LLOYD HANSEN

619 23 2
                                    

 

Questa sera ti senti molto ribelle, hai voglia di uscire, bere con le tue amiche. Indossi una gonna in eco pelle nera, abbinata ad un top che ti copre appena il seno. Se tuo marito, Lloyd, sapesse che sei così scoperta darebbe di matto. È geloso e possessivo, il tuo corpo è suo, così come il tuo cuore. Non ha tutti i torti, ma non sei nemmeno una sua proprietà. Emma e Susan ti aspettano fuori dal tuo appartamento. Frequentavate lo stesso liceo, ma non eravate grandi amiche. Vi siete rincontrare qualche anno fa, ed avete legato molto. Anche Susan è vestita abbastanza provocante, mentre Emma rispetta suo marito un po' di più, indossa un abito molto casto e da mogliettina. Sfrecciate verso il club più ambito della città, il Cosmos. I Bodyguard vi riconosco subito, a causa della fama di Lloyd. Il locale è suo, così come metà della città. Entrate subito nel vivo della serata. Ordinate qualche drink e vi buttate in pista.
Susan sparisce in bagno con un belloccio, mentre tu ed Emma continuate a ballare.

Da lontano noti un uomo che riconosci, Joe. È il capo sicurezza di tuo marito, probabilmente è qui per controllarti, il pensiero di avere i suoi occhi addosso ti mette a disagio. Perché dovrebbe tenerti d'occhio? Emma torna al tavolo con la scusa di voler fare una pausa, ma probabilmente non le piace essere controllata da Joe, proprio come te. Non vi abituerete mai a questo, è la parte della tua vita che Emma e Susina non sopportano. Decidi di far perdere le tue tracce a Joe. Ti muovi tra i corpi sudaticci delle persone attorno a te, e solo ogni tanto ti giri per vedere la faccia preoccupata di Joe.
Si avvicina ad Emma e Susan e chiede di te. Joe passerà un quarto d'ora difficile. Non sai se sia l'alcol o questo desiderio di ribellione, fatto sta che ti stai divertendo parecchio. Corri dentro la prima porta basculante che trovi, dev'essere un magazzino. L'aria qui è più fredda, le preti sono dipinte di un bianco quasi accecante, e ci sono degli scaffali carichi di bottiglie e bicchieri.

"Cosa ci fai qui?"

Sussulti quando senti la voce poco davanti a te. È un uomo alto, dalle spalle larghe e le braccia piene di tatuaggi. In mano ha due bottiglie di champagne e uno sguardo confuso.

"Mi sono persa"

Inventi la prima scusa che ti passa per la mente, inizi a pensare che l'idea di scappare sia stata davvero stupida.

"Posso aiutarti a trovare l'uscita. Ma dovrai ringraziarmi in qualche modo"

L'uomo ti sorride in modo strano, perdi subito la voglia di ribellione. Fai qualche passo indietro, sentendoti al quanto a disagio. In più sei quasi nuda sotto il suo sguardo famelico. Qualcosa ti dice che non ne uscirai integra, se non inizierai a camminare verso l'uscita del magazzino.

"No, ripercorrerò i miei passi"

Ti avvii verso la porta basculante da dove sei entrata, questo posto è un labirinto, ma non dev'essere così difficile uscire. Peccato che l'uomo ti afferra per il gomito e ti fa girare verso di lui.

"Non ti faccio del male.. credimi"

Ti guarda da capo a piedi, soffermandosi sulla tua scolatura. Incroci le braccia sul seno e cerchi di coprirti.

"Non mi interessa, io ora me ne vado"

"Aspetta.. vai in giro vestita così e ti aspetti che nessuno ci provi con te?"

Ti liberi dalla sua presa e cammini verso la porta, ma lui ti segue a ruota continuando a dire porcherie su di te. Ti sbarra la porta con un braccio, e la richiude per poi mettersi davanti.

"Insisto. Rimani con me, ti offro da bere dopo"

"Non sono una puttana, non hai idea di chi sono io. Lasciami andare e non ti succederà niente"

Non ti giochi mai la carta Lloyd, ma in questo caso ne hai propio bisogno. L'uomo ti guarda confuso per qualche istante, quando la porta che tiene ferma si apre. Lui è costretto a fare qualche passo indietro, mentre tu rimani incollata al muro con il respiro pesante. Ci sei andata così vicina questa volta. Capisci che sei nella merda quando dalla porta sbucano Joe e Lloyd, seguiti dai due buttafuori del locale. Ti lancia uno sguardo che dice che ne parlerete a casa, poi si focalizza sull'uomo che ti stava importunando fino a poco fa.

"Capo io.."

"Sai cos'è peggio di un dipendente che batte la fiacca?"

L'uomo spalanca occhi e bocca, impallidisce e prova a scappare, ma i due scimmioni lo afferrano per le braccia e lo costringo o a mettersi in ginocchio. Lloyd scarta una caramella al miele, che infila in bocca. Butta la cartaccia sul pavimento, dopodiché inizia a camminare intorno all'uomo, come uno squalo con la sua preda.

"La cosa peggiore di un dipendente che batte la fiacca, è un dipendente che molesta la moglie del capo"

Alzi lo sguardo al soffitto, lo sposti per la stanza finché non trovi una telecamera puntata verso di voi, ed altre due che puntano al centro del magazzino.

"La moglie del capo? Cosa... guardi com'è vestita, quella ci stava provando con me!"

Esclama l'uomo per difendersi. È quello che crede. Lloyd non sopporta chi mente, ne chi ti insulta in qualche modo. È vero, sei vestita in modo provocante, ma questo non da il permesso a nessuno di toccarti.

"Mia moglie ci stava provando con te?"

Lloyd finge di credergli. Si avvicina a te, ha uno sguardo duro e per nulla rassicurante. È arrabbiato, sicuramente a casa farete i conti.

"Ci stavi provando con lui?"

"Controlla le telecamere"

Sussurri guardandolo negli occhi. Lloyd si schiarisce la voce e si gira verso l'uomo, che ora cerca le telecamere sul soffitto.

"Si veste come una spogliarellista... chiunque l'avrebbe scambiata per una troia, mi dispiace!"

"Uh, io non l'avrei detto"

Borbotta Joe. Pochi istanti dopo Lloyd gli tira un pugno così forte da spaccargli il naso. Ti porti le mani sul viso, spaventata da tutto ciò che sta succedendo. Non vorresti essere qui in questo momento.

"Lloyd per favore.."

"Sta zitta, hai fatto già abbastanza!"

Lloyd ti appoggia una mano alla base del collo e stringe la presa, ma senza farti male. Ti guarda con una tale rabbia da spaventarti. Non doveva andare così, volevi spaventare Joe, non far uccidere un uomo.

"Andiamo a casa, per favore. Non mi è capitato nulla di male"

"Ma poteva succedere, questo depravato voleva farti del male"

Allenta la presa sul tuo collo, e porta la mano alla tua mascella. Ti accarezza il viso con tale dolcezza da farti sciogliere. Lloyd può essere di ghiaccio con qualunque persona, ma con te si scioglie. Non riesce ad essere cattivo con te, sei troppo speciale.

"Licenzialo e andiamo a casa. Ti prego"

Lloyd annuisce. Ti lascia un bacio sulla fronte prima di afferrare la pistola dalla sua fondina, la punta contro la testa dell'uomo, e spara un colpo. Senza battere ciglio, senza un minimo di paura. Ti porti le mani alle orecchie, a causa del boato, che rimbomba sui muri ancora ed ancora.

"Pulite questo schifo"

Ordina Lloyd, prima di afferrarti per il braccio. Ti trascina in macchina, mentre le altre persone continuiamo a ballare, ignare di quello che è appena successo nel retro. Ti lasci portare via, ma non dici una parola. Vuoi solo farti una doccia e metterti a dormire, domani avrai già dimenticato tutto. Come ogni volta.

CHRIS EVANS IMMAGINA Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora