Non ce la faccio Eva.

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Non volevo piangere, non avanti a lui, non mi aveva mai vista piangere e non l'avrei fatto, stavo lottando con tutte le mie forze per non versare una lacrima, eppure guardare i suoi occhi scuri e pieni di rabbia ma allo stesso tempo lucidi..
Accarezzò la mia guancia destra col suo pollice baciando più volte la mia fronte.  Aveva capito quanto mi sentissi in colpa per l'accaduto, e forse aveva anche parlato con Naditza.
Non reagì in realtà, lasciai che le sue braccia avvolgessero il mio corpo e la sua mano accarezzò i miei capelli.
« Per questo volevo stare lontano da te, perché questo è solo l'inizio e tu nemmeno lo capisci.. »
Lo sentì parlare strigando il mio corpo tra le sue braccia mentre continuo' a parlare. 
« Tu devi stare fuori da tutto questo Eva,
Ma ij nun riesco a sta luntan a te. »
Ammise una seconda volta alzando il mio viso.

Lo guardai per qualche minuto e poi sussurrai a bassa voce cercando di cambiare discorso.
« Posso farmi una doccia? »
Annuì subito lasciando che potessi allontanarmi da lui e mi sfilai la giacca salendo le scale arrivando al piano superiore, entrai in bagno alzando lo sguardo allo specchio, avevo una faccia schifosa, feci una smorfia di disgusto e poggiai le mani sul water chiudendo gli occhi piegandomi quando sentì nuovamente quella sensazione di vomito. Troppo per essere da sola, ecco perché lo sentì entrare:
« Oh amo.. »
Si avvicinò subito mettendo la mano sulla mia fronte dopo aver fatto in modo che i miei capelli fossero tirati dietro e poggiai le braccia al bagno quando smisi di vomitare.
« È tutta colpa mia.. scusa.. perdonami Eva, scusa.. »
Continuavo a sentirlo mentre si scusava.

• CIRO •

Sembrava di rivivere perfettamente tutto da capo. Il vomito, la stanchezza, la paura, il timore, i pianti trattenuti e sapevo che prima o poi sarebbe successo.
Sembra di rivedere me quando a 12 anni vidi mio padre ammazzare un uomo di fronte a me.
Continuavo a scusarmi con le ma sapevo perfettamente che l'unico che non si sarebbe perdonato per ciò ero soltanto io.

• EVA •

« Sto bene! »
Riuscì a dire tirandomi su e sfilai subito la maglia cercando di far finta di niente.
Rimasi in intimo slegando i capelli che lui aveva raccolto poco prima e lo vidi rivolgermi lo sguardo e far per uscire.
« No.. resta.. »
Sussurrai a bassa voce ancora una volta, infatti non se lo fece ripetere due volte.
In men che non si dica eravamo sotto la doccia, chiusi gli occhi sentendo l'acqua calda sul mio corpo e le sue braccia avvolgere come solo lui sapeva fare il mio corpo.  La nostra pelle nuda a contatto, non potevo permettermi di stare male e non potevo permettermi di fargli prendere le colpe.
Alzai lo sguardo a lui guardandolo per qualche istante e anche lui lo abbassò al mio aprendo gli occhi, avvicinò il viso al mio e annuì appena come per chiedergli di baciarmi, lo fece.
Le nostre labbra bagnate, le nostre lingue si accarezzavano perfettamente e le sue mani lasciarono libero sfogo quando afferrai la sua mano poggiandola sul mio addome.

Continuò a baciarmi e afferrò i miei fianchi prendendomi in braccio, allungai le mani dietro alla sua nuca e accarezzai appena le sue labbra con l'indice poggiando nuovamente le labbra sulle sue, poggiai subito la mano libera sulla parete della doccia quando sentì le sue labbra scendere lungo il mio collo, morsi il labbro bagnato e alzai subito il collo quando senza nemmeno chiederlo lo sentì in me.
Apri gli occhi tornando a guardarlo e per un istante lo riguardai negli occhi, eravamo a casa ..nostra, e non c'era segno di poliziotti, ragazzi che gironzolavano e non dovevamo appartarci per un bacio. Eravamo io e lui, soltanto noi.

Gemetti quando le sue spinge aumentarono poggiai la mano sul vetro della doccia mentre lui fece la stessa cosa tornando a baciare le mie labbra respirando a mala pena contro.
« Eva.. »
Ammise sentendo forse il piacere pervadere il suo corpo quando dopo molte spinge eravamo entrambi al culmine, alzai lo sguardo a lui poggiando le labbra sulle sue quando sentì del colore al basso ventre, non uscì, restò fermo tenendo le mani poggiate sul muro continuando a baciare le mie labbra che di staccarsi non ne avevamo voglia.
Ma lo fecimo soltanto quando decidemmo di uscire dalla doccia, chiusi l'accappatoio e la stessa cosa fece lui rimasi girata di spalle strofinando il cappuccio sui capelli ma smisi di farlo quando sentì le sue mani sulla mia guancia e le sue labbra sul mio collo, chiusi gli occhi e sorrisi leggermente.

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