socchiuse le palpebre e mi scrutò con quegli occhi marroni.
-Continui a negarlo. Tu sai che c'è qualcosa tra noi ma continui a far finta di niente. Beh sai che ti dico? Mi sono stancato di questi giochetti-
Il mio cuore prese a galoppare furiosamente. Se ne stava andando. Mi avrebbe lasciata qui e basta, finita, stop. Avrebbe avuto ragione, ma io per qualche assurdo motivo, non volevo.
-Ammettilo Jess-
Scossi la testa.
-Io non provo nulla per te Ian- mentii spudoratamente.
Lo vidi irrigidirsi e tentennare. Io mantenni uno sguardo indifferente e immobile.
-Menti- disse.
-No- Sì che sto mentendo cazzo!
Cominciò ad avvicinarsi e io indietreggiai dandogli la conferma di cui aveva bisogno.
-Ripetilo-
-Non provo niente per te- non ti avvicinare, non ti avvicinare, non ti avvicinare, avvicinati, avvicinati, avvicinati.
-Dillo ancora-
Andai a sbattere contro il muro e lui fu davanti a me.
I miei sensi vennero catturati uno ad uno dal suo profumo.
-Io non..- Mi prese per i fianchi.
-Io non...- avvicinò il naso al mio collo, poi la bocca, poi la lingua.
-Io..- Persi il filo del discorso e chiusi gli occhi.
Lui rise soddisfatto nell'incavo del mio collo.
-Ora posso baciarti?- chiese risalendo lungo la mascella.
Lo guardai male e quando fu sul punto di sfiorarmi le labbra si fermò.
-Sei uno stronzo- sussurrai.
-Ma a te piaccio- rispose.
Premette le labbra sulle mie prima lentamente, poi sempre più a fondo facendomi fremere. Infilò la lingua nella mia bocca e mi ancorò le mani alle natiche per tirarmi su.
Mi trovai a sovrastarlo con la bocca imprigionata alla sua e le sue grandi mani a sorreggermi. Il suo pollice premette sul cavallo dei miei pantaloni facendomi gemere e come risposta gli tirai i capelli nel mio pugno chiuso.
-Adesso basta- disse con la voce arrochita dal desiderio.
Si spostò dal muro con me in braccio e mi fece stendere sul letto scivolando sopra di me.

STAI LEGGENDO
Breathe
Teen FictionCiò che è mio mi appartiene e non sono disposto a condividerlo con nessuno. Non sono disposto a condividerti con nessuno intesi? Quindi quando premerò le mie labbra sulle tue sarai mia. Mia e di nessun'altro