Voglio chiagnr na lacrima annascus ra l'uocchij ro munn indifferent, ca guard e se ne va. E nun voglij parlà e nient, pcchè ogni parola è sul nu rummor pe chi nun vo capì. E invece o core mio suspir, m ric: "nun da rett, parl cu me sultant"
E io, o...
« Uagliù vi giuro mi sto pisciando sotto.. » « Ua Edò.. fai proprij schif.. » « Ma commè devo andare in bagno.. » « Terè ma come te lo sei sposato ad uno del genere? » « Statt zitt tu ca Eva nun sapev quello che doveva fare quel giorno.. »
Soffiai una risata scuotendo il capo guardandoli discutere tra loro. Edoardo e Ciro erano questi, e spesso invidiavo così tanto quell'amicizia stupenda che avevano, perché io non riuscivo ad approcciare con nessuna mia amica così. Per quando Teresa potesse essere mia amica e fin troppo, non riuscivo a depositare la mia fiducia nelle mani di una persona, e di persona parlo anche di mio marito, cercavo di fidarmi di lui anche se in questi giorni mi stava dimostrando di poterlo fare.
« Si ma stai camminando da tre ore così.. chi schif.. » disse Ciro prendendolo in giro mentre lo imitava:
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Forse lo guardai malissimo e anche troppo perché se ne accorse e a ridere fu lui avvicinandosi a me lasciando un bacio castro sulle mie labbra. « No ma fai pure tanto chi t guard.. » « Sicur? » disse ridendo « T vatt ,Ricci. » Lo guardai ridere e feci una finta risata spingendo il passeggino che dopo poco prese a portare lui. Eravamo a Mergellina, forse era il nostro posto preferito, dove si respirava aria pulita, aria di mare, il nostro luogo preferito, il mare. Eravamo al 19 Dicembre e faceva freddo, anche troppo, ma non potevano rinunciare alla bellezza di Napoli.
" Quando vieni a Napoli sorrisi quando arrivi e piangi quando te ne vai. " Era la frase che mi disse un vecchietto alla metro quando stavo prendendo il treno per Milano. « Allora Eva, per te va bene? » Alzai subito lo sguardo sentendo la voce di Teresa e cercai di capire sussurrando subito dopo: « cosa..? » « Ti ho fatto un discorso per 2 minuti e non hai sentito niente? » rideva. Alzai le spalle come per chiederle scusa. « Dicevo se a voi va bene fare capodanno da noi » « Si okay, e Natale da noi? » Li guardai annuire e sorrisi girando lo sguardo al mare. Rimasi affianco a Ciro che spingeva il passeggino intento a mettere il ciuccio a Beatrice che si muoveva appena nel sonno.
« Uagliu noi torniamo, ci vediamo o ci sentiamo ja. » disse Ciro appena arrivammo alla nostra auto. Salutammo i ragazzi e mi abbassai a salutare il piccolo Ciro mentre Edo pazzo di Beatrice la baciava il viso mentre lei dormiva beatamente. « Edo si se scet ti faccio provare la sensazione di avere due figli, to giur.. » disse Ciro « E qual'e' o problem tra un po' ! O no amo? » « Sisi tranquillo proprio! » Risi alla risposta di Teresa e aiutai Ciro a chiudere il passeggino dopo che mise Bea nella navetta dietro e mi aiutò a chiudere il cofano salutando con la mano Edo e Teresa dopo che Edo bussò piano col clacson.
« Ma cre amo, ti vedo pensierosa.. » « No amo tranquillo.. » « Sicur vita mij? » « Sicura.. » Le sue mani avvolsero il mio corpo quando la mia schiena toccò la macchina fredda. « Ma o sai ca si troppa bell quando sei gelosa? » « Ma è normali che ti tocchi il cazzo per strada? » « Eja Cinesì.. » Rideva, cercai di non ridere in realtà. Scossi il capo mordendomi le labbra ma non per molto perché le sue labbra finirono sulle mie e sentì la sua lingua toccare la mia, non potevamo continuare, non li. Gli morsi appena le labbra per farlo staccare e lui mi guardò male. « A casa.. » sussurrai a bassa voce. « A cas.. » ripetè sorridendo appena e entrambi decidemmo di entrare in auto.