Beatrice Ricci.

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« Ja amo.. l'ultima volta.. »
Sentì la voce di Ciro rimbombare nella mia testa, chiusi gli occhi trattenendo le urla e poggiai la fronte sul suo petto quando le sue mani accarezzavano i miei capelli.

« Eva, l'ultima spinta ed è fuori.. »
Ero stanca, sentivo il medico ripetermi questa frase da 20 minuti.
Serrai la mascella stringendo subito la mano attorno al braccio di Ciro e spinsi più forte che potevo, e vi giuro.. vi giuro su l'amore che provavo per lui che quel dolore scomparve nel momento in cui un pianto tremendo venne alle nostre orecchie.
« Eccola qui.. brava Eva! Complimenti per questa bella bimba papá, mo la devi tenere d'occhio. »
Disse il medico mentre appoggiò la bambina sul mio petto ancora sporca dal sangue e dal Liquido.
Era bellissima.. era la nostra bambina.
Sentì le guancia bagnate, non riuscì a non piangere, alzai appena lo sguardo sentendolo.
« Marò amo.. comm è bell.. è nostra.. »
Stava piangendo, mio marito.. Ciro, stava piangendo come un bambino.
Allungai la mano al suo viso asciugandogli piano le lacrime, vi giuro, mi dimenticai di ogni cosa, di ogni dolore, di ogni sofferenza, come se stesse iniziando una nuova vita.  Quella notte era stata la notte più bella della mia vita.

- 10:20 -

« Come ti senti? »
Chiese mentre poggiava i cornetti e un cappuccino sul tavolino.
« Sto bene.. »
Sussurrai guardandolo, ero stanchissima, avevo sonno e sentivo le braccia molle, ma dovevo reggere la nostra bambina per farla mangiare.
Era attaccata al seno e stava mangiando come se non ci fosse un domani, era molto tranquilla, ed era bellissima.. somigliava così tanto a lui ma la forma degli occhi era la mia.
« Come la vogliamo chiamare? » chiesi alzando il viso a lui vedendolo avvicinarsi.
« Davvero? » forse non si aspettava che l'avrei reso partecipe dopo le vecchie cose, ma annuì.
Erano giorni che mi frullava in testa il nome della sua mamma Beatrice, ecco perché sussurrai:
« Beatrice? »
Per un istante lo vidi spaesato.
« Comm e mammá Eva..? »
Annuì e sorrisi leggermente vedendolo sorridere come un bambino che aveva appena ricevuto il suo regalo. Si avvicinò e Poggio le labbra sulla mia fronte.
« Perduonm.. te preg.. »
Non risposi, lasciai che mi baciasse la fronte.
-

Era seduto sul lettino al mio fianco con in braccio Bea, era tornato da poco visto che si era occupato di andare a dichiarare la piccola.
« Beatrice Ricci.. comm si bell a papà! »
Continuava a ripetere questo da 10 minuti fissandola mentre l'accarezzava il piccolo viso.
Soffiai una risata mordendo il mio cornetto e girai lo sguardo a lui.
« Tu non hai fame? »
« Eh? Nono ho mangiato giù.. »
Annuì poggiando l'altra metà di cornetto che non volevo e mi alzai piano dal letto tenendo le mani su quest'ultimo.
« Oh amo.. Eva.. assistt't »
« No Cì, sto bene.. »
« Tu si pazz.. »
Scosse la testa e tornò a guardare la sua bambina con occhi innamorati, come se non avesse mai visto cosa più bella.

 »Scosse la testa e tornò a guardare la sua bambina con occhi innamorati, come se non avesse mai visto cosa più bella

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« Maroo Eva.. ma hai fatto la fotocopia!! »
Sentì le urla di Teresa che guardava Beatrice tra le braccia di Edoardo che la guardava innamorato. Diciamo che tutti erano innamorati di quella bambina.
« C'è qualcuno che dice che mi somiglia? »
« Ha solo gli occhi a cinesina come te, il resto mi dispiace ma è tuttto mio fratello! »
Guardi Edoardo facendogli una smorfia e girai lo sguardo a Ciro, era pensieroso ma felice, stava guardando fuori alla finestra, e sorrideva appena.
Era nel tardo pomeriggio e i ragazzi erano venuti a vedere Beatrice ma non restavano molto o li avrebbero mandati via, finché non restammo io e lui. Essendo una clinica privata Beatrice sarebbe stata al nostro fianco ogni istante e Ciro aveva esplicitamente detto che la voleva vicino a noi, e sapete quanto il medico di famiglia ascoltasse Ciro.

« Che c'è? »
Chiesi sentendo il suo sguardo addosso a me.
« Nun te pozz guardà? »
Scossi la testa in un no senza rispondergli.
« Si semp bella Eva.. »
Non sapevo come compratemi adesso, era strano, tutto, seppur volevo dargli un'altra possibilità, seppur speravo che l'arrivo di Bea potesse cambiarlo davvero.. qualcosa continuava a bloccarmi.

« Voglij iniziare una nuova vita con te e con la mia bambina, e poi voglio avere altri figli, altri tre. »
« Tu non stai bene.. »
« Eva.. pe favor.. »
Si avvicinò mentre ero seduta sul lettino e le sue mani afferrarono il mio viso.
« Cambierò, to prumett ma perdonami.. »
Mi aveva tante volte detto che sarebbe cambiato ma mai me l'aveva promesso. Ricordo ancora quando All'IPM mi disse "Credimi quando prometto non quando giuro" morsi il labbro inferiore e poggiai le labbra sulle sue umide.
E quel bacio divenne un vero bacio, desideroso e con la voglia di iniziare davvero una nuova vita.

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