Ho bisogno di mio marito.

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Avevamo lasciato il Bar già da un oretta infatti eravamo a casa e avevamo prenotato delle pizze per cena perché quella sera la voglia di cucinare era Zero

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Avevamo lasciato il Bar già da un oretta infatti eravamo a casa e avevamo prenotato delle pizze per cena perché quella sera la voglia di cucinare era Zero.
Spostai appena i capelli dal viso restando seduta sul divano; Ciro era al bagno facendo la doccia e io rimasi col mio vecchio diario tra le mani leggendo l'ennesima pagina.

" Eravamo io e te, la prima volta con quel bacio.
Eravamo io e te, nudi in una stanza, impuri, la prima volta per entrambi.
Eravamo io e te, in quella relazione così complicata, la prima volta.
Eravamo io e te, pronti a creare una famiglia, la prima volta.
Eravamo io e te, a viziarci ogni giorno, la prima volta.
Eravamo io e te, ad amarci incondizionatamente, la prima volta.
Eravamo io e te, a lanciarci piatti e urlarci quanto ci odiavamo, la prima volta.
Eravamo io e te, fuori contesto, fuori stagione, insieme, senza una ragione, la prima volta.
Eravamo io e te, svariate volte.
Eravamo io e te, già, una volta, e adesso non lo so più. "

12 Febbraio, 123esimo giorno All'IPM.

C'erano così tanti ricordi su quelle pagine.
« Ma ca fatt chist se scurdat e pizz? »
Chiusi subito il diario sentendo la sua voce scendere dalle scale, alzai le spalle tirandomi su dal divano e infiali il diario nel cassetto del mobile sotto alla tv.
Tornai a sedermi girando il viso a lui vedendolo sedersi sul divano.
« Vien nu poc ca.. »
In realtà non me lo feci ripetere due volte.
Andai nelle sue braccia aperte che avvolse quando mi avvicinai a lui facendomi sedere su di lui a cavalcioni.

« tu mi hai sempre allo stesso modo? » chiese
« sempre.. » sussurrai a bassa voce
« e vuoi essere sempre mia moglie? » sussurrò
« sempre.. » sussurrai
« questi mesi sono stati bruttissimi amo.. »
« le hai creati tu.. »

Da quando era successo l accaduto non ne avevamo più parlato, anche se entrambi sapevamo che dovevamo farlo. E forse quello era proprio il momento adatto.

« Io nun o vulev fa veramente.. »
« E pecchè le fatt allo? »
« due giorni prima io e te litigammo, e io uscì con i ragazzi.. ho fumato un po' di più e c'era questa in questo locale.. lo sai no che vado a ballare.. e questa ha chiesto se poteva avere il mio numero ecc e ci sono caduto.. »

Forse erano i dettagli che non volevo sapere ecco perché annuì subito per farlo smettere. Siamo stati lontani due mesi e mezzo, e forse le cose erano due, dovevo smetterla di fare la sottona del cazzo e dovevo smetterla di dargli tutta questa libertà, ma che lui non chiedeva, la prendeva e basta.

« Non voglio che vai a ballare più, tieni 22 anni lo so, ma tieni pure una moglie e una figlia a casa che ti aspettano, o tiemp re strunzat e' finito Cirù se veramente vuoi una famiglia. »
Alzò lo sguardo verso i miei occhi castani e guardai i suoi neri, scossi il capo e parlò:
« Io o sacc ca tu non ti fidi di me, però io sono questo, mi piace la bella vita e sol pecchè tengo a te e Beatrice non vuol dire ca adda fernì »
« Ciro.. chest e l'ultima volta ca te perdon. »
« Tu mi perdoni pecchè mi ami.. »

« Amare non vuol dire togliersi la dignità e io per te la mia l'ho buttata nel cesso troppe volte e sai pecchè? Pecchè ti amo, pecchè sei mio marito e perché non voglio che mia figlia cresca senza suo padre. Ma pienz se un giorno mi chiama e dice "Ciro è muort" oppure "E guardij sann pigliat a Ciro" io come cazzo devo continuare ? »
« Non succederà Eva.. »
« Ma tu a me un po' ci pensi? »
« Sempre.. »
« E Allò stanne fuori un po' da queste cose io non ho bisogno dei soldi e del lusso.. io teng bisogno di un marito che mi ama e un padre per la mia bambina, la nostra.. »

Non parlò, vi assicuro che ciro di 3 mesi fa mi avrebbe mandata a fanculo e se n'è sarebbe andato dagli amici. Ma stavolta non lo fece.
Accarezzò la mia schiena con le dita e si allungò poggiando le labbra sulle mie, che ricambiai subito, mi abbassai appena a lui e continuai a ricambiare quel bacio che lui stesso approfondì quando sentì la sua lingua. Sorrise e ciò non vi nego che fece sorridere anche me.
« Ti amo.. »
Lo sentì sussurrare prima che si liberò della mia maglia facendomi stendere sul divano e lo vidi mettersi tra le mie gambe.
« Pur io.. »
Sussurrai a bassa voce prima di finire per fare l'amore, quello che ci mancava da un po'.

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