Erano passati esattamente 2 settimane da quando ero andata via senza nemmeno rivolgergli più lo sguardo. Due lunghissime settimane che non volevo saperne niente di lui, anche se dentro stavo mordendo dalla voglia di abbracciarlo, la pura verità era che io non potevo stargli accanto, non ero quella che lui sperava io fossi, la ragazza silenziosa che diceva soltanto si ad ogni suo comando, con la paura di perderlo ogni giorno che qualcuno si svegliasse e per vendetta l'avrebbe ammazzato.
Vivevo col rimorso più immenso della mia vita, seppur fossi innamorata di lui non potevo essere quella che lui voleva per se.« Ma tu non te ne puoi andare Eva, non pure tu. » sentì la voce di Naditza ovattata dalla mia spalla mentre piangeva, la strinsi baciandole la guancia e mi tirai su.
Salutai le altre ragazze e infine Teresa in preda alle lacrime cercando di convincermi a restare.
Non potevo più farlo, non potevo restare lì a guardare ogni giorno qualcuno che volevo così tanto nella mia vita ma che non potevo avere.
Ogni cosa era arrivata al termine come questo posto per me.Scesi in cortile seguita dalle ragazze e notai i ragazzi giocare a pallone ma fermarsi quando videro me e le ragazze e Beppe tenere la mia borsa con le mie cose dentro pronto ad accompagnarmi fino al cancello enorme.
« Eva.. ma c cazzz fai? »
Le urla di Edo che lasciava il campetto con gli altri ragazzi.
« Uagliù.. tutte le cose belle finiscono, e inseguiamo i nostri sogni no? È finito pure il mio tempo qua.. »
Quest'ultimo venne subito ad abbracciarmi e ricambiai subito stringendolo, Edo era stato un fratello maggiore per me, lo strinsi stringendo gli occhi per non piangere e lo sentì subito dopo.
« È in cella.. »
Annuì semplicemente e gli sorrisi salutando gli altri ragazzi.
« Beppè arrivo subito.. »
Annuì semplicemente sorridendomi e mi allontanai salendo le scale a due fino ad arrivare al corridoio maschile.
Camminai fino alla sua cella ma mi fermai guardando la scena:Viola mi sorrise e spostò la mano di Ciro lasciando la cella e scendendo giù.
« Eva.. non..» disse voltandosi guardandomi subito.
Sentivo così tanto il bisogno di evadere e sentivo il cuore in gola, Serrai la mascella e gli sorrisi appena.« no tranquillo.. volevo salutarti. »
« pecchè aro vai? »
« ho accettato il lavoro a Milano. »
Non rispose, rimane in silenzio abbassando lo sguardo e poi lo rialzò avvicinandosi con la mano alla mia guancia. Lasciai che potesse accarezzarmi e per la prima volta lo vidi con gli occhi rossi e pieni di lacrime, girai appena il viso per fargli togliere la mano e lo vidi mettere la mano nella tasca della sua tuta nera mostrandomi poi la mano aperta.
Ma quella.. era la mia collana, quella che avevo perso il primo giorno che misi piede in questo IPM.. l'aveva tenuta lui tutto questo tempo.
Allungai la mano nella sua afferrando la collana e lo sentì parlare.
« E' chest ca me resta di te..»
Allungai le dita alla sua mano e glie la misi di nuovo tra la mano destra facendogli stringere il pugno, indietreggiai appena lasciando la cella e scesi giù in cortile sotto lo sguardo dei ragazzi e della direttrice che mi sussurrò un:
" Grazie.. "
" Grazie a voi.. "
gli sorrisi salutandoli con la mano e camminai in Beppe fino al cancello che chiusi alle spalle mentre Beppe mi mise il bordo nel cofano della Smart.« EVA! »
Mi voltai subito notandolo col fiatone e poggiò le mani sulle sbarre del cancello.
« PRUMIETTM CA NON È UN ADDIO » urlava.
Poggiai la mano sulla portiera aperta mentre Beppe mi accarezzò la guancia allontanandosi.
« PROMETTIMELO EVAAA »
Chiusi gli occhi lucidi e entrai in auto chiudendo la portiera, lo sentì ancora una volta urlare il mio nome ma andai via senza promettergli nulla.Una cosa è certa, era stata l'esperienza più bella della mia gita, e come avevo già detto, le cose belle finiscono sempre non sono per sempre, come questa.
Non è un addio Ciro..
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Incondizionatamente.
FanficVoglio chiagnr na lacrima annascus ra l'uocchij ro munn indifferent, ca guard e se ne va. E nun voglij parlà e nient, pcchè ogni parola è sul nu rummor pe chi nun vo capì. E invece o core mio suspir, m ric: "nun da rett, parl cu me sultant" E io, o...