Erano passati ben 16 ore da quando eravamo partiti. In aereo ero stata poco bene, il vomito mi stava perseguitando, i dolori di pancia erano immensi, seppur fosse tutto tranquillo avevo chiamato il mio ginecologo, aver perso un bambino non mi faceva stare tranquilla e non volevo perdere anche quest'altro, soprattutto adesso che io e Ciro eravamo sposati e che il nostro rapporto aveva una base perfetta per creare la nostra famiglia che tanto volevamo.
« Ma tu sei pazzo, quanto te venuta a costare una casa del genere per 15 giorni? »
« Amo ma che te ne frega.. viviamoci sti giorni! »
Sapevo che i soldi che Ciro usava non erano soldi puliti ma sporchi di droga e sangue, eppure anche se cercavo di tenerlo lontano da quella vita a distanza di anni sapevo e ne ero consapevole di non poterlo cambiare anche se ci provava.
Aveva preso una casa in spiaggia per 15 giorni, sarebbe la nostra casa per tutto il tempo, era stupenda, cose che a Napoli non esistevano.Poggiai la borsa sul tavolo della cucina a isola e mi appoggiai con i gomiti guardando Nicola posare i bagagli in casa con l'aiuto di Ciro, avrei voluto dargli una mano ma era così testardo "No, te sta ferm." Manco mi rompessi.
Girai lo sguardo salendo le scale, c'erano due camere da letto, due bagni e un corridoio, la casa era stupenda, bianca, e c'era la luce della luna ovunque. Si, perché era sera.
La cosa più bella era che era sul mare, c'era una vista perfetta.
« Ciu Ciu, tutto apposto? » disse liberandosi della maglia bianca..
Annuì semplicemente sorridendogli e lo sentì avvolgere le braccia attorno al mio corpo da dietro e baciarmi il collo delicatamente.
« Questi 15 Giorni devono essere un sogno per noi, to prumett.. »
Mi voltai subito verso di lui e spostai il viso sullo scatolino lungo che avevo tra le mani, e che avevo recuperato prima di salire su.
« Cre stu cos? » chiese
« Apri.. » sussurrai
« Ja amo, lo sai che non voglio regali.. »
« Apri dai.. »
Sorrisi guardandolo, si appoggiò alla finestra e si mise ad aprire la scatolina.C'è ne erano tre diversi, una dietro l'altro, perché non ci credevo quando l'avevo fatto, chiusa in bagno a casa di Teresa con lei fuori che quasi partoriva dall'emozione.
Alzò subito lo sguardo, mi guardò per qualche istante e cercai di decifrare il suo sguardo, mi rilassai soltanto quando lo vidi afferrare i test tra le dita e sorridere con lo sguardo basso.« E' chist è o regal? »
Annuì guardandolo e lo vidi poggiare la scatolina sul mobile e venirmi all'incontro abbracciandomi subito e poggiando le labbra sulle mie.
« Ti amo Eva.. ti amo vita mia.. »
Ripetè più volte contro le mie labbra.
« Pure io.. »
Sussurrai contro le sue labbra sorridendo quando per la prima volta vidi i suoi occhi lucidi e rossi, stava piangendo, ma le lacrime non stavano scendendo. Mi allungai a lui stringendolo così forte che quasi ad entrambi mancò il respiro.
« Secondo te s po murì e felicità? »
« Secondo me no.. »
Sorrisi subito quando le sue labbra finirono di nuovo sulle mie e finimmo per battezzare quel letto morbido che c'era in quella stanza.•CIRO•
Stavo per diventare padre, stavo per diventare padre ed ero l'uomo più felice della terra forse, avevo mia moglie e adesso sarebbe arrivato mio figlio. La mia priorità, la mia unica felicità.
« Da quanto tempo lo sai? »
Le chiesi accarezzandole i capelli mentre lei teneva la testa sul mio petto nudo e tirai la coperta bianca su di lei ancora nudi.
« Una 20ina di giorni, è stato faticoso nascondertelo ma volevo farti il regalo di compleanno, lo sapevo solo io e Terry.. »
« Penso che questo è il regalo più bello che abbia mai avuto in 21 anni c teng.. »
La guardai sorridere e sorrisi subito dopo spostandole ancora una volta i capelli dal viso e la baciai assaporendo quelle labbra che non mi sarei mai stancato di baciare.
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Incondizionatamente.
FanfictionVoglio chiagnr na lacrima annascus ra l'uocchij ro munn indifferent, ca guard e se ne va. E nun voglij parlà e nient, pcchè ogni parola è sul nu rummor pe chi nun vo capì. E invece o core mio suspir, m ric: "nun da rett, parl cu me sultant" E io, o...