5 MESI DOPO.
•EVA•" Tu, esattamente tu..
Sei un sentimento strano. Mi sconvolgi dentro e fuori. Sei quel sentimento che mi cambia l'umore solo se ti penso. Sei quel sentimento che mi cambia il modo di vedere le cose, e come ben sai io non cambio mai modo di vedere le cose.
Sei quel sentimento che non smetterei mai di sentir parlare anche se di cose che non capisco o cose che non mi interessano, perché l'unica cosa che mi interessa è sentire la tua voce. Sei quel sentimento che non importa dove siamo, come siamo vestiti, quale musica ascoltiamo in macchina, l'importante è che ci sei.
Sei quel sentimento che mi fa creare playlist su Spotify da mettere in loop con le tue canzoni preferite, non le mie. Sei quel sentimento che mi fa svegliare felice al mattino e rende triste quando non sei al mio fianco quando allungo la mano dal tuo lato del letto.
Tu sei tu, un sentimento strano. „Sorrisi leggendo una delle lettere che avevo nelle note del cellulare che non gli avevo mai invitato quando eravamo lontani.
Erano passati esattamente sei mesi da quando ci siamo giurati amore avanti a Dio, e quasi sei mesi che questa piccola bambina cresceva in me, si perché era una piccola bimba.
Le cose andavano più che bene, la pancia cresceva giorno dopo giorno, anche se non sembrava che fossi incinta di 6 mesi visto che la pancia non era per niente grande. Si vedeva a mala pena.
Il piccolo Ciro o meglio di figlio di Edoardo e Teresa aveva dato alla luce il piccolo un mese fa in onore di Ciro, e non potevo negarvi il debole che Ciro aveva per quel bambino ovviamente, ma anche di quanto fosse felice che la sua bambina sarebbe nata tra un paio di mesi.Eravamo fuori ad un bar a mergellina e con noi c'erano gli ultimi due citati, Totò con la sua ragazza che stranamente aveva deciso di mettere la testa a far bene, e Pino che stava andando via siccome doveva tornare a casa da Kubra. E da due minuti era arrivata Rosa, la cugina appiccicosa di Ciro.
Rimasi col cellulare tra le mani sentendo quest'ultimo e Edo fare discorsi riguardo a delle cose che io e Teresa ovviamente non potevano entrare.
« Si Ciro, ma comm e pigliam? »
« Tu non ti devi preoccupare di questo, già sacc come devo fare e po nun alluccá Edoá! »
Sbuffai scuotendo la testa cercando di capire che intenzioni avevano, in questi giorni avevamo discusso io e Ciro, sul fatto che adesso stava per nascere la nostra bambina e doveva cercare di stare lontano dai guai.« Amo ma cu chi stai parlando? »
« Nessuno Cì.. »
Poggiai il telefono sul tavolo e girai il viso al piccolo che Teresa aveva tra le braccia, sorrisi allungando l'indice alla sua manina che accarezzai ma che subito lui strinse nella sua piccolissima manina.
« Secondo me Ciro esce proprio pazzo quando nascerà la bambina.. »
« Si lo penso anch'io.. »
Sorrisi appena girando il viso a lui guardandolo tornare a "ragionare" nel suo mondo con i ragazzi e poggiai la mano quando il piccolino lascio il mio indice sulla mia pancia coperta dal vestito nero che indossavo.« Non e' quella la cosa, è ca già la Sanità è mia, mo il Vomero è più complicato ma c riesc.. »
Diciamo che su ste cose ragionava benissimo.
« Marò ragà e cagnat nu poc discors.. »
Sbuffai alzando la voce d'istinto.
Lo sguardo di Ciro cadde sul mio e i ragazzi soffiarono una risata ma lui no, non rise.
« Ha ragione, avete un ossessione per Napoli. »
« Amo ma vuii non potete capire. »
« Invece ne capiamo più di voi, prova a stare tu a casa con l'ansia ad aspettare che qualcuno ci chiami che non vi abbiamo più. »
Sentì Edoardo e Teresa discutere e girai il viso a Ciro, era così che mi sentivo ogni volta che la notte non tornava a casa, e lui non lo capiva.Lo vidi allungare la mano sulla mia pancia e accarezzarla appena tenendola poi ferma e voltare lo sguardo ai ragazzi che continuavano a discutere su quest'argomento.
« Uagliu, camma fa allo, sto Natale lo festeggiamo insieme tutti quanti? »
I ragazzi annuirono subito alla voce di Ciro. Strano, lui odiava le feste natalizie.
Morsi il labbro inferiore tenendo la mano sulla sua ancora poggiata sulla mia pancia.
« Ma pecchè nun c'è ne jiamm a Roccaraso? »
« Tanti posti tu a Roccaraso vuo ij? »
Disse Ciro come risposta a Totò.
Ridemmo tutti, e spostai subito lo sguardo a Ciro quando lo vidi di scatto spostare il viso a me.« Hai sentito? »
« Cosa.. »
« Natavot amo.. »
Risi appena capendo a cosa si riferiva. La piccolina si sentiva già, e lo faceva da un paio di settimane. Guardai il suo viso sorpreso ad ogni movimento che sentiva e non potè non sorridere.
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Incondizionatamente.
FanfictionVoglio chiagnr na lacrima annascus ra l'uocchij ro munn indifferent, ca guard e se ne va. E nun voglij parlà e nient, pcchè ogni parola è sul nu rummor pe chi nun vo capì. E invece o core mio suspir, m ric: "nun da rett, parl cu me sultant" E io, o...