« Direttrì ma perché io?? Ci sono miliardi di persone qui dentro.. »
« Ho bisogno che glie l'ho dici tu, puoi farmi questo favore? »
Sbuffai guardandola in malo modo e uscì dalla camera.
«EVA. »
Tornai indietro guardandola.
« La porta! »
Passai la mano sul viso scuotendo il capo e chiusi la porta camminando verso il corridoio dei maschi arrivando alle celle maschile fino alla sua cella.
Avrei dovuto dirgli che non avrebbe avuto il permesso questa settimana e avrei dovuto dirlo anche a Edo e Milos e volevo iniziare con lui se dovevo farlo.
Era girato di spalle e aveva le cuffie alle orecchie, ascoltava qualche canzone, potevo sentirla da fuori, aveva il volume a 100 o più, alzai lo sguardo.
« Cì.. Ciro? Ciro.. »
Lo chiamai più volte e allungai la mano alla sua spalla ma non lo chiamai sentendo la canzone che stava ascoltando, stava cantando, una canzone neomelodica. Era la canzone che aveva messo nella mia macchina quando eravamo alla Gaiola la prima sera.- Mille speranz so inutil, quand fernesc n'ammor. E s'annascon'n e lacreme aret a mille parole. Guardm nfacc e fernimml.
( Mille speranze sono inutile, quando finisce un amore, nascondi le lacrime dietro a mille parole, guardami in faccia e dimmi che è finita.)
E nun t preoccupà si già è decis, primm ca tu me lass, t lass io. E pe fa scem ancor a chistu cor, L dic ca nun c'è tnev chiu.
(non preoccuparti se hai deciso già, prima che mi lasci lo faccio io, e prendo in giro il cuore e gli dico che non ci tenevo più per te)
Dimme pcche me chiamm ancor ammor, si nun so stat mai nient pe te, sparagnatell ancor nata scena, stu film nun fernesc nziem a me.
(Dimmi perché mi chiami ancora amore, se non sono mai stato niente per te, evita quest'altra sceneggiata, questo film non finisce insieme a me). -Lo sentì cantare con la sua voce stonata e deglutì appena ricordandomi del perché ero lì cercando di evitare gli occhi lucidi che erano ormai evidenti. Mi allungai poggiando la mano sulla cuffia togliendogliela appena e il suo sguardo caddè sul mio.
« Oh.. » Sussurrò a bassa voce.
« Ti.. devo dire una cosa.. » tirai su col naso sedendomi sul lettino giù di Edo.
« Ma stai chiagnenn? » chiese avvicinandosi con la sedia di fronte a me.
« No Ciro.. » sospirai appena.
« Che succies? » chiese.
« Mi manda la direttrice.. mi ha detto che per come vi state comportando col nuovo arrivato.. tu, Edo e Milos non avete il permesso questa settimana! »
Cercai di evitare il suo sguardo guardandomi le mani che non stavano un attimo ferme.
Lo sentì ridere e scuotere il capo quando alzai il viso a lui guardandolo.
« Che novità. Punto e virgola ma rutt o cazz. »
« Cercate di comportarvi meglio.. » mi alzai e lo stesso fece lui.
« Pecchè t ra fastidio pur a te come trattiamo la tua nuova fiamma, eh? » avvicinò il viso al mio.
« Nun m n fott nu cazz Cì, bast ca o lasciate sta. Lo dico per voi, poi fate quello che volete. » ammisi seria guardandolo.
« Agg semp fatt quello che volevo Cinesina, e iss che sta giocando col fuoco. » disse col suo sguardo serio.
« Non sta facendo niente. Si tu ca si scem! » lo guardai in malo modo.
« To difendi pure? »
« Nun capisc nu cazz ciro.. »Feci per allontanarmi ma mise la mano sul mio collo facendomi girare e alzai subito lo sguardo ai suoi occhi scuri, che amavo alla follia.
« Eva.. io t'accir a te e pur a iss.. me capit? » vedevo la rabbia nei suoi occhi.
« Ma si nun me vuo chiu, che cazzo vuoi da me? » chiesi seria intrecciando le braccia al petto.
« Niente pe me, niente per nessuno. » Poggió le labbra sull'angolo delle mie labbra e mi tirai appena indietro abbassando lo sguardo.
« Avvisa Edo e Milos.. »
Uscì dalla cella chiudendola appena e camminai verso l'infermeria.
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Incondizionatamente.
ФанфикVoglio chiagnr na lacrima annascus ra l'uocchij ro munn indifferent, ca guard e se ne va. E nun voglij parlà e nient, pcchè ogni parola è sul nu rummor pe chi nun vo capì. E invece o core mio suspir, m ric: "nun da rett, parl cu me sultant" E io, o...