Te fidá e me.

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Strano come cosa ma Ciro quella sera aveva lasciato che uscissi con Teresa per una serata tra donne, si, o forse semplicemente perché glie l'aveva chiesto Edo. Non era da lui farmi uscire da sola, soprattutto di sera. Ma questo suo lato nuovo mi piaceva, sembrava stesse cercando di migliorare, me l'aveva mostrato più volte e apprezzavo molto il suo sforzo, cercava di stare persino lontano dai guai.. anche se era faticoso visto che ci viveva in quei guai, e potevo notarlo da quando avevo rimesso piede a Napoli, aveva spesso chiamate che cercava di evitare, anche se non poteva permettermelo di evitarle.

« Non lo so, tu che dici mi vedi sposata? »
La voce di Teresa mi fece tornare alla realtà mentre restai alzata avanti a lei tenendo tra le mani un semplice drink analcolico, eravamo ai Baretti, luogo alquanto non piacevole per i nostri fidanzati, ma che poco ci importava, infondo eravamo rimaste quelle due ragazze appena tirocinanti di un IPM che non si facevano comandare nemmeno dai genitori, anche se Teresa era nella parte "alta" di Napoli ed era diversissima da me, una ragazza di 19 anni, del Vomero e benestante che presto avrebbe sposato un ragazzo ex detenuto a quale piacevano guai, strana come cosa, ma era così.
« Per niente! Però dai siete felici perché non farlo? Vi amate un sacco e Edo impazzisce per te! » gli sorrisi guardandola sorridere.
« E tu con Ciro che hai intenzione di fare? »
« Non voglio correre, per il momento stanno andando bene, è..molto cambiato.. »
« È più uomo, e anche figo permettimelo.. »
Soffiai una risata ridendo dopo di lei e sorrisi scuotendo la testa portando la cannuccia alle mie labbra.

" Ragazze ma siete ancora qui? " chiese Francesco, un amico di Teresa che era accompagnato da altri due sue amici, prima Terry l'aveva salutato e adesso era ancora qui.
« Si, tra un po' andiamo si sono fatte le.. 2:15.. o cazzo Eva.. le 2:15.. mo ci ammazzano.. »
Sbuffo appena Teresa e alzai le spalle come per dire "fa niente".
« Vi accompagniamo noi casomai? »
« No e che.. »
La voce di Teresa non finì di pronunciare la frase perché una voce conosciuta troppo conosciuta era dietro alle mie spalle e potè capire dal viso di Teresa che che dovevo girarmi.

« A chi ata accumpagná vuij? »

Eccolo, era troppo strano che ancora si era fatto vivo

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Eccolo, era troppo strano che ancora si era fatto vivo. Mi voltai appena lasciando la cannuccia e girai il viso a Edo che continuò a parlare avvicinandosi ai ragazzi.
« Nun ve preoccupat stiamo noi che siamo i fidanzati. Putit pure andare, lo dico per voi.. »
Disse con sguardo minaccioso e infatti i ragazzi senza fiatare si allontanarono senza salutare.
« Ma pecchè ata fa sempre questo? »
Quasi urlò Teresa voltandosi verso Edo.
« Tu cammin e statt zitt, parliamo a casa. »
Rispose subito Edo facendosi segno di camminare, spostai lo sguardo su Ciro, era serio, troppo, sospirai appena buttando nel cestino il drink finito e infilai le mani nella giacca che indossavo da sopra un semplice vestitino nero.
« Che c'è fai ca? Non dovevate stare a Garibaldi? » chiese serio.
« Volevamo bere qualcosa. Ciro ne succies niente, tranquillo. » sospirai e iniziai a camminare ma mi afferrò il braccio e sbuffai guardandolo quasi infastidita.
« Teng o motorin, te ne vieni con me. Edò c verimm riman! »
Infatti questi ultimi due salutarono con la mano e non ebbi nemmeno il tempo di ricambiare.
« Eva eja, ti muovi? »
« Oh ma stai calmo! »
Lo guardai male salendo dietro di lui sul suo SH nero opaco, spostai i capelli dal viso e quando prese a guidare restai a guardarmi attorno.

Non guidò per molto perché si fermò dal primo benzinaio e scesi dalla "sella" dopo di lui.
« T vuo sistemá? E c cazz Eva! »
« Oh ma sto sistemata.. smettila! »
Abbassai appena il vestitino e sbuffai guardandomi attorno aspettando il benzinaio finisse il suo lavoro col motorino di Ciro dopo che lui chiese un pieno.

Quando fummo a casa, in camera da letto, tolsi velocemente la giacca e subito lo sentì parlare. Ecco, aveva conservato la ramanzina per il rientro, lo conoscevo ormai.
« Ma c sfaccimm vai a fa la? »
Non gli risposi mi voltai di spalle slacciando appena il vestitino dopo aver slegato i capelli.

« Eva! Sto parlann cu te!! »
« Ma che ti devo dire Cì? Mo non posso nemmeno andare dove cazzo mi pare?»
« O sai ca nun m piace che giri da sola, per di più alle 3 di notte da sola con Teresa! »
« Ma c cazz Ciro.. ma facc coccos che ti va bene? » era ufficialmente iniziato il nostro primo litigio dopo due anni lontani.
Siamo sempre stati così, chi meglio di voi lo sapeva, cane e gatto eppure sempre innamorati.
« Nei baretti pur va, ma quante arie ti prendi? »
« Ma nun m rompr o cazz! » urlai togliendo il vestitino del tutto restando in intimo e cercai un pigiama nel mio armadio.
Non riuscì a prenderlo perché la sua mano afferrò il mio collo da dietro e feci per farmi lasciare. Ecco, era questo che non volevo.
« Eva.. nun accummincià! »
« Ciro.. sono fidanzata non sto in carcere! Si voglij asci con le mie amiche io esco, e tu devi avere fiducia di me. »
« Io e te tengo fiducia; e dei maschi che non c'è l'ho,  o vuo capi o no? » urla quasi.
« Tagg itt ca te fidà e me. »
« Nun è chist o punt.. »
« Ciro, quando esci tu io sto zitta e ti aspetto pure fino all'alba, e tu t scuord che hai a casa una stupida che ti aspetta, mo che io sono uscita non è un tuo problema.. e mo lasciami! »
Mi feci lasciare del tutto e lo guardai male stendendosi sul letto, ormai erano le 3:20 e avevo davvero sonno, ero stanca dalla mattina visto che ero dalla mattina con Teresa a fare compre.
Non lo sentì più parlare, lo vidi uscire fuori al balcone della stanza da letto e accendersi una sigaretta seduto.

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