Ci sposiamo

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- Posso fare quello che mi pare, ho pensato.Posso cominciare e posso smettere. E'un passatempo. Mi sono detta... cos'è un bacio. E ho scoperto cos'era...e non lo sapevo... ti giuro che non lo sapevo! E poi non sono più riuscita a farne a meno. Gli ho dato la mano,ho intrecciato le dita con le sue,strette,e mi è sembrato un dolore sfilarmi. Quante cose mi sono persa che adesso mi arrivano addosso tutte insieme. Ho il cuore che mi batte qui nella gola e nelle tempie. E mi piace tutto. Non so com'è cominciato e quando ma adesso,mentre parla,non riesco nemmeno a concentrarmi. Gli guardo la bocca e mi vergogno di guardargliela... giro gli occhi da un'altra parte. E mi vengono in mente cose che mi fanno schifo,mi fanno veramente schifo,ma gliele vorrei fare per dargli piacere,per farlo stare bene -

Erano passati esattamente 2 mesi da quando tra me e Ciro le cose andavano perfettamente.
Chiusi il mio vecchio Diario, alzandomi dalla sedia che avevamo nel balcone della stanza da letto. Adesso che rileggevo tutte quelle cose che scrivevo nel tempo libero dopo il lavoro mi faceva davvero sembrare strana, eppure i sentimenti non erano cambiati, erano solo aumentati verso l'uomo che mi gironzolava in casa.
Ero abbastanza tesa per vari motivi, alle 00:00 sarebbe stato il compleanno di Ciro e  sarebbe stato il nostro Martrimonio.  Si, ci sposavamo, all'inizio mi aveva detto di non preoccuparmi, che se la sarebbe vista tutto un wedding planner e Carmela sua cognata, così l'aveva chiamato, e nemmeno bene perché era una frana con l'inglese, che dovevo solo concentrarmi nel mio vestito da sposa e che dovevo stare tranquilla.
Ma come faccio a stare tranquilla se stavo per sposare Ricci? Il ragazzo con la testa addo và..

Sorrisi appena pensandolo e mi tirai su sentendo la voce di Teresa. Era venuta a dormire da me, insieme a Naditza e Kubra quella sera. Avevo chiesto esplicitamente che volevo tutti i ragazzi e tra tutti intendevo tutti persino quelli che lui non sopportava, ma che io tenevo troppo a loro. E si, mi aveva promesso che sarebbe stato buono, soprattutto con Carmine Di Salvo.
« Nennè allo sei pronta per domani? »
« Per niente Nad.. sto morendo.. »
« Stai tranquilla allo glie lo dai domani il regalo? »
« Si.. Terè ciò messo una vita per fargli quel regalo. »
Sentì le loro risate e sorrisi appena.
Il mio regalo non era un regalo materiale, per niente, quel ragazzo l'avrebbe mandato in tilt e sapevo che ne sarebbe stato felice.
Non ero mai stata così felice e spensierata, e al solo pensiero che stavo per sposare l'uomo della mia vita, speravo che quella felicità non sarebbe mai finita.

Quella serata la passammo tra chiacchiere, film, e soprattutto vodka, sapendo che quella era l'ultima sera che potevamo permetterci tutto ciò, da sposate Terry mi aveva detto che era tutta un'altra cosa, soprattutto per lei che tra meno di pochi mesi avrebbe sfornato un baby Conte.
Alzai lo sguardo sentendo il campanello, ero a casa nostra e lui era a casa di Edo con i ragazzi, avevano deciso di fare festa non so dove ma gli avevo precisato anche che se sapevo qualcosa gli avrei tagliato il pene bello che si ritrovava.
« Hai ordinato qualcosa? »
Chiese Kubra col suo accento. Scossi la testa in un no alzandomi e mi precipitai alla porta, non apri in realtà, accesi la telecamera e notai che era lui con Edo e gli altri ragazzi.
« Oh, sono i ragazzi.. »
« Non ti azzardare ad aprire, lo sposo ti deve vedere direttamente domani già è assai che fino a mo siete stati insieme! »
Urlò Nad bloccando la porta.
« Eja.. per favore.. »
La supplicai ma scosse la testa.
Sbuffai appena correndo su e mi affacciai al balcone guardandolo e urlai.
« Amo.. che ci fai qua? »
« Scinn ja, ti voglio salutare.. »
« Le ragazze mi non vogliono.. »
« Eja amo.. ho supplicato a sti scemi.. »
Era bellissimo e pure ubriaco, sorrisi scuotendo la testa, gli feci cenno di andare nel retro e corsi subito le scale scendendo per la porta di servizio, quella che usavano le persone che lavoravano per lui quando avevano il suo consenso.
Riuscì ad uscire e corsi subito tra le sue braccia quando mi sentì sollevare e baciare più volte le mie labbra.
« Comm si bell' Eva.. "»
« Amo te ne devi andare.. »
« Mo me ne vado to giur.. »
Ricambiai i suoi baci sorridendo contro le sue labbra e si staccò indietreggiando appena.
« Allo ti aspetto domani? »
« Aspettati.. »
« Nun te fa tropp bell pcche po ti guardano e so geloso. Ti amo. »
Urlò le ultime parole entrando in auto avanti mentre Edo Guidò via.
Le ragazze mi avrebbe uccisa.

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