Chapter 23

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IAN POV

Presi dal garage la mia vecchia moto, quella che guidavo prima di andare al college, e appena misi le mani sul manubrio mi sentii più leggero.

Chiamai Ash per avvisarlo che sarei arrivato e dopo il quarto squillo sentii la sua voce.

-Cugino!- esordì felice.

-Ash sono lì tra dieci minuti, fatti trovare pronto- tagliai corto.

-Che succede?- chiese scattando sul l'attenti

-Tu muoviti- e riagganciai.

Misi il casco e ne presi uno anche per lui, diedi gas e partii.

La strada sembrava infinita, le macchine passavano tranquille mentre la mia testa girava, ognuno continuava la sua vita normalmente mentre la mia si stava fermando. Stavo di nuovo scappando dai pensieri sperando di trovare una soluzione, ma sapevo che questa era esattamente dalla parte opposta in cui stavo andando, a casa, chiusa in uno studio pieno di libri.

Passai col rosso e un camion mi suonò seguito dalle urla del conducente. Me ne fregai e continuai la mia corsa.

Stavo andando al doppio della velocità consentita ed tra un miracolo che nessuno mi avesse ancora fermato. Forse i multa velox piazzati chissà dove avevano fatto il loro dovere ed io non me ne ero accorto. Poco importava ormai.

Arrivai davanti a casa degli zii frenando bruscamente, Ash era già sul cancellino.

Alzai la visiera.

-Dai salta su-

Lo vidi irrigidirsi.

-Su quella?!- chiese indicando la moto.

-Sì- gli passai il casco e lui riluttante se lo infilò e salì dietro di me.

Non feci in tempo a partire che Ash cominciò a parlare.

-Va' piano- disse.

-Sembri una femminuccia- lo stuzzicai.

-Cugino non sono mai salito su una moto in vita mia!- continuò.

-Aggrappati ai lati-

Fece come gli avevo detto e tutto andò bene per i primi cinque metri, ma alla prima curva si avvinghiò ai miei fianchi stringendo le mani sul mio stomaco.

-Cristo Ash sei peggio delle ragazze- urlai perché mi sentisse. 

-Sta' zitto- lo sentii grugnire.

-Non faremo bella figura arrivando davanti a un bar abbracciati. Non eri tu che cercavi una ragazza da rimorchiare?- continuai ridendo.

-E dai cugino. Che vuoi che sia, tanto qui non ci conosce nessuno-

-Vero- dissi alzando le spalle.

Parcheggiai in un vicolo abbastanza trafficato e lasciai che Ash si riprendesse prima di cominciare a camminare.

-Guidi come un pazzo- mi additò.

Sbuffai.

-Sei tu che sei troppo prudente-

-La prudenza non è mai troppa- disse con atteggiamento filosofico.

Scossi la testa sorridendo.

-Va bene Virgilio, entra qua- dissi indicando il primo bar decente che incontrai.

Ci sedemmo e ordinammo due birre.

-Allora, cosa turba il tuo cervellino tanto da andare a bere alle undici di mattina?- chiese Ash.

Mi limitai a guardare il tavolo per un po'.

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