Fidanzatina.

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•EVA•

Era strano L'IMP senza Ciro, era come se mancasse il coglione di turno che si fa rispettare, ma soprattutto era come se mancasse un pezzo di questi ragazzi che dieci ne pensavamo e mille ne facevano. Era strano per me, non vederlo in giro e non nasconderci in ogni dove soltanto per una semplice carezza, era strano per me.. che non lo sentivo chiamarmi "Nennè, Cinesina" chiusi gli occhi sorridendo appena poggiando la penna sul tavolo e alzai la testa quando bussarono la porta dell'infermeria e subito dopo si apri.
« Eva.. »
Alzai lo sguardo guardandolo alzando un sopracciglio.

« Edoardo.. »
« Sono venuto perché ho bisogno di te. »
« Se posso.. » alzai le spalle.
« Puoi dirmi qualcosa che piace a Teresa? »
Sorrisi guardandolo d'istinto e per un attimo pensai a quanto fossero simili lui e Ciro.
« Tu hai il permesso sabato verso? »
Lui annuì subito sorridendo mentre si toglieva i capelli dagli occhi.
« A lei piacciono molto le rose bianche, le adora. E poi stupiscila, tu sei bravo in queste cose, Michelangelo. »
Lo guardai sorridere forse come non mai e si tiró subito su dalla sedia dove si era seduto poco prima avvicinandomi e lascio forse due o tre baci sulla mia guancia.
« Comm facc senz e te, grazie mille! Ti devo un favore! »
Lo guardai e soffiai una risata scuotendo il capo smettendo di sorridere quando sentì "favore" ecco perché sussurrai a bassa voce.
« Conosci una ragazza che Ciro conosce di nome Alessia? »
Notai il suo sguardo cambiare e poi voltarsi del tutto verso di me mettendo le mani nelle tasche del pantalone della tuta che indossava.
« Alessia? »
Annuì alla sua domanda.
« Alta, Bionda occhi chiari e labbra carnose? »
« Si Edo si.. »
Lo guardai sorridere forse in modo ironico e poi annuire girando il viso senza guardarmi.
« Dovresti chiederlo a lui.. »
« Voglio solo sapere chi è, non m'importa.. »
« La fidanzatina del nostro rione quando eravamo bambini. Eva.. io non ti ho detto niente. »
Sentì il cuore in frantumi eppure annuì semplicemente e mi limitai a sorridere.
« Ua comm cazz si brava a mentire, smettila di sorridere Eva.. »
Feci per parlare ma quando Edo aprì la porta la direttrice si intromise.

« Tutto bene voi due? » disse con curiosità forse
« Sisi Direttrì mi serviva una Tachipirina! » mentì spudoratamente cercando il mio sguardo che ebbe soltanto approvazione da me.
La guardai annuire e sorridere.
« forza tigre, in cella ! »
« Direttrì ij sono Michelangelo e non ve lo ripeto più. »
« Si, Dante Alighieri. Vai in cella!! »
La scena mi fece sorridere appena e lo guardai quasi scappare via mentre la direttrice mi sorrise.
« Sicura che va tutto bene? »
Annuì sorridendole e lei annuì andando via chiudendomi la porta, mi tirai su dalla sedia e mi avvicinai alla finestra guardando il mare che c'era fuori.
Avevo mille paranoie, eppure sapevo che dovevo fidarmi di Ciro, anche se la mia testa diceva di non farlo.
Cercai il mio cellulare nelle tasche e cercai tra i messaggi ma un suo messaggio non c'era, per questo decidi di non farlo, non l'avrei contattato.
Passai la mano sul viso prendendo la giacca e la borsa guardando l'ora, erano le 21:30 e dovevo tornare a casa da mia madre, che doveva darmi delle cose.
Per questo lasciai L'IPM dopo aver salutato il comandante che stava anche lui lasciando l'istituto e guidai verso casa di mia madre, lei viveva nei quartieri spagnoli, e potete immaginare il casino che c'era ogni giorno.

Lasciai la mia auto chiudendola quando riuscì a trovare il posto per l'auto e mi guardai attorno, mi sentivo così tanto gli occhi addosso eppure non c'era nessuno, sospirai appena camminando a passo veloce verso il palazzo dove c'era l'appartamento di mia madre e ogni tanto volgavo lo sguardo alle spalle, deglutì sentendo l'ansia divorare il mio stomaco e bussai più volte il citofono guardandomi attorno.
« Oh, chi è?? »
« Má apri, fai presto.. »
Entrai chiudendo subito il cancello alle mie spalle e sali le scale arrivando fuori alla porta dove mia madre apri subito.
« Eva, che succede? »
« Niente.. posso dormire qua? »
« O dic pur a mammà? Entra.. »

Ecco perché passai la notte da mamma.

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