• EVA•
« E quand cazz tniv intenzione di dirmelo? »
Le sue urla pervasero tutta casa quasi.
« Ma chi cazzo ti dice di leggere sul mio telefono? » Urlai a mia volta guardandolo.
« Forz nun e capit ca ij cu te poz fa chell c vogli io. Ancor t le mettr rind a ch'ella cap e merd c tien. » Alzò di più la voce togliendo tutta la distanza che c'era tra me e lui.
Sapeva perfettamente che odiavo quando mi urlava contro, o quando cercava di reagire. Lo spinsi subito per farlo allontanare e presì i vestiti dal letto per andare in bagno, ma la sua mano afferrò subito il mio braccio scaraventandomi ancora una volta contro al muro.« Eva, Eva nun to ripeto chiu.. mi devi dire tutto. E quando ti succede qualcosa e vni addu meee! »
« Ma chi cazzz si tu eh? »
« Mammt nun vo c stai cu me e pat't bast che ti cerca soldi ha fatt tutt cos. »Smisi di parlare sentendo le ultime parole di mio padre, aveva letto là chat di mia madre ma di mio padre cosa ne sapeva? Deglutì appena alzando lo sguardo a lui cercando di essere più impassibile possibile anche se in quella situazione avrei solo voluto scoppiare in lacrime, ma non potevo, non era da me.
« Ciro.. scusate c'è l'auto giù.. »
Sentì la voce di Nicola mentre apriva la porta.
« Nicò nun t'azzardá chiu a rapì a port. »
« Scusa Ciro. »
Si allontanò subito dalla porta e alzai lo sguardo a lui capendo che.. era stato Nicola, se mi seguiva da parecchio mi seguì anche lì.
« Tu si pazz. Tu cocc problema lo tieni seriamente a quella merda di testa che ti ritrovi. » cercai di farmi liberare dal suo braccio ma con scarsi risultati. Perchè afferrò i miei capelli dalla nuca facendomi alzare appena il viso, non mi stava facendo male ma odiavo quando diventata questo Ciro.
« Eva.. p favor non sfidarmi, non dirmi cose che poi reagisco. » mi supplico quasi.
« Fattel entrare in quella testa c tieni, nun teng paur e te, Ciro Ricci. »
Sussultai subito quando il suo pugno arrivò al muro, affianco alla mia testa, se l'avesse dato a me, e sapevo che quel pugno stava per arrivare a me, mi avrebbe mandata diritto in coma.
Chiusi gli occhi serrando la mascella e lo sentì parlare subito dopo.
« Vestiti! »
Si allontanò subito scendendo giù prima di me siccome era già vestito da un bel po, voltai il viso al muro, c'era il segno delle sue nocche. Abbassai subito lo sguardo, non potevo dargli torto, aveva ragione, i miei genitori non si meritavano un emerito cazzo, ma non potevo dirgli quelle cose.Uscì dal bagno soltanto 15 minuti dopo, e scesi velocemente le scale mettendo le mani nelle tasche del giubotto che indossavo dopo aver preso la borsa e il cellulare.
Ciro si occupò di chiudere casa e porgermi le chiavi che presi mettendo in borsa salendo in auto prima di lui. Non volevo passare quest'ultimo giorno di libertà con lui, in questo modo. Eppure c'era un silenzio assoluto tra noi due.« Cì, tuo padre mi ha detto di dirti che è stato preso uno degli amici di Nazario, quelli se parlano e dicono che Nazario stava violentando la stronza del Di Salvo il Di Salvo esce subito.. »
« Eh.. Nicò nun e jurnat, anche perché a Carmine lo ucciso io con le mie mani, voi non dovete intromettervi, diglielo a papà. »
« O caric non è arrivato, sta come un pazzo. »
« Nicò e tagg ritt che non è giornata! »Li sentì parlare e restai in silenzio guardando fuori dalla finestrino, avevo così tanta paura di perderlo, eppure sapevo che l'unica cosa che dovevo fare era non intromettermi nelle cose che non mi riguardavano, soprattutto se si trattasse dei loro "affari" ma allo stesso tempo pensai a quella ragazza, alla ragazza di Carmine.. era stata violentata, e chissà quanto dolore ha provato.
Poggiai la mano sulle labbra guardando fuori e mi irrigidì quando sentì la sua mano calda poggiata sulla mia gamba coperta dai pantaloni della tuta nera.
Abbassai lo sguardo alla sua mano e allungai la mano sulla sua stringendo subito le sue dita quando fu lui ad afferrarle e col pollice accarezzare la mia mano stretta alla sua.
Quello era il problema, che io non riuscivo a stare un secondo incazzata con lui.
STAI LEGGENDO
Incondizionatamente.
FanfictionVoglio chiagnr na lacrima annascus ra l'uocchij ro munn indifferent, ca guard e se ne va. E nun voglij parlà e nient, pcchè ogni parola è sul nu rummor pe chi nun vo capì. E invece o core mio suspir, m ric: "nun da rett, parl cu me sultant" E io, o...