« Signorina, penso di non sentirmi bene. »
Lasciai il giubotto che avevo tolto poco prima lasciandolo sul lettino e girai lo sguardo verso la porta.
« Di già? »
« Perché non è possibile? Forse la sua bellezza mi ha colpito così tanto da non sentirmi bene. »
Soffiai una risata ironica intrecciando le braccia al petto guardandolo mentre reggeva tra le mani il suo pacchetto di sigarette.
« Sei sempre così simpatico.. Ricci? »
Mormorai spostando lo sguardo sui documenti che Antonio mi aveva dato proprio due minuti prima di ogni ragazzo/a che era in quell'istituto.
« Ma io lo sono da quando sono nato in realtà. Perché vuoi dire il contrario? »
Disse avvicinandosi piano verso la mia sagoma poggiata sul lettino.
Annui semplicemente e smisi di sorridere guardandolo.
« Che è adesso non sorridi più? »
« Non mi devi dire tu cosa fare o meno. »
« Nennè calmati, come siamo agitati. »
Sospirai appena portando le mani sul lettino guardandolo avvicinarsi sempre di più.Aveva un fascino incredibile, eppure era così.. così qualcosa che non riuscivo nemmeno a distinguere ciò.
« Non dar retta nessuno ca dint, so tutt sciem. »
Feci per tirarmi su ma fu la sua mano sinistra a prendere il mio braccio e far in modo che i nostri corpi fossero vicini del tutto.
« Hai capito che tagg ritt? »
« Nun tengo bisogno dei tuoi consigli. »
Risposi in modo sgarbato spostando la faccia quando la sua mano toccò la ciocca di capelli che penzolava sulla mia guancia destra.
« Si bell assai.. »
« Tornatene dagli altri. »
« Nisciun mai mi ha detto quello che devo fare. »
Mi sorrise e per un istante alzai lo sguardo al suo viso guardando i suoi occhi, che subito spostai quando fece per avvicinare il viso.« Ciro!! E lasciala stare è appena arrivata! »
Una voce estranea dalla porta fece spostare di pochi centimetri Ciro quando l'uomo o meglio uno dei poliziotti lo tirò piano dal braccio facendolo uscire dalla camera mentre il suo sguardo restava fermo sul mio facendosi lasciare il braccio dalla guardia lasciando subito dopo la stanza.
« Lascialo perdere, è così con tutti. Tu devi essere Eva la ragazza nuova dell'infermeria giusto? »
Annuì con la testa accensando un finto sorriso mentre la mia testa non lasciava l'immagine di quel ragazzo.. Ciro.
« Io sono Massimo, o meglio il comandante! Uno dei poliziotti di questi ragazzi! »
Annuì ancora una volta senza smettere di sorridere.
« Bellè nun da rett a sti uagliun ca dint, vogliono solo divertirsi, fidati di me. »
« Grazie mille. »
Riuscì a dire guardandolo sorridermi e feci la stessa cosa annuendo mentre lasciava l'infermeria.Sospirai appena avvicinandomi alla finestra e girai lo sguardo al mare, lo abbassai al campetto dove c'erano ancora i ragazzi e sentì le urla di una delle poliziotte che avvisava di tornare nelle celle.
Il mio sguardo si spostò sulla panchina di prima, e proprio nello stesso momento uno di quei ragazzi alzò lo sguardo alla finestra e sorrise, non sorrisi, entrai subito dentro e decidi di iniziare a fare ciò per il quale ero lì dentro, per questo mi misi a leggere tutti i documenti di ogni ragazzo/a o meglio chi riuscì.
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Incondizionatamente.
Fiksi PenggemarVoglio chiagnr na lacrima annascus ra l'uocchij ro munn indifferent, ca guard e se ne va. E nun voglij parlà e nient, pcchè ogni parola è sul nu rummor pe chi nun vo capì. E invece o core mio suspir, m ric: "nun da rett, parl cu me sultant" E io, o...