JESS POV
-Jess la cena è pronta- An entrò nello studio timidamente.
Quando vide gli infiniti libri di Ash si bloccò a bocca aperta.
-Bello vero?- sorrisi.
-Più che bello, è meraviglioso. Il tuo mondo in pratica- mi guardò.
Annuii e mi alzai dalla poltrona in cui ero sprofondata ore prima. Raccolsi il piatto e il bicchiere che avevo usato per pranzare ed uscii dalla stanza.
Dopo aver saputo che Ian era uscito e non sarebbe tornato nemmeno per la notte, avevo deciso che stare nello studio tutto il giorno sarebbe stata la soluzione migliore per evitare di pensare a lui e al vuoto che sentivo in sua mancanza.
La mia amica si bloccò sulle scale girandosi verso di me.
-Posso chiederti un favore?- la sua faccia era di tutte le sfumature del rosso e continuava ad asciugarsi le mani sui jeans.
-Certo-
-Ehm.. ecco.. dunque..- parlava a voce così bassa che faticai a sentirla.
-An non vergognarti con me. Dillo e basta- la incitai.
-Sta notte.. potresti.. dormire nella camera dei ragazzi?- non mi guardò e il suo volto andò in fiamme più di prima.
-Perc...- Capii un attimo dopo.
-Oh mio dio!- cominciai a ridere facendo oscillare il piatto che tenevo in mano.
Lei si portò una mano sul viso.
-Jess smettila- mi pregò. Ma dopo poco anche lei cominciò a ridere.
-Ok ma a una condizione- dissi alzando l'indice.
-Quello che vuoi-
-Dopo cambiate le lenzuola- risi.
Lei mi diede uno spintone.
-Stronza-
Scendemmo al piano di sotto ancora sghignazzando e arrivammo in cucina dove riposi le stoviglie nel lavandino.
-Cosa c'è da ridere?- chiese Mike.
Guardai An con un sopracciglio alzato.
-Niente niente- rispose minimizzando con un gesto della mano. Probabilmente non voleva metterlo in imbarazzo.
Cenammo con pasta al pomodoro e poi ci spostammo in salotto per un film. La luce dei lampioni emetteva un raggio fioco sulla strada fuori dalla grande finestra.
-Questi film western. Ma chi li guarda più?!- disse Mike cambiando canale.
-Lascia questo, lascia questo!- urlò An.
-Ma è un film d'amore!- protestò il suo fidanzato.
Lei mise il broncio.
-Ti prego- cantilenò allungando la O di un paio di lettere.
Sbuffò.
-Ok..-
Lei applauidì e si sistemò al suo fianco rannicchiata.
Sorrisi e mi concentrai sullo schermo per non vedere i miei amici abbracciati sul divano. Quanto avrei voluto sentire il calore di Ian accanto a me in quel momento.
Dopo circa un'ora decisi che era ora di lasciarli alle loro cose.
-Vado a letto- dissi.
-Ma sono le dieci- disse An guardando il telefono.

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Breathe
Genç KurguCiò che è mio mi appartiene e non sono disposto a condividerlo con nessuno. Non sono disposto a condividerti con nessuno intesi? Quindi quando premerò le mie labbra sulle tue sarai mia. Mia e di nessun'altro