Voglio chiagnr na lacrima annascus ra l'uocchij ro munn indifferent, ca guard e se ne va. E nun voglij parlà e nient, pcchè ogni parola è sul nu rummor pe chi nun vo capì. E invece o core mio suspir, m ric: "nun da rett, parl cu me sultant"
E io, o...
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•EVA•
Erano passati esattamente 6 giorni da quell'accaduto, da quando avevo perso il mio bambino. E se c'era una cosa che avevo capito era che non dovevi aspettarti niente da nessuno, che siamo parenti o estranei. Ciro non sembrava più lo stesso col passar dei giorni continua a darsi la colpa, e io non sembravo più la stessa, anche se sapevamo di dover andare avanti, quella perdita aveva lasciato un vuoto così profondo..
« Sei bellissima.. » Girai lo sguardo a lui sentendo la sua voce provenire dalle sue labbra poggiate quasi al mio orecchio, sorrisi leggermente e gli feci segno di fare silenzio. « Tu Edoardo Conte, vuoi prendere come tua sposa la qui presen.. » « Si, Padre si. » Soffiai una risata guardano Edoardo tesissimo e rispondere veloce al prete infatti anche Ciro rise stringendo tra le sue mani la mia mano.
« Comunque sei uno spettacolo fattelo dire! » « Sei tu che sei bellissima, davvero.. » « Dove sono quei due sgangherati ? » « In giro credo.. » sorrisi « Eccoli.. » Eravamo su quel magnifico ristornaste, e ci fu una chiacchierata con Teresa che venne interrotto da Ciro e Edo, Ciro abbracciò il mio corpo da dietro. « Uagliu è tropp bell ca, mo i prossimi siete voi » Disse Edoardo sorridendo prendendo la mano di sua moglie indicandoci. « I prossimi siamo noi. » Consenti alla cosa Ciro poggiando il mento sulla mia spalla dopo aver lasciato un bacio sul mio collo scoperto. Vidi i sposini allontanarsi e mi voltai verso di lui a guardarlo poggiando la schiena contro la ringhiera. « Tu non mi hai chiesto ancora niente.. » « Io non te lo devo chiedere perché tu già sei mia moglie. » sorrise « A me nessuno mi ha chiesto niente. » sorrisi Poggio le labbra sulle mie e allungai la mano sulla sua guancia accarezzandola ricambiando il bacio, era così bello.. Aveva lasciato i capelli ricci e quella barba, indossava uno smoking con una papillon al collo, lasciai un bacio sulle sue labbra e accarezzai appena la sua guancia sentendolo: « Mi vuoi sposare? » Sorrisi guardandolo e annuì appena. « Non ho sentito.. » sorrise baciando la mia guancia appena rossa. « Si.. » « Si cosa? » « Si.. si e si, ti voglio sposare! » Poggio nuovamente le labbra sulle mie e ricambiai accarezzandogli il mento. Oltre tutto, oltre tutti gli ostacoli, oltre le mille litigate e i mille problemi eravamo sempre lì insieme a risolvergli, eravamo un po' cresciuti insieme, e stavamo continuamente a farlo.
Il matrimonio era davvero perfetto, emozionante e Edo lèsse anche una poesia a Teresa. Si chiamava "O Core mio" E aveva anche precisato una cosa: « Questa poesia l'avevo scritta per una persona che per me è un fratello, quando eravamo nell'IPM e ne combinavano di ogni, in quel periodo entrarono due tirocinanti nuove nell'istituto.. vi giuro, gli stavamo dietro come cozze, avevamo perso la testa per queste ragazzine, solo che una era del Vomero e un'alta dei Quartieri Spagnoli, posti molto diversi tra di loro ma avevano lo stesso cuore ste ragazze. Vi posso solo dire che siamo cresciuti insieme, Questo mio fratello e io ci innamorammo follemente di queste ragazze e decidemmo insieme di scrivere questa poesia, poi alla fine.. ci siamo ritrovati a distanza di 3 anni e mezzo, io sposato con la ragazza del vomero e lui quasi sposato con la ragazza dei quartieri.. » Alzò lo sguardo a Ciro e gli sorrise, senti lo sguardo di Teresa sul mio e la guardai sorridendole appena vedendola in una valle di lacrime, mi fece sorridere e feci una smorfia trattenendo le lacrime, quante di cose che ne avevamo fatte, e quante ne avremmo fatta ancora. « Grazie Cirù.. » Disse Edoardo sotto gli applausi di tutti, Ciro alzò la testa e gli sorrise.
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Quando Edoardo si mise a sedere dopo aver abbracciato Ciro finimmo di mangiare cosa che io toccai pochissime cose e Ciro trovava ogni modo per farmi assaggiare qualcosa. La paura era che se cambiassi anche nell'aspetto fisico avrei perso Ciro e l'avrei deluso ancora una volta, l'avevo deluso nel non aver portato avanti la gravidanza e non volevo deluderlo pure nel avere una ragazza non all'altezza per lui. Discorso molto ignorante ma la mia testa viaggiava in continuazione.
Erano le 00:30, dopo aver salutato tutti la festa negli ultime 20 si stava accendendo un po' tra due amici di famiglia di Teresa e tra Ciro e Edo, ecco perché io e Ciro dopo il taglio della torta andammo via. « To giur stev po vattr.. » « Ja Ciro, non lì pensare.. » « Amo ma chill ti stava mangiando con lo sguardo e poi deve ancora 2.000€ alla mia famiglia. » Si giustificò intento a lasciare l'auto che aveva parcheggiato nel garage di casa nostra e entrai in casa prima di lui. Lo guardai alzando un sopracciglio e sussurrai. « Amore.. puoi pensare a noi per una sera? Una soltanto.. dimenticati del tuo "lavoro" come lo chiami tu.. e pienz a me e te.. » Infatti annuì subito e si avvicinò al mio corpo. « Scus amo.. hai ragione.. » Afferrò il mio viso e le sue labbra calde e morbide iniziarono a baciare le mie, cosa che durò fin troppo perché sentì la sua eccitazione sulla mia gamba quando le sue braccia stinsero il mio bacino, ciò mi fece sorridere. Fummo in camera subito dopo e le sue mani slacciarono là zip del mio vestito nero. E si, tutta la notte fummo in paradiso.