JOHNNY STORM

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Come giornalista non sei granché, non hai quell'aggressività che gli altri giornalisti hanno. Non ti infili nel gruppo con prepotenza per avere foto o video, e non riesci a beccare le star prima di tutti. Questa sera i fantastici quattro hanno organizzato una raccolta fondi, era il momento perfetto per intervistare anche solo La Cosa, ma invece te li sei fatta sfuggire subito. Hanno fatto una comparsa di qualche minuto e poi sono tornati nel loro attico. È stato così deludente ed ora il tuo capo sarà furioso, hai insistito tanto per avere questo incarico, tutti contavano su di te per una breve intervista, ma invece niente. Sali gli ultimi piani in ascensore che ti porta alla terrazza sul tetto. La vista di New York qui è strabiliante. Scatti qualche foto per te stessa, poi ti siedi sul cornicione, come quando eri piccola.

"Sono obbligato a chiederti di non farlo. Il suicidio è permanente, non tornerai indietro e la vita è così bella"

Sussulti a causa di una voce alle tue spalle. Ti giri di scatto e la tua macchina fotografica finisce giù.

"Oh no!"

Esclami sporgendoti. Una mano però ti afferra per il braccio e ti tiene ben salda.

"Non ti lascerò andare, non sei sola!"

"Ma smettila, mi hai fatto cadere la macchina fotografica, con la tua entrata ad effetto!"

Lo spingi via per poi scavalcate di nuovo il cornicione. Ti alzi in piedi, ti sistemi la gonna e cammini verso l'ascensore per andare a prendere ciò che rimane della tua povera macchina fotografica.

"Scusami? Non stavi cercando di buttarti giù?"

"No idiota, stavo ammirando la città!"

Vi fermate sotto la luce sopra le porte dell'ascensore, ed a quel punto vedi il volto di chi ti ha fatto spaventare. Ti penti subito del modo in cui hai trattato Johnny Storm.

"I-io... scusi signor Storm io non avevo..."

"Oh adesso mi chiami signor Storm? Dov'è finito l'idiota, mi piaceva!"

Rimani sorpresa da quelle parole. Ti aspettavi una minaccia di denuncia o altro, ed invece sembra quasi divertito da come gli parlavi.

"Aspetta qui, vado a riprendere la tua macchina fotografica"

Corre verso il cornicione e si butta giù, vedi solo una gran luce che torna, e poi senti un odore di bruciato.

"Già, non è rimasto gran che. Te ne comprerò una nuova"

Ti consegna la tua povera macchina fotografica, ormai in pezzi. Te la sei comprata da sola, mettendo via ogni mese qualche spicciolo, ed ora è distrutta.

"Grazie... mi sembra il minimo, io l'ho pagata cara"

"Mi sono già scusato? Mi dispiace. È strano vederti qui in terrazza, non ci viene mai nessuno"

Si avvicina ad un divanetto di vimini, consumato dalle intemperie, e ti fa cenno di sederti accanto a lui.

"È strano, da qui New York è così bella"

Ti avvicini al cornicione, nuovamente, e ti siedi su di esso. Johnny ti segue a ruota, è incuriosito da te. Non ti interessa di avere Torcia umana davanti?

"Sei una fotografa?"

"Una giornalista. Il Daily News mi ha chiesto un intervista ai fantastici quattro, ma vi ho mancati. Quindi credo che tornerò a servire i caffè"

Sospiri ammirando le luci della città ed i fari delle macchine che vanno e vengono. È così tranquillo qua sopra, Johnny ci viene per pensare o per stare un po' solo.

"Io sono qui, se vuoi farmi qualche domanda"

Ti giri di scatto verso di lui. Johnny Storm è accanto a te ed è disposto a concederti un intervista.

"Sì... insomma, certo io.."

"Ma ad un prezzo"

Sorride diabolico. Ti senti la gola secca ad un tratto, hai paura di che cosa potrà chiederti Johnny, ti penti anche un po' di aver accettato.

"Ovvero?"

"Andiamo a mangiare qualcosa, conosco un ristorante greco divino, tanto per restare in tema"

Ti porge la mano, che prendi senza indugio. Ti aiuta a scendere dal cornicione ed insieme camminate verso il ristorante. C'è un silenzio fin troppo imbarazzante, Johnny ti guarda ogni tanto. Hai delle belle labbra, carnose ma non troppo. Ed un naso perfetto, per non parlare del fisico.

"Mi stai guardando il culo?"

Domandi all'uomo, che arrossisce pesantemente e scuote la testa. Sì, lo stava facendo, pensa che hai un culo perfetto per essere palpato.

"Da questa parte"

Ti prende per mano e ti porta verso un vicolo. Per un attimo pensi che voglia approfittarsi di te e lasciarti qui mezza morta, ma poi supera il vicolo e va verso l'entrata del ristorante greco. Ti fa accomodare in fondo alla saletta, decorata appositamente con il culto greco. È bellissimo come la città abbia tante culture diverse, è una cosa che ti affascina particolarmente. Puoi trovare tutto il mondo in una sola città.

"Allora? Queste domande?"

Tiri fuori dalla borsa un taccuino, con su scritto le domande per i fantastici quattro. Sono tutte domande stupide, ora che hai davanti il membro più carino.

"Senti facciamo così. Tu mi lasci il tuo numero, e le domande, ed io ti faccio scrivere una email con tutte le risposte che ti servono"

"Come fai a scrivermi un email se hai il mio numero?"

Ti viene spontaneo fargli questa domanda. Ti lasci scappare un sorriso quando lo vedi impacciato.

"Beh mi lasci anche la tua email"

"Bene. Affare fatto, ma dammi un anteprima. Una domanda che il mio capo ha spinto tra quelle intelligenti"

"Sentiamola"

"È cambiata la tua vita amorosa e sociale, rispetto a prima, e se sì, in meglio o in peggio?"

Johnny sorride divertito, prende un lungo respiro profondo prima di rispondere alla tua domanda.

"Beh... ho sempre avuto un certo fascino con le donne, ma essere la torcia umana mi ha dato più vantaggi. Sono più focoso di prima... potresti provarlo di persona"

Ammicca facendoti ridere, scrivi il tuo numero e la tua email sotto alla lista delle domande per i Fantastici Quattro, dopodiché glielo consegni.

"Grazie signor Storm, spero di avere le risposte il prima possibile. È stato un piacere parlare con lei"

"Te ne vai?"

"Perdo la metro"

"Ti accompagno"

Si alza prontamente ma tu fai un gesto con la mano e scappi fuori dal ristorante. È meglio prendere le distanze, non vuoi finire nella trappola dell'amore, specialmente con il casanova Johnny Storm.

CHRIS EVANS IMMAGINA Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora