Era tutto così dannatamente perfetto.
Tutto ciò che avevo sempre sognato per noi due era arrivato, e forse non sarebbe stata la favola che avevo sempre sognato, e si, avremmo litigato, ci saremmo ammazzati e forse uno dei due avrebbe sbattuto la porta senza voler nemmeno parlare, ma vi assicuro che quella sarebbe stata la mia favola con Ciro.« Madonna sei bellissima Eva.. »
« Eddai non mi fate piangere.. »
Soffiai una risata guardando le ragazze in lacrime sistemando ogni tanto il mio vestito. Ero pronta già da 10 minuti, tutto era pronto, anche se avevo il cuore a mille, cercavo di nascondere tutto ciò.
Avevo chiamato mio padre una settimana fa dicendogli che mi sarei sposata ma non ebbi la risposta desiderata perché mi mandò giorni dopo un messaggio:
" Non aspettarti niente, non ci sarò. Stai sposando un camorrista, non sai a che vai in contro. Non ti porterò all'altare."
Mi aspettavo una risposta simile per questo avevo colmato quel dolore con le risate e il sorriso di Ciro, anche se dentro di me quelle parole avevano lacerato una parte importante.
A Ciro non dissi nulla, soltanto che non sarebbe venuto perché era impegnato, mentre la mia mamma non so se ci sarebbe stata, anche se gli avevo mandato la partecipazione tramite una persona, non che non volessi vederla, ma dopo l'ultima volta era pesante persino guardarla.
Ma adesso non e' questo il momento.
« Eva ma tu sei sicura di quello che stai facendo? »
« Si Ter, perché non dovrei! Tu e lui siete stati i primi a credere nel nostro amore, e siete stati gli unici a stare al nostro fianco quando ne avevamo bisogno.. quindi si. »
Ricambiai subito l'abbraccio di Teresa che era in lacrime per ciò che gli avevo detto pochi istanti prima.Non passò molto tempo, Ciro era un enorme pazzo, ricordo ancora le sue parole "Sabato sarà il nostro giorno, sarai la regina. " lui mi trattava ogni giorno da regina non solo al nostro matrimonio. Scesi dalla limousine aiutata dalle ragazze a causa del vestito, era davvero stupendo, me ne ero innamorata subito quando Kubra mi aiutò a disegnarlo, lei era così brava in questo.
Girai lo sguardo ferma fuori alla chiesa, le ragazze mi guardarono e Naditza mi fece segno di stare tranquilla, come facevo? In quella chiesa mi stava aspettando l'amore della mia vita, e c'erano molte persone, anche se lui sapeva quando odiassi essere al centro dell'attenzione.
« Oh Cinesina, Teresa ha detto che mi volevi.. »
La voce di Edoardo mi fece tornare alla realtà, era uno dei pochi che continuava a chiamarmi così, quel nome che Ricci mi diede all'IPM, si, lo volevo e soprattutto sapevo che sarebbe impazzito e si sarebbe impacciato come suo solito fare.« Edoà.. mi vuoi accompagnare all'altare? »
« Ma stai pazzian..? »
« No.. »
« Eva tu si pazz.. »
« Se non vuo.. »
« Nono e' ovvio che lo voglio.. Eva.. »
Sorrisi subito guardandolo sorridere come uno stupido e ricambiai subito il suo abbraccio quando le sue braccia avvolsero piano il mio corpo e baciò la mia tempia.
Non c'era gelosia tra noi quattro, per niente, Ciro si fidava solo di Edo e io solo di Teresa.
« Allo.. si pront? Questo mi sta morendo sull'altare.. »
Soffiai una risata Annuendo e girai lo sguardo alla moglie di quest'ultimo che mi sorrise, ricambiai il sorriso e alzai lo sguardo portando la mano sotto al braccio di Edo.
Chiusi gli occhi per un istante e li apri soltanto quando sentì il suono della marcia nuziale, e.. c'era parecchia gente, forse la maggior parte nemmeno la conoscevo, tra parenti, amici di Ciro
Ciro.. era infondo all'altare, indossava un smoking nero e un papillon al collo, aveva lasciato i capelli ricci proprio come amavo, sorrideva e anche troppo, soprattutto quando vide che il suo migliore amico mi stava accompagnando da lui, si torturava le mani e non stava un secondo fermo, al suo fianco c'era Totò e Edo che l'avrebbe affiancato dopo, e al l'altro lato c'era Teresa e Naditza come testimoni.•CIRO•
Sembrava tutto surreale, questo giorno lo stavo desiderando da quando questa ragazza mise piede in quel carcere minorile, e chi l'avrebbe immaginato mai, io, Ciro Ricci, impazzito per una ragazza dei quartieri di Napoli.
Era così bella, forse una dea per i miei occhi, l'unica dea più bella che avessi mai visto.
Sentivo il mio cuore fuori dal petto e sembrava che quei passi che lei ed il mio migliore amico non finissero mai.
Si, l'accompagnava il mio migliore amico all'altare e non potevo esserne più felice, anche se sapevo quanto avrebbe desiderato i suoi genitori qui con noi.« Sei bellissima.. »
Riuscì a sussurrare quando quei passi finirono, il suo sorriso era spettacolare e rivolsi lo sguardo ad Edo annuendo per ringraziarlo ricambiando il suo abbraccio.
Mi spostai avvicinandomi a lei e le tolsi il velo dal viso baciandole la fronte, quei occhi.. mi facevano impazzire.• EVA •
Era così perfetto, così bello.
« Vuoi tu Ciro Ricci prendere la qui presente Eva Simeone come tua s.. »
« Sisi, lo voglio padre. »
Non lo fece nemmeno finire di parlare, soffiai una risata guardandolo stringendo la sua mano.
« Vuoi tu Eva Simeone prendere il qui presente Ciro Ricci come tuo sposo? »
« Lo voglio. »
Sussurrai sorridendo alzando lo sguardo a lui.
Girai il viso al piccolo Salvatore il nipotino di Ciro intendo a porgere un piccolo cuscino con delle fedi a Ciro. Quest'ultimo si abbassò e dopo aver dato un bacio al piccolo prese il cuscinetto e con l'aiuto di Totò slego le fedi, alzai lo sguardo a lui quando lo vidi baciare la fede e infilarla al mio anulare, ciò mi fece sorridere più di quanto lo stessi già facendo, afferrai la fede tra le dita e feci la stessa cosa infilandola al suo anulare.
« Vi dichiaro ufficialmente marito e moglie, può baciare la sposa Ricci.. »
Non se lo fece ripetere subito,
Portó le mani sul mio viso come se stesse toccando qualcosa di vetro e baciò le mie labbra.
« Signora Ricci.. »
Sussurrò contro le mie labbra a bassissima voce.
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Incondizionatamente.
FanfictionVoglio chiagnr na lacrima annascus ra l'uocchij ro munn indifferent, ca guard e se ne va. E nun voglij parlà e nient, pcchè ogni parola è sul nu rummor pe chi nun vo capì. E invece o core mio suspir, m ric: "nun da rett, parl cu me sultant" E io, o...