Ti amo.

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Erano giorni che ero lì fuori, precisamente 3, aspettavamo una notizia, l'unica che avevamo da quel giorno era che un rene era perforato e aveva avuto un emorragia interna e per il momento non era fuori pericolo. Non l'avevo ancora visto, soltanto il fratello e il papà, ma da lì non sarei andata via, non l'avrei lasciato solo. Ero riuscita soltanto un ora ad andare a fare una doccia all'IMP e poi tornare. Non toccavo cibo da tre giorni, tre fottuti giorni, sembrava un vita che non lo vedessi.
I ragazzi quel giorno avevamo il permesso di 1 ora soltanto perché avevano supplicato di andare a trovare Ciro in ospedale.
C'era Teresa e Edo al mio fianco seduti, Totò, o Pirù, e Milos seduti di fronte a terra, erano lì con me già da un bel po per questo erano venuti Beppe e Lino a prenderli.

« Non l'hai proprio visto? »
Sentì la voce di Edo e lo guardai scuotendo la testa in un no.
« Eva.. nui c'è ne jiamm.. »
Guardai Totò e sorrisi leggermente annuendo lasciando che ognuno di loro mi salutasse con un bacio sulla guancia o in fronte come loro modo di fare e anche Teresa andò con loro.
« Tu non vai? »
Scossi subito la testa in un no guardando il comandante sedersi al mio fianco e poggiare la mano sulla mia.

« Piccerè.. o sai ca si chiagn non succede niente? »
« Nun sacc chiagnr. »
« E invece sì che lo sai fare.. »
« Pure se piango nessuno me lo porta indietro. »
« No, ma sfoghi.. »
« Non ha senso.. »

Poggió la mano sulla mia guancia e annuì subito dopo, e per un attimo guardandolo ripensai a mio padre, chiusi gli occhi sentendo gli occhi gonfi dalle lacrime e la gola secca, non dovevo piangere, no.. ma troppo tardi, lo stavo facendo, e non riuscivo a smettere e nemmeno di respirare, avevo paura, paura di perdere qualcosa di bello, avevo paura di perdere Ciro.
Sentì le braccia del Comandante abbracciarmi forte e lo strinsi quando trattenni i singhiozzi, faceva male, troppo male, avevo bisogno di sentirlo, pure che si lamentava che non dovevo indossare qualcosa, ma avevo bisogno di sentirlo.

« Comandante.. »
Lo lasciai subito quando sentì la voce dell'infermiera.
« Comandante ci ha appena chiamato suo padre e mi chiede di far entrare la ragazza.. »
Il comandante mi sorrise facendomi segno di andare e annuì subito alzandomi asciugando il viso bagnato con le maniche del maglione seguendo l'infermeria.
« Voglio solo dirti una cosa.. ti sente, prima ha aperto gli occhi ma per privacy non abbiamo potuto dire niente, è fuori pericolo.. ma mi raccomando.. »
Riuscì a sorridere quando sentì quelle parole e annuì appena girando lo sguardo guardandolo sul lettino, aveva gli occhi chiusi e il viso pallido.
Allungai la mano sulla sua e accarezzai appena, era caldissimo, morsi le labbra e chiusi gli occhi riaprendoli subito quando lo sentì muovere le dita, ma non apri gli occhi.
« Amo.. sono qui.. »
Era la prima volta che lo chiamavo cosi.
Mi abbassai appena alla sua testa lasciandogli un bacio sulla tempia accarezzandogli i capelli piano, aveva i capelli ricci, e non attaccati con tutto quello gel che si metteva ogni mattina, sorrisi accarezzandolo e mi sedetti sulla sedia poggiando la testa sul lettino, ero così stanca, e stare lì al suo fianco.. se pur lui non si muoveva.. mi sentivo così protetta.

• Ciro •
Sentì un leggero dolore lungo il mio addome e serrai la mascella cercando di alzarmi appena dalla schiena, ma con scarsi risultati, ero in ospedale, e si, avevo fatto la cazzata del secolo.
Girai il viso verso la porta ma il mio sguardo si abbassò subito sul lettino, eppure pensavo di averla sognata.. invece era lì.
Aveva il viso appoggiato al lettino e gli occhi chiusi, chissà da quanto tempo era lì.
Sorrisi appena poggiando la mano sulla sua guancia piano accarezzandola.
Ma apri subito gli occhi alzando subito la testa.
« Hey.. »
« Eva.. »
La guardai alzarsi e accarezzare la mia mano che avevo ancora sulla sua guancia.
« Perdonami.. »
La guardai chiudere gli occhi e poi riaprili, aveva gli occhi rossi e lucidi, mi sentì quasi in colpa, le feci segno di avvicinarsi e poggiai le labbra sulle sue quando lo fece, la baciai accarezzando col pollice il suo mento e poi le lasciai un bacio a stampo.
« Ti amo.. »
« Pure io Ci.. »
Sorrisi lasciandole un ennesimo bacio ma stavolta a stampo lasciandola soltanto quando la porta si aprì.
« Permesso.. »
Era il comandante.
« Non vorrei disturbarvi, ma volevo sapere si o scassa cazz dell'IPM stesse bene.. »
Soffiai una risata allungando la mano nei miei capelli e annuì appena.
« Mi dispiace Comandà.. »
« Cerca di mettere un po' la testa a far bene Cirù, tien a na uaglion accussi bell.. nun a fa chiagnr ca paur e t perdr ogni giorno.. »
Girai il viso a Eva, annuì appena tornando poi a guardare il comandante che fece per andare via.
« Comandá.. »
Sentì Eva e guardai lui voltarsi.
« Grazie.. »
Si limitò a dire, lui le sorrise e chiuse la porta prima di lasciare la stanza.

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