Meraviglioso amore mio.

3.3K 70 2
                                    

" Bene, sei entrato nel cuore però ci vuoi abitare, Mi chiedi il permesso ed io non so che dire

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

" Bene, sei entrato nel cuore però ci vuoi abitare,
Mi chiedi il permesso ed io non so che dire.
Premetto che prima alla parola amore tremano.
Ora che vivo la storia più libera del mondo, che senso nel l'aria il bene più profondo, a volte ho paura che crolli tutto quanto.
Non è razionale, non lo puoi spiegare, tremando le gambe mentre ride il cuore , chiudi la finestra che c'è troppo sole anche quando piove. "

Sentì il suo sguardo sul mio quando la canzone iniziò a passare nello stereo non appena misi play e per un istante quella canzone la sentì nostra.

" Meraviglioso amore mio,
Meraviglioso come un quadro che ha dipinto Dio
Con dentro il nostro amore.
Meraviglioso amore mio
Bisogna averne cura, stringiti forte su di me, così non ho paura mai. »

Poggiai la mano sulla sua e le sue dita intrecciarono le mie nel momento in cui passò il ritornello di quella canzone. Per favore Dio, fa che questo non finisca mai. Ti supplico.
Parcheggiai non appena decisi di fermarmi e scesi prima di lui guardandomi attorno, ma prima che mi girassi le sue mani toccarono il mio fianco tirandomi a se, mi spinse appena contro l'auto e mi baciò, sorrisi leggermente contro le sue labbra prima di ricambiare quel bacio.
E quando ci staccammo mi voltai guardando l'edificio e poi lui.
« Dove andiamo? » chiese curioso.
« Dove vado spesso quando voglio stare sola. »
« In ospedale? » soffio una risata.
« Non proprio.. » strinsi la sua mano quando fu lui a darmela e entrai in ospedale, salutai con un cenno di testa gli infermieri che erano lì e poi entrai in ascensore dopo di lui guardandolo ogni tanto, forse era confuso troppo.
Camminai non appena fummo al terzo piano e entrai in pediatria, c'era un enorme muro di vetro, spostai appena la tenda e.. c'erano tantissimi bambini appena nati, dei piccoli neonati che forse avevano più o meno 24h di vita.
Girai lo sguardo a lui e lo vidi sorridere subito.
« E qui che vengo ogni volta che voglio stare sola.. »
« È bellissimo Eva.. »
Sentì la sua mano sul mio fianco e guardare come un bambino guardava un giocattolo ogni neonato che era nella rispettiva culla, ciò mi fece sorridere e anche troppo.
« Quello li..è nato ieri alle 10:30, si chiama Gabriele.. ha degli occhioni azzurri enormi.. »
Non finì di parlare perché sentì le sue labbra baciare la mia testa e chiusi appena gli occhi mettendo la mano sulla sua quando sentì il suo braccio avvolgere il mio corpo.

« Ti ricordi quando mi hai promesso delle cose? »
« Che intendi? »
« Quando mi hai promesso che appena ero fuori di lì mi avresti sposato..»
« Si.. »
« E mo promettimi ca m fai addivintá Papà.. »

Deglutì appena sentendo le sue parole e girai il viso a lui guardandolo per qualche istante, era troppo serio per essere vero. Lo guardai annuire.

« Eva.. torniamo a casa nostra, torniamo dove stanno i nostri amici, dove sta la nostra città, sposiamoci e fammi diventare padre, fammi essere quello che non ho mai avuto veramente in vita mia. »
Strinsi appena la sua mano sentendo la gola bruciare e gli occhi pizzicare, era ciò che volevo da una vita, ma le cose erano due, o pensavo alla mia testa o al mio cuore e l'ultima volta che ho seguito il mio cuore ero diventata semplicemente la donna che doveva ubbidire al suo uomo.
Eppure il cuore mi diceva di andare via con lui, essere felice con lui. 

Incondizionatamente.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora