Promettimi che mi sposi.

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« Ma tu si pazz.. »
« Ancor le capi ca l'unica donna che voglio sei tu, Eva? »
Girai lo sguardo a lui restando a guardarlo per qualche istante e per la prima volta fui io a baciare lui, mi allungai sulle punte prendendogli il viso tra le mani e lo sentì sorridere per questo lo feci anch'io mentre restano attaccati ancora per un po', lui intento a slacciare il mio vestito e salire piano le scale di quell'appartamento enorme.
Non sapevo che a Napoli ci fossero quelle case, o meno ero io a non averne mai vista una, ero una semplice ragazzina che a stento riusciva a fare il Natale con mamma a casa e tutto questo adesso per me era strano, troppo strano.

Annuì per dargli il consenso quando fummo nella stanza da letto ed entrambi ci liberammo dei nostri vestiti carini ma in quel momento ingombranti, il letto era rovinato ormai dai nostri copri coperti da quel piumone profumato di lavanda di colore nero.
Alzai appena il collo quando lo sentì in meno e per un istante pensai di essere in paradiso.
Nessuno dei due parlava, anzi, le sue labbra baciavano ogni parte del mio corpo e la sua mano afferró il mio collo senza stringere sorridendo appena quando riuscì a sussurrare a bassa voce "Ciro" apri gli occhi guardandolo e per un istante mi sentì in imbarazzo, ma quell'imbarazzo non vero, quello dei quali.. se guardi due ragazzi che non conosci riesci a dire.. "Quei due sono innamorati" ecco, quell'imbarazzo.
Si girò la situazione, rimasi seduta su di lui mentre lui strinse con le dita la mia schiena quasi accarezzandola e cercò ancora una volta le mie labbra e mi liberai da lui soltanto quando entrambi fummo al culmine del piacere.
Accarezzò la mia guancia spostandomi i capelli dal viso e apri gli occhi guardandolo.
« Rimmanes cu te ca p semp.. »
Non risposi, morsi il mio labbro accarezzando la sua nuca con le dita, e lo guardai chiudere gli occhi.

• 6.36 •
Allungai subito la mano al mio cellulare sentendolo squillare e feci più piano possibile quando mi voltai verso Ciro, dormiva, aveva il braccio attorno al mio corpo e indossavamo l'intimo entrambi, sorrisi guardandolo dormire e cercai di rispondere al cellulare.
« Sono Teresa, dove sei finita?? »
« Sono.. con Ciro, dimmi.. »
« Edo ha fatto a botte con un tipo! »
« Cazzo, menomale che non doveva fare niente. »
« Tranquilla è tutt'okay.. sono tutti qui con me siamo fuori all'istituto, tu.. vieni verso le 10 okay? »
« Ciro ha il rientro per le 8:00 »
« Avviso la direttrice che è con te, stai tranquilla me lo vedo io. »
« Grazie Tere.. ti voglio un sacco di bene.. »
« Anche io te ne voglio! A dopo »
Sorrisi staccando e poggiai il cellulare sul letto poggiando la testa sul cuscino e alzai lo sguardo al soffitto. Ancora non potevo crederci, quella casa immensa, lui.. tutto era perfetto, se non dovessi lasciarlo andare tra qualche ora.
« Già sei sveglia..? »
Girai lo sguardo sentendo la sua voce roca e subito dopo la sua mano accarezzare la mia pancia, gli sorrisi appena.
« Cu chi stiv parlando al telefono? »
« Teresa.. mi ha detto che avvisa lei alla direttrice che sei con me così puoi restare fino alla 10:00 »
Sorrise, rimase in silenzio e si allungò con le labbra sulla mia spalla.

« Eva.. »
« Mh..? »
« Ma quando esco di li.. tu mi sposi? »
« Tu stai male.. »
« Promettimelo Eva, promettimi ca m'aspetti.. »
Restai a guardarlo per qualche istante guardandolo mentre si sporgeva verso di me accarezzando la mia guancia, sorrisi appena annuendo e poi sussurrai a bassa voce.
« Te lo prometto Ciro.. »

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