Chiusi gli occhi sentendo per un istante la testa scoppiare dai mille pensieri e rimasi con la testa sul cuscino.
Avevo passato quella sera con Ciro e poi l'avevo accompagnato in hotel dai ragazzi, e dovevo prendere sicuramente una decisione perché i ragazzi il giorno successivo sarebbero andati via.« Ohi.. dormi? » sentì la voce di Talita.
Mi tirai appena su scuote la in un no e corpi le gambe con la coperta vedendola sedersi sul letto.
« Te ne vai quindi? » mi chiese sorridendo appena sapendo ciò che avevo deciso.
« Non lo so Tali.. ho mille cose nella testa, ho paura di tornare a casa ma ho anche paura di rinunciare a tutto.. » ammisi.
« Eva.. basta ascoltare la testa, tu devi decidere quello che dice il cuore non la testa. Immaginati tra 10 anni, dottoressa del tutto ma.. col cuore a mille pezzi perché l'amore della tua vita è troppo lontano da te. » sorrise guardandomi.Aveva perfettamente ragione, ma non sapeva cosa mi aspettava a Napoli, non sapeva chi era Ciro, se lo era ancora. La guardai poggiando la schiena sul letto e infilai le dita nei miei capelli.
« Vado a dormire, Eva.. com'è che dici tu? »
Chiese intenta a socchiudere la porta, restai a guardarla e sorrisi appena sussurrando:
« Chiu nera ra mezza notte nun po venì.. »
« Ecco, e io se fossi in te, correrei subito dall'umore della mia vita. O la vá o la spacca! »
Sorrisi subito guardandola e si, più scura della mezza notte non poteva venire, era così che dicevamo a Napoli e che ripetevo a lei ogni volta che aveva paura di qualche suo sbaglio.Quella notte passo' velocemente forse e dopo il lavoro avevo sentito i ragazzi al telefono siccome non erano riusciti a fermarsi al bar del giorno prima perché il loro treno stava partendo. Ma chiesi a Teresa di aspettarmi fuori all'Hotel, e così fece.
Sistemai la mia valigia e le ultime cose dopo aver salutato Talita con un abbraccio, stavo lasciando quello che sarebbe dovuto essere il mio futuro per qualcosa che amavo di più alla follia.
Guidai fino all'Hotel e c'erano i ragazzi.
Edo abbracciava Teresa da dietro giocando con i suoi capelli poggiato al muro, Milos aveva il cellulare tra le mani seduto sulle scalinate e Lui..Lui era seduto infondo alle scalinate affianco a Milos con le mani nei capelli.• CIRO •
Avevo i nervi a mille, il treno era già alla stazione e sicuramente non sarei riuscito nemmeno a salutarla visto che lei stava lavorando.
Avevo la testa così piena di cose eppure io a casa senza lei non ci volevo tornare.
« Uagliu è inutile non viene.. » ammisi guardando i ragazzi tirandomi su dai gradini.
«Aspettiamo altri 5 minuti, è impossibile che ci rimane qui, la conosco troppo bene.. » disse Teresa poggiata a Edo.
Mi girai poggiando la mano sul mio zaino che decisi di infilare sulle spalle mentre Milos si decide ad alzarsi.
« Ja uagliu jiammuncen prima ca vatt a qualche Milanese. » Dissi troppo serio.
« Ma pecchè c'è l'hai tanto cu sti Milanesi ? » chiese Milos ridendo appena.
« L'arricordn tropp o chiattil. »
Annuì subito sospirando e sentì i ragazzi ridere pronti a lasciare l'hotel del tutto infatti prendemmo a camminare ma un clacson continuò a bussare per molto.
« Ma c sfaccim so tutt sciem sti Milanes.. »
Avevo davvero i nervi a mille e davvero potevo picchiare qualcuno infatti Edoardo iniziò a ridere e sapeva benissimo quanto odiassi che ridesse quando ero serio infatti smise di farlo quando lo fulminai con lo sguardo.« Senti.. Ciro Ricci.. nun so Milanes, ma napoletana, tengo il pieno in auto di benzina e pure gas, il telefono carico e pure il caricatore per sentirci tutte le canzoni neomelodiche che conosciamo.. riusciamo ad arrivare a Napoli per domani mattina? »
Potevo riconoscere la sua voce tra mille, la mia cinesina. Sorrisi subito girando lo sguardo al finestrino della sua 500 Fiat e poi guardai i ragazzi sorridere come stupidi.
« Penz ca si nun ce muimm per domani sera arriviamo! » disse Edo aprendo la portiera quando Eva gli porse le chiavi dell'auto e capì soltanto dopo che i ragazzi sapevano che lei sarebbe venuta, girai il viso a Teresa che mi fece un sorriso soddisfatto e le sorrisi passando lo zaino a Edo che lo mise dietro al cofano con le altre borse.
« Inizio a guidare io! » urlò quasi Teresa mentre Eva lasciava il lato del guidatore.Dopo 20 minuti eravamo in viaggio per Napoli, Milos dormiva già perché aveva fatto la notte in bianco a fare stronzate con Edoardo, quest'ultimo era seduto avanti con Teresa che portava la macchina mentre cantavano Storie Piccerelle di Maria Nazionale e io.. beh io ero dietro con lei, aveva la testa sul mio petto e rimasi con la mano nei suoi capelli abbassando appena lo sguardo a lei quando la sentì parlare.
« Grazie per essere venuto.. »
« Grazie che stai tornando a casa con me.. »
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Incondizionatamente.
FanfictionVoglio chiagnr na lacrima annascus ra l'uocchij ro munn indifferent, ca guard e se ne va. E nun voglij parlà e nient, pcchè ogni parola è sul nu rummor pe chi nun vo capì. E invece o core mio suspir, m ric: "nun da rett, parl cu me sultant" E io, o...