Non mi spostai, non stavolta, ricambiai quel bacio che forse stavo davvero aspettando da quando ho messo piede qui dentro.
Sentì la sua mano scendere sul mio fianco e avvicinare il corpo al mio e lo stesso, sentivo il suo cuore come quella volta nel corridoio delle celle. Stava durando fin troppo quel bacio, il suo calore, la sua lingua calda e il suo.. profumo.
Sentì la mano poggiarsi sul bottone del mio cardigan azzurro e sbottonarlo stringendo tra le dita il mio fianco sinistro e la sua mano destra era dietro alla mia nuca. Poggiai la mano sulla sua che stringeva il mio fianco e l'altra sul suo polso che allungai dietro alla sua testa.
« M fai asci pazz Eva.. »
Sussurrò contro le mie labbra e sorrise, trattenni il sorriso mordendomi il labbro inferiore e lo guardai.
« Mo me ne devo andare giust? »
« Dovresti.. »
« P forz? »
« Per forza.. »
« Allo? Domani, ho il permesso, tu vieni con me. »
« E dove? »
« Lontano. »
Lasciò un bacio sul mio labbro inferiore e fece per andare via, ma tornò indietro e mi lascio un ennesimo bacio, e giuro.. quest'ultimo mi fece sorridere, scossi il capo e lo guardai andare via e chiudere la porta alle spalle.
Mi sedetti sul letto portando le mani nei capelli.
Ma non durò così tanto, perché smisi di sorridere ricordando il motivo per il quale io ero lì, e soprattutto il motivo per il quale era lui li, chi era lui.. Ciro Ricci, figlio del boss più temuto, dentro per spaccio e omicidio.
Chiusi gli occhi e poggiai la testa sul cuscino.« Eva?? Ma che fine hai fatto? »
Sentì le nocche contro la porta e apri subito gli occhi deglutendo, era mattina, forse anche tardi.
La voce era di.. Liz?!
« Liz arrivo.. »
Allungai la mano al telefono notando che mi ero addormentata vestita e notai l'ora. Cazzo erano pe 9:30 e io alle 11 finivo il turno ma.. dovevo chiudere dei fascicoli di Tania una ragazza che è stata male per una colica in questi giorni.
Mi tirai su cercando di sistemarmi al più possibile e uscì dalla camera chiudendo la porta alle spalle.
« Ma che hai fatto le ore piccole? »
« No Liz eja non rompere.. non ho sentito la sveglia.. »
« E jam jà a lavoro!! »
Sbuffai appena stropicciando gli occhi e mi avvicinai alla porta dell'infermeria tornando al mio lavoro, che duró dono alle 11:20, dopo di che lasciai quell'ufficio scendendo nel cortile dove c'erano i ragazzi a giocare a calcio e le ragazze a pallavolo.« Eva, domani alle 8:30 ti voglio qui! »
« Ua Direttrì tra un po' vivrò qui.. »
« Eh, pur non è male l'idea! »
Scossi la testa e sorrisi in modo ironico camminando verso l'uscita.
« E non mi saluti? »
« Dovrei? »
« E certo. »
Si avvicina mettendo qualcosa nella tasca della mia giacca e mi sorride.
« Ciao Nennè.. »
« Ciao Ciro.. »
Sussurrò appena guardandolo allontanarsi con i ragazzi tenendo tra le labbra la sua solita sigaretta.Entro in auto, poso lo zainetto sul sedile di fianco e cerco nella giacca, era un foglietto.
" Gaiola, 22:00. ti aspetto cinesina. "
Sorrisi appena scuotendo il capo e andai via dall'istituto salutando Salvatore l'uomo che era al cancello.
STAI LEGGENDO
Incondizionatamente.
FanfictionVoglio chiagnr na lacrima annascus ra l'uocchij ro munn indifferent, ca guard e se ne va. E nun voglij parlà e nient, pcchè ogni parola è sul nu rummor pe chi nun vo capì. E invece o core mio suspir, m ric: "nun da rett, parl cu me sultant" E io, o...