« Ci, Penso che dobbiamo andare.. hai il permesso fino a che ora? »
« Fino a niente Piccerè, mi copre Lino. »
« Ja Cì, ma si pazz? »
« Ancora le capi? »
Scossi la testa sospirando intrecciando le braccia al petto guardandolo.
« Non ti piace finire questa pena in grazia di Dio e fare una vita normale al di fuori? »
« Nemnè, forz nun le capit, io non sono fatto per la vita normale, mi piacciono altre cose. »
« Chesta strada nun port a nessuna parte. »
« O dice tu? »
Lo guardai restando in silenzio e annuì semplicemente girando lo sguardo verso il finestrino opaco e lui fece in modo che la mia schiena finisse sul suo petto lasciando un bacio tra i miei capelli e chiusi gli occhi.
« Ti sei mai innamorato Ciro? »
« Ma chi io? Mai. Tu? »
« Seriamente? Mai.. »
Ammisi restando con gli occhi chiusi poggiando le dita piano sulla mano che lui aveva attorno al mio corpo poggiata sulla pancia.
Sentì le sue labbra calde baciare la mia tempia e poi la guancia, girai il viso a lui e prima che mi baciasse il mio cellulare iniziò a squillare.
« Nun risponnr ja. »
Non l'ascoltai, infatti cercai il mio cellulare nel cruscotto che avevo messo prima e senza nemmeno leggere risposi.« Dove sei? »
« Non e' un tuo problema. »
« Oh Eva, ma stiss ascenn scem? »
« Ma perché mi devi controllare? Nemmeno mamma e papà lo fanno. »
« Perché i tuoi genitori non se ne fregano un cazzo di te. Ti ricordo che vivi ancora con me. »
« Tranquillo, tra pochi giorni la lascio la casa. »
« No tu nun e lasciá nient Eva! »
« Vafancul. »Staccai la chiamata sentendolo ancora parlare e sospirai buttando il telefono sul cruscotto fregandomene se si potesse rompere infatti lo sentì:
« Amó, tu o scass o telefn così »
Alzai le spalle come se non mi importasse rimanendo nella stessa posizione di prima.
« Ma chi è c ta chiammat? Tuo fratello? »
« Magari. »
Ripensai alle parole di Jacopo "ai tuoi genitori non glie ne frega di te".
« Sono figlia unica di genitori separati, è solo il mio ex. Condivido ancora la casa con lui, qui a Napoli è difficile trovare case in affitto. »
Guardai la sua mano stringere le proprie dita e infatti le sue nocche diventarono leggermente rosse, ecco perché appoggiai le dita sopra per fargliele aprire.
« E quando tieni intenzione di andartene da quello? »
« appena trovo un appartamento. »
« Parl ca direttric, la casa te la trovo io tramite dei conoscenti fuori, ma po mument resta nell'IPM, che ti costa? »
Scossi la testa sospirando e accarezzai con l'indice il suo, che subito dopo stesso lui strinse.
« Non lo so, non voglio essere un problema. »
« Ma quale problema, secondo me a Punto e Virgola non aspetta altro.
« Punto e virgola? »
« Eh a direttrice.. »
Girai lo sguardo a lui e soffiai una risata quando la stessa cosa fece lui.
« Che stupido.. »
« Me lo merito un bacio? »
Scossi la testa in un no mentre lui Poggió le labbra sulle mie prendendo a baciarmi.
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Incondizionatamente.
Fiksi PenggemarVoglio chiagnr na lacrima annascus ra l'uocchij ro munn indifferent, ca guard e se ne va. E nun voglij parlà e nient, pcchè ogni parola è sul nu rummor pe chi nun vo capì. E invece o core mio suspir, m ric: "nun da rett, parl cu me sultant" E io, o...