Imbarazzo.

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Erano passati esattamente 10 giorni dalla nascita di Bea, ogni cosa andava non secondo i piani ma tranquilla

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Erano passati esattamente 10 giorni dalla nascita di Bea, ogni cosa andava non secondo i piani ma tranquilla. Il mio matrimonio con Ciro andava normale, lento nel riprendere tutte le vere cose come una volta dopo aver donato troppa fiducia, ma troppo amore per abbandonare ogni cosa.
Quel pomeriggio c'era un leggero freddo, all'inizio di Dicembre le cose erano due qui a Napoli, o non sembrava Dicembre o non sembrava estate.
Ero a Mergellina con Beatrice, Ciro era al solito bar che si fermava con i ragazzi proprio a Mergellina dove stavo andando da loro visto che Ciro mi aveva chiesto di tornare. Ero di ritorno a delle compre che avevo lasciato in auto e avevo chiesto a Nicola di tornare a casa e che sarei andata da lui a piedi.
La cosa che non sopportavo di Dicembre anche se  l'inverno era la mia stagione preferita era che calava sera prima del previsto.

Spinsi il passeggino guardandomi attorno e girai a Bea che si lamentava, erano le 18:30 e doveva mangiare. Ecco perché appena arrivai fuori al solito Bar notai i ragazzi al tavolo infondo.
« Uee, è venuta l'infermiera cinesina dell'IPM »
La voce di Totò fece girare tutti compreso Ciro che si aspettava che sarei arrivata con Nicola ma non fu così.
« Tu mai e la testa apposto? »
« Noo so allergic Eva!! »
Scossi la testa soffiando una risata e mi avvicinai facendo attenzione al passeggino salutando con la mano Teresa seduta affianco a Edo indaffarata a dare un omogenizzato a frutta al piccolo Ciro.
« Oh amo, ma che ci fai sol tu ca? »
« Niente ho comprato delle cose a via Toledo e ho detto a Nicola di andare e sono venuta qua »
« Ma o sai che non mi piace che state da sole in giro, o fai semp.. »
Lo guardai facendo una smorfia cercando di stare calma, in quel periodo perdevo spesso la calma e non volevo. Mi sedetti affianco a lui avvicinando il passeggino.

« E' comm e bell a principessa e papá! »
Disse girandosi verso il passeggino sbottonando Eva che già sveglia da quando aveva sentito la voce di Totò, Ciro prese.
« Me bell eh? »
Disse vantandosi vicino ai suoi amici mentre gli toglieva il cappuccio piccolo del mini giubbino rosa.
« Ue questa deve diventare mia nuora mo che cresce! » rise Teresa.
« Sisi, Rincell a Ciruzz che non la guarda proprio. »
Disse Ciro ormai andato e ciò procurò una risata di tutti.
« Amo ma adda mangia? »
« Si mo vado a riscaldargli il latte »
Era raro che allattavo Beatrice per strada perché Ciro non voleva, per questo col tiralatte tiravo del latte dal mio seno ogni volta che sapevo che saremmo usciti. Anche se Bea aveva 15 giorni per noi quella era una nuova vita.
Mi tirai su prendendo il biberon dalla borsa attaccata al passeggino e mi tirai su dalla sedia entrando nel bar.

« Salve, potrebbe riscaldarmelo 2 minuti? »
« Certo Signora Ricci.. »
Li ci conoscevamo tutti. Era un po' io bar di fiducia di Ciro, porsi il biberon al ragazzo e aspettai poggiandomi al bancone prendendo il cellulare dalla tasca.
Lèssi diversi messaggi ma niente di importante.
« Ma lei si fa sempre più bellla? »
« Tonì non farti sentire da Ciro che ti spezza »
Sentì i due uomini grandicelli di età parlare tra loro e sorrisi prendendo il biberon quando me lo porse. Ringraziai ed uscì dal bar tornando al tavolo.
« Cii ciò poss ra io? »
Sentì la voce di Totò, era strano, aveva paura pure di prenderla in braccio. Ciro lo guardò stupito e si alzò porgendogli la piccola sotto le battute dei ragazzi, e lo aiutai con il bavaglino e Bea senza nemmeno pensarci due volte iniziò a bere dal biberon che Totò reggeva.
« Eva, però nun te movr a vicin a me »
« Si pront ja, o prossim si tu! »
« Eh ij nun teng manc a nammurat »
Ridemmo sotto la sua risposta dopo ciò che gli disse Edo e tornai a sedermi guardandoli parlare.

Ciro reggeva il gelato che aveva appena aperto e io poggiai la schiena alla sedia, ero seduta vicino a Totò siccome mi aveva chiesto di restare accanto a lui mentre Beatrice mangiava e alzai lo sguardo a Ciro guardandolo appena.
Sembrava un bambino, eppure ero così innamorata pure se cercavo di nasconderlo. Si accorse di ciò, perché allontanò il gelato e mi fece segno di un bacio con le labbra:

 Si accorse di ciò, perché allontanò il gelato e mi fece segno di un bacio con le labbra:

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Sorrisi subito scuotendo la testa e sentì un leggero imbarazzo. Spesso sembrava le prime volte persino quando mi guardava, che stupida che ero. Morsi il labbro inferiore girando lo sguardo e Totò mi fece tornare alla realtà.
« Oh ha finito.. »
« Eh e mo tienatell »
Lo guardai fare una finta risata e presi il biberon vuoto dalle sue mani ridendo appena guardandolo con Beatrice in braccio. Questi ragazzi quando erano cresciuti dall'IMP ad adesso.

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