Non voglio morire.

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20:35
Deglutì chiudendo gli occhi pensando alle parole di mio padre " Fatte rispettà Ciro. "
Girai lo sguardo alla finestra del corridoio e guardai Filippo ò Chiattil, uscire dalla mensa.
20:40.
Guardai subito le luci spegnersi e sentì Totò fischiare, serrai la mascella e per un istante pensai al carico non arrivato a mio padre a causa dell Chiattillo che mi aveva preso in giro, pensai a Francesco a quando gli buttai due, tre pallottole al petto, gli schiaffi di mio padre, alla striscia che mi ero fatto prima, ad un mio amico che era stato ucciso, e ad averlo ucciso era proprio Carmine, chillu strunz.
Scesi velocemente le scale e arrivai da Edo.
« Si pront? »
Annuì subito sentendo tutta la rabbia nel mio corpo e mentre i miei "amici" iniziarono a fare botte riuscì ad uscire fuori al cortile correndo verso la direttrice e l'afferrai da dietro puntandole subito il cartello alla gola.
« Immediatamente fammi dare le chiavi delle celle D. »
« Ciro, ciro non farlo! »
« Te sta zitt, ramm e chiav. »
« Non c'è le ho io.. »
La guardai alzare lo sguardo al comandante e lasciai nelle mani di Milos la direttrice mentre il comandante venne bloccato da Totò, gli puntai il cartello prendendogli le chiavi dalla tasca.
« Ciro, nun vinc tu. »
« Fa ò cess comandá ! »
Lasciai il cortile correndo al lato D dove sapevo che era andato Filippo e Carmine, primm e lascià quel posto volevo vendicarmi.
« Ciro!! »
Girai lo sguardo guardando Edo.
« Stamm sbagliann tutt cos.. »
« Lievt annanz o cazz Eduá, m si cumpagn o no? »
Urlai guardandolo dandogli una forte spinta e aprì con le chiavi guardandomi attorno.
« Aro cazz stai Strunz?? »
Soltanto dopo mi sentì prendere da dietro e riuscì a liberarmi buttandolo a terra, inizia a picchiarlo, finché non sentì ulteriori mani afferrarmi la mano col quale stavo per accoltellare O chiattil, era Carmine.
« Piecur.. c mancav sol tu! »
« Tu nun stai buon o Cì.. »
Cercai di tirargli il coltello lasciando ó chiattil e preoccupandomi di Carmine, strinsi subito il coltello sul suo petto cercando di spingerlo ma la sua mano spingeva.
« CARMINE »
Sentì urlare e soltanto dopo qualcosà perforò il mio fianco sinistro, deglutì coprendomi con la mano il fianco voltendomi appena notando ca ò chiattil teneva ancora la mano sul coltello che ormai era nel mio fianco.
Chiusi gli occhi e per un istante pensai alla scena quando sparai Francesco.
A mio Fratello, alle mille litigate, a papà.. ad Eva..
« Chiammat a qualcunooo »
Sentì urlare e afferrarmi subito il viso, era il comandante. Chiusi gli occhi trattenendo le lacrime che guardai il comandante.

« Ciro.. tieni gli occhi aperti.. »
Sentì le lacrime cadere sulle mie guancia soltanto quando mi resi conto che a piangere era anche lui, piangeva anche Carmine e Filippo infondo alla stanza, chiusi gli occhi e allungai la mano su quella del comandante che stringeva il mio fianco mentre urlava di chiamare aiuto.
« Comandá.. »
« Ciro.. tranquill»
« Comandá.. dica a mio papá che non ho avuto paura.. »
« Cirù tu nun muor.. ciro.. »
« Comandá non voglio morire.. »

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