È frnut?

2.9K 63 1
                                    

 Mi tirai su quando decidemmo di andare via, e aspettai che Ciro si decidesse ad allontanarsi prima che si metteva d'accordo con i ragazzi della sera, avevano organizzato una partita di calcio tra vecchi amici

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.


Mi tirai su quando decidemmo di andare via, e aspettai che Ciro si decidesse ad allontanarsi prima che si metteva d'accordo con i ragazzi della sera, avevano organizzato una partita di calcio tra vecchi amici.
Salutai Teresa e il piccolino e con la mano i ragazzi entrando in auto che era parcheggiata proprio affianco al bar, dovevamo accompagnare Rosa a casa e la vidi entrare dietro.
« Eva, ma tu veramente o vuo ben a Ciro o ci stai insieme perché è un Ricci? »
Molto spesso se ne usciva con ste domande di merda, ma cosa dovevo aspettarmi da una ragazzina di 16 anni in preda all'adolescenza.
« Vafancul Rosa. »

« Oh! E cre ca? Che sta succedendo? »
Disse Ciro entrando nell'auto al lato del guidatore sentendo la parola che le dissi.
« Ric tutt strunzat sta criatur. »
« Eh ma nun t piglià a Cunfrenzij »
Mi girai fulminandola con lo sguardo.
« Oh ma camma fa fra tutte e due? E facit semp chest, ma quanti anni avete? »
Quando parlava lui era come se parlasse qualcuno di chissà chi perché Rosa si ammutolì ma non io.
« Ess romp o cazz. »
« Eva, e tagg itt te sta zitt. »
« Ma vafancul pur tu. »
Lo guardai guardarmi male, ma non mi importava. Non mi sarei mai fatta mettere i piedi in testa da una tipa come lei solo perché il suo cognome era Ricci.

Non fiatai per tutto il tragitto, Ciro arrivò nella Sanità e accompagnò Rosa fino al suo palazzo.
E quando prese a guidare per casa lo stesso non parlai.

« Ma commè prendi questione con una ragazza di 16 anni? »
« Ciro statt zitt. »
« Oh! Nun m Stong zitt. »
« Eh allo non parlarmi, sto nervosa e me la prendo con te, quindi non rivolgermi la parola. »
« Guard a chest che te fa. »
« Chest tiene un nome e chest ciò dic a cugint. »

Ci fu una discussione tra entrambi, erano giorni che Rosa stava attaccata come una cozza, per di più non riuscivamo ad approcciare anche se ci provavo in tutti i modi. Odiavo soprattutto quando si attaccava addosso a Ciro pure per dirgli qualcosa. Ero gelosa si, e pure voi lo sareste state, cugina o non.

Uscì dalla macchina entrando in casa quando apri con le chiavi, lo sentì chiudere la porta alle sue spalle e mi liberai del vestito quando sali in camera da letto, infiali un pantaloncino e un maglione lungo per non restare senza niente sotto visto che ogni tanto Nicola o altri ragazzi che lavoravano per Ciro entravano.
Tornai giù mettendomi sul divano prendendo il telecomando e misi un canale alla cazzo.

« Oh ma hai finito? »
Sentì la sua voce mentre si sedeva sul braccio del divano intrecciando le braccia al petto coperto dal suo maglione bianco.
« Ma chi sta facendo niente » lo guardai. 
« è normal ca si gelosa di mia cugina? È la gravidanza o nun stai bon? »
Lo guardai malissimo e anche troppo.
Si alzò dal braccio avvicinandosi appena portando la sigaretta spenta alle labbra.

 Si alzò dal braccio avvicinandosi appena portando la sigaretta spenta alle labbra

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

« Non ti azzardare ad accenderla.. »
Mormorai guardandolo avvicinarsi, da un paio di mesi se solo sentivo l'odore della nicotina vomitavo di brutto, in gravidanza stavo odiando la sigaretta e per una parte era un bene.
« Non sto accendendo niente.. »
Annuì restando in silenzio cercando di guardare la tv, ma lui si mise avanti avvicinandosi ancora di più al mio corpo.
« La vuoi finire un po'? Vuo fa nu poc a brav? »
La mia espressione non cambiò, rimasi a guardarlo in malo modo anche se stavo cedendo, perché sorrise e lasciò un bacio sulla mia fronte e poi sulla guancia e ancora un'altro sulle labbra.
Lasciai che mi baciasse e si, avevo perso di nuovo
portai il braccio dietro al suo collo e le sue braccia mi tirarono su facendo in modo che i nostri corpi si attaccassero e c'era quel po di spazio a causa della mia pancia.
« Voglij bene sul a te, miettatell ngop.. »
Annuì appena e ricambiai il bacio che poco prima decise di darmi.

Incondizionatamente.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora