9 Maggio; 15:30
Era passato esattamente un mese da quando io e Ciro ci siamo detti "addio" al nostro amore, o meglio lui ci avevo messo una pietra sopra perché io anche se provavo a dimenticarlo era inutile.
Ero uscita anche con diversi ragazzi ma mai nessuno era lui, lui invece come se niente fosse scopava di nuovo pure con Viola, che sembrava di aver vinto una ottima di carambola ogni volta che passava, non odiavo quella ragazza, era solo un'altra vittima di quel coglione, quel coglione che se solo mi guardava poteva passare pure Dio sceso in terra, ma avevo lo sguardo solo su lui.
La cosa che mi diceva spesso Teresa era che amava il mio saper nascondere le cose, lei non ci riusciva, che se le cose tra lei e Edo andavano benissimo, Edo era perfetto, seppur aveva scelto la stessa vita di Ciro lui pensava che la sua donna era quella e basta, e l'avrebbe protetta a tutti i costi. Quella ragazza li, Alessia, quella che loro parlano spesso, è venuta più volte al fargli la visita, ogni giorno una cosa nuova.
Erano tutti in cortile e io ero poggiata al muretto ascoltando Naditza, Kubra e Teresa parlare, parlavamo di ogni cosa eppure non le ascoltavo, anche se avrei voluto davvero farlo.
Girai lo sguardo guardandomi attorno e soltanto dopo afferrai la sigaretta che avevo spento poco prima riaccendendola.
Avevo ripreso a fumare, si, ci avevo messo 1 anno e mezzo per smettere e due giorni per ricominciare.
Ispirai il fumo guardando le ragazze.« E alla fine com'è andata? » chiese Ter.
« È andata che stiamo insieme !! » ammise Nad
Sorrisi guardandola parlare di Filippo e girai il viso guardando Mimmo il ragazzo che era arrivato da un paio di giorni, era davvero carino e sorrisi quando mi rivolse un sorriso.
« Uee, che stai combinando tu? » chiese Kubra
« Eh? Niente.. » risposi soffiando una risata.
« Mimmo lo odiano tutti qui dentro.. Edo vuole ammazzarlo di botte già è la millesima volta che me l'ho ripete. »
Ammise scuotendo la testa e feci una smorfia.
« Si! Lavorava per i Ricci, si dice che poi li ha tradito per i Di Salvo. » disse Nad
« Bella merda.. » ammisi buttando la sigaretta sull'asfalto e vedendolo seduto da solo sulla panchina mi avvicinai.
« Eva non fare danni. »
Le sorrisi e mi sedetti accanto a lui poggiando le mani sulle mie gambe.« Perché sei qui? » chiesi schietta.
« Spaccio e rapina a mano armata. » Mi sorrise.
« Figo.. io sono Eva.. l'infermeria.. » Sorrisi porgendogli la mano mentre lui l'afferro stringendola appena.
« Mimmo! Come mai mi rivolgi la parola? »
« Perché per me siete tutti uguali? »
« Si o dic tu.. » lo guardai sistemarsi la casacca.
« Perché qui..? Non potevano portarti ad un'altro minorile? » gli feci capire che sapevo la situazione, mi rivolse lo sguardo e avvicinò le labbra al mio orecchio.
« Si aggia murì.. voglio morire qua.. ma rimane tra me e te, non lo dire a nessuno. »
Passai la lingua sulle labbra quando abbassai il viso sulla mano che lui aveva poggiato sul mio ginocchio coperto dal jeans e annuì guardandolo alzarsi guardarmi e sorriderePer poi entrare in campo. Sorrisi appena tirandomi su e tornai dalle ragazze.
« Niente male il ragazzo.. »
« Eva nun fa strunzat.. » disse Teresa seria spostando lo sguardo a Ciro in campo che mi stava fulminando con lo sguardo.•CIRO•
Era sempre più difficile stargli lontano e lei non mi aiutava per niente, soprattutto quando mi provocava sapendo che le cose che faceva non mi piacevano, ma sapevo che non potevo comandare su di lei, anche se avrei voluto tanto tenerla chiusa in una campana di vetro.
Ecco perché in quell'istante dopo aver fatto due tiri di spinello che stavamo condividendo con i ragazzi prima di iniziare la partita rivolsi lo sguardo alla panchina infondo, ma veramente faceva? Stava parlando con quello, con Mimmo, il nostro ragazzo che ci aveva tradito per la famiglia del Piecuro il Di Salvo.
Serrai la mascella sentendo la rabbia pervadere il mio corpo e i ragazzi se ne accorsero subito.
« O Cì, so vuo parlamm nui cu chistu Strunz. »
disse Totò pronto a difendermi.
« No Totò, e na cos ca maggia vre io. »
I ragazzi ubbidirono e mi voltai appena stringendo le mani sulla rete del campo quando lo vidi avvicinarsi al suo orecchio e il sangue mi stava andando in ebollizione.
« ACCUMMUNCIAMM »
Urlai intendendo di iniziare la partita e serrai la mascella guardando Eva in malo modo tornare dalle ragazze e poggiai la mano sul Rosario che avevo al collo iniziando a giocare a calcio.
Fu Edo a tirarmi la palla e quando Mimmò cercò di prenderla gli diedi una forte spinta facendolo cadere.
« Oh ma c cazz fai? »
« Tien cocc problem uagliò? »
Lo tirai subito dalla casacca avvicinandomi al suo viso, ma si spostò scuotendo il capo e lo guardai serio prima di allontanarmi.
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Incondizionatamente.
Fiksi PenggemarVoglio chiagnr na lacrima annascus ra l'uocchij ro munn indifferent, ca guard e se ne va. E nun voglij parlà e nient, pcchè ogni parola è sul nu rummor pe chi nun vo capì. E invece o core mio suspir, m ric: "nun da rett, parl cu me sultant" E io, o...