SYD

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Siete da ore in fila al pronto soccorso, il vostro bambino di cinque mesi è caduto dal divano, dopo che lo avevi affidato a suo padre per fare una doccia. Non smetteva di piangere e urlare, ti è salito il panico e perciò hai deciso di portarlo in ospedale. Non lo reputi un cattivo padre, ma sicuramente fa cattive scelte. Syd è amorevole con il bambino, si dedica a lui ogni giorno quando tu vai a lavoro, gioca con lui, lo fa ridere e lo culla ogni notte per farlo dormire. Insomma, è un ottimo padre quando non è fatto. Non gli hai mai negato di fumare qualche canna, o di bere, solo non in presenza tua o del bambino. È un punto su cui hai fatto molta pressione durante la gravidanza, e Syd te l'ha promesso con la mano sul cuore. Ti senti tradita, spaventata ed arrabbiata. Stringi il tuo bambino al petto e lo culli per farlo dormire.

"Te l'ho detto, stava dormendo, si è girato ed è caduto. Ero lì accanto cazzo, l'ho preso subito!"

Ripete Syd per la milionesima volta. Si sente molto in colpa, normalmente riesce a gestire tutto insieme, ma ha avuto una giornata di merda. Aveva bisogno di staccare la mente per qualche ora, perciò ha fumato una canna.

"Non ha importanza se l'hai preso subito, Syd. Lui è caduto dal divano, ha battuta la schiena e la testa. Lo capisci oppure sei ancora fatto?"

Syd non replica, sarebbe inutile in ogni caso. Sei arrabbiata e spaventata, non ragioni quando si tratta del bambino. Finalmente arriva il vostro turno, la pediatra visita vostro figlio e per vostra fortuna è tutto apposto. Quella caduta non gli ha inflitto nulla se non lo spavento. Tiri un sospiro di sollievo, lo steso fa Syd. Sapete entrambi che tornati a casa vi aspetterà una bella chiacchierata. Il viaggio in macchina è silenzioso, nessuno dei due vuole svegliare il piccolo. La prima cosa che fai arrivata al Loft è buttare tutta l'erba di Syd. La getti nel cesso mentre lui ti guarda impotente. È arrabbiato ma sa anche che hai ragione. Non deve capitare mai più.

"Se ti becco fatto ancora una volta, con me o il bambino in questa casa, non ci vedrai mai più. Tornerai a casa e troverai una canna ed bottiglia di Gin ad aspettarti"

"Non lo faresti mai, non puoi portarmi via mio figlio!"

Esclama Syd d'un tratto spaventato. Capisce che sei arrabbiata, ma non puoi portargli via il bambino.

"Posso e lo farò Syd. Non sei un ragazzino, non puoi più sballarti e dormire per ore. Hai fatto una promessa il giorno in cui è nato, gli hai promesso che lo avresti protetto ed amato. Eppure l'hai messo in pericolo!"

Syd ti guarda con gli occhi velati di lacrime, con un espressione triste. L'hai colpito in pieno, ciò che volevi fargli capire è penetrato nel suo cervello e gli ha messo abbastanza paura da farlo svegliare.

"Mi dispiace"

Dice soltanto. Sembra sincero, la tua rabbia si allevia non appena Syd si siede sul divano con le mani sul viso.

"Giurami che non succederà mai più"

"Te lo giuro, niente più cazzate vicino al bambino. Te lo giuro"

Syd si alza dal divano come se stesse per sprofondare e viene verso di te. Ti prende il viso tra le mani e preme la sua fronte contro la tua.

"Te lo giuro"

Ti allunghi verso di lui per baciarlo, Syd ricambia con la sua solita dolcezza, poi ti stringe in un abbraccio. Ora che è tutto così silenzioso e tranquillo potete andate a letto, dopo una lunga giornata stressante da dimenticare.

CHRIS EVANS IMMAGINA Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora