Aro vai?

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« Amo sarà quello delle pizze, vai tu? »
« Si mo vado io.. »
Disse mentre si asciugava i capelli con l'asciugamano, già, eravamo finiti sotto la doccia dopo che l'avevamo fatto.
« Aspe ja mo vado io, finisci di asciugarti! »
Avevo già finito, avevo soltanto i capelli metà bagnati e indossavo la sua maglia bianca soltanto.
Alzai lo sguardo allo specchio e lo vidi fulminarmi con gli occhi:

« Aro vai accussi, vir e nun abbuscà! »« E alló va tu, muoviti che sta da tre ore! » Sbuffai guardandolo annuire e infilarsi la maglia scendendo giù, rimasi a pulire nel bagno le cose che avevamo lasciato e non vi nego che Ciro era un eterno disor...

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« Aro vai accussi, vir e nun abbuscà! »
« E alló va tu, muoviti che sta da tre ore! »
Sbuffai guardandolo annuire e infilarsi la maglia scendendo giù, rimasi a pulire nel bagno le cose che avevamo lasciato e non vi nego che Ciro era un eterno disordinato con i suoi vestiti e le sue cose.
Scesi le scale guardandolo chiudere la porta e mi sporsi al passeggino vedendo Bea dormire e lo vidi ridere.
« Era una femmina comunque.. »
Alzai lo sguardo a lui alzandogli il dito medio entrando in cucina e lo aiutai a sistemare la tavola prima che poggiasse le pizze.

« E fatt o scem pure con la ragazza delle pizze? »
« Ma quand mai, amo però chi non si innamorerebbe di me ja.. me vist? »
« Ciro Ricci, stavolta non me ne vado io, te ne vai a dormire da Pietro, quindi statt zitt. »
« Ma cre si gelos? »
« Cre non me l'hai insegnato tu ad essere geloso delle mie cose? »

Lo vidi alzare lo sguardo subito e sorridere, trattenni il sorriso sedendomi di fronte a lui quando lo vidi iniziare a mangiare e gli porsi i tovaglioli sedendomi e aprendo la mia pizza.
« E brav, stai diventando proprio una Ricci. »
Sorrisi appena, forse un sorriso da stronza, girai lo sguardo mordendo un pezzo di pizza.
« Amo ma tien 20'ann te fatt würstel e patatine? »
« Ma commè ci deve essere un etá pe te fa na pizz? »
Lo guardai ridere, amava prendermi in giro e amava pure quando gli davo le risposte che lui si aspettava. Avvicinai la fettina di pizza alle sue labbra che morse e lo guardai.
« Cre Ricci, non è da bambini würstel e patatine? »
« Ma comm agg fatt a me spustà a te? »
Sorrise e sorrisi scuotendo il capo tornando a cenare.

——

« Si ma chist che ti ha contattato chi è? »
« Oh ma che ne so.. »
« Si ma per contattarti su Whatsapp tiene il tuo numero! »
« Ma non lo conosco.. »

Sbuffai guardandolo mentre cercava di capire chi fosse il numero che mi aveva appena contattato con "Ciao Bella, ti ricordi di me?", no non mi ricordavo. Sospirai alzata avanti al letto allattando Beatrice mentre lui era ormai andato cercando di capire chi fosse.
« Ha itt che è il ragazzo del negozio »
« Ahh amo è il ragazzo che mi doveva far arrivare dei vestiti per Beatrice. »
« Embè c Rai o nummr tuoi? »
« Oh tranquillo e' gay. »
« Ma pe me po esser pure trans ma c cazz m n fott, quanta cunfrenzij. »
Lo guardai scuotendo il capo sistemandomi e gli diedi la piccola prendendo il mio telefono dalle sue mani, sbadigliai appena sedendomi sul letto mettendo la sveglia poggiando il cellulare sul comodino.
« Bho.. bellebuon ra o nummr a gent! »
« Oh ma stai ancor parlando? »
« Vir e t'addurmì oi! »
Lo guardai sbuffando e mi tirai su andando al mio posto.
« Eh a Beatrice to vir tu? »
« Si! »
Sbuffai sentendolo rispondere in quel modo e mi infilai sotto le coperte girandomi di spalle.
Ci pensó lui a Bea, lo potevo guardare dallo specchio che avevamo in camera, le baciava il viso come non ci fosse un domani e Bea si faceva fare di tutto, gli diceva cose senza senso e si, credetemi che vi dico che Ciro aveva perso la testa per questo piccolo esserino.

Soltanto mezz'ora dopo lo vidi metterla nella culla che ara al mio fianco, lui la notte non si svegliava quasi mai, perché o tornava tardi o non sentiva nemmeno che lo chiamavo dal sonno profondo che aveva sempre avuto da quando lo conoscevo.
Lo sentì infilarsi sotto le coperte e ci fu per un bel po silenzio, forse pensava che dormissi perché lo sentì soltanto dopo.
« Amo.. »
« Mh..? » sussurrai
« Ti amo.. »
Morsi le labbra per non sorridere e strinsi il cuscino sentendo dopo poco le sue braccia attorno al mio corpo.
« Ti amo pure io.. »

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