« Ma per favore, davvero credi che posso cacciarmi nei guai con dai ragazzi chiusi in un istituto? »
« Eva hai la loro stessa età, hai appena compiuto 17 anni, scusami ma cosa ti cambia se fai una scuola normale piuttosto che un tirocinio del genere? »
Sospirai sbuffata dalla situazione volgando lo sguardo verso Jacopo, Jacopo era il ragazzo che avevo appena lasciato o meglio da un paio di ore, dopo 6 mesi di fidanzamento, ma sembrava che volesse continuare a comandare ogni cosa facessi.
Essere un infermiera era sempre stato il mio desiderio e adesso che mi era stata andata quest'opportunità non l'avrei sprecata.
« Jacopo ma sta zitto. »
« Quindi stai andando via? »
« Si!! E sono pure in ritardo!! »
Lo guardo in malo modo e entro nella mia Smart opaca nera, si, stavo prendendo la patente e si, se la polizia mi avrebbe fermata sarei andata diritto in galera per non rispettare le regole.Eva Simeone.
17 anni, nuova tirocinante del IPM di Napoli. Ragazza napoletana e figlia unica di genitori separati. Una ragazza tosta, troppo per i gusti di quei ragazzi sicuramente chiusi in quell'istituto, amava la musica e gli animali, e soprattutto prendersi cura degli altri. Ah, girava con un finto foglio rosa per poter portare la sua auto!Lasciai l'auto parcheggiata fuori e entrai dal cancello soltanto quando un uomo anziano ma non troppo mi chiese il documento.
« Ahh tu sei la nuova infermiera!! Io sono Tonino, Antonio»
« Salve Antonio. »
Gli sorrisi semplicemente stringendogli la mano.
« Vieni ti porto dalla direttrice. »
Annuì sorridendo e girai lo sguardo guardandomi attorno, quel posto non era poi così piccolo.
C'erano parecchi ragazze e ragazze mischiati a giocare tra di loro, infatti subito dopo sentì lo sguardo di ognuno di loro su di me, come se fosse entrato un qualcosa.. di nuovo.Mi voltai subito quando sentì dei fischi.
« Ma chi è sta bella cinesina? »
Urlò un ragazzo chiaro occhi azzurri e un finto sguardo serio che teneva a guinzaglio un cagnolino nero.
Lo guardia facendo un ironico sorriso spostando lo sguardo verso il cancello dell'entrata della direttrice, e prima che entrassi il mio sguardo si spostò sulla panchina del campetto.
3 ragazzi seduti, uno intento a spegnere la sua sigaretta sotto le sue Nike e ad alzare lo sguardo ad ogni mio movimento quando uno dei ragazzi gli fece cenno di guardare.
« Toninoo, ma chi è sta bella uaglion?? »
Chiese quello che poco prima fece segno al ragazzo con la sigaretta.
« Marò e fate un po' le persone per bene, e date il benvenuto alla nuova infermiera tirocinante. »
Fu proprio il ragazzo della sigaretta che abbandonò la panchina con aria da chissà chi e poggiando le mani sulle reti del campetto:
« Ciu Ciù , tutto sto genio di venire a fare la tirocinante qui chi te l'ho da? »
Alzai lo sguardo subito e prima che potessi entrare nel cancello mi avvicinai alla reta alzando il viso a lui.
« Perché? Qui è vietato "visitare" i figli di papà come te? »
Lo feci davvero apposta, non lo conoscevo e nemmeno volevo conoscerlo, ma quel sorrisetto che poco prima teneva sulle labbra era andato via.
« Azz già sta accumminciann l'infermierina!! »
« Edoà, statt zitt o si pensa che abbiamo paura di lei. »
Lo guardai scuotendo la testa in un no sorridendo per poi seguire Tonino dalla direttrice.« Salve direttrì. »
« We, e tu già hai fatto amicizia con quei sgangherati? »
« Altro che amicizia, sono così strani. »
« Troppo, per questo ti chiedo di stare attenta e non cadere a cio che dicono o chiedono. »
« Perfetto Direttrí. »
« Vai ja mo, vai a sistemerei le tue cose, Tonino adesso ti porta nell'infermeria! »
« Grazie mille. »
Stringo la mano alla direttrice e seguo Tonino nell'infermeria dove mi lascia da sola.
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Incondizionatamente.
FanficVoglio chiagnr na lacrima annascus ra l'uocchij ro munn indifferent, ca guard e se ne va. E nun voglij parlà e nient, pcchè ogni parola è sul nu rummor pe chi nun vo capì. E invece o core mio suspir, m ric: "nun da rett, parl cu me sultant" E io, o...