NICK GANT

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Questa sera ti sei fatta bella, hai indossato un vestito provocante, degli stivali alti e bianchi, ed hai fatto un trucco elaborato. Purtroppo non è nulla di piacere, devi lavorare. In realtà non si può definire un lavoro, è più una questione di sopravvivenza. Vai a ballare nei club più prestigiosi, dove c'è la gente che conta, sottrai loro degli oggetti di cui non sentiranno la mancanza. È una cosa innocua che ti permette di mangiare ogni sera. Il tuo aspetto ammalia gli uomini, ti basta cantare per farli entrare in una specie di ipnosi. Quando arrivi al Club salti la fila, la tua bellezza basta per ammaliare gli uomini all'ingresso. La pista è piena di uomini di mezza età con i capelli tinti ed il profumo soffocante. Dai un occhiata veloce in giro per essere sicura che non ci sia nessuno, noti un ragazzo tra tutti, che non ha proprio l'aspetto di un uomo ricco. Anzi, è trasandato. Non beve, ne balla come gli altri. Se ne sta seduto in un angolo a guardarsi intorno. Prosegui senza altre distrazioni, adocchi il primo uomo. È basso, con gli occhiali a fondo di bottiglia ed un riportino in testa così smilzo che si intravede la cute sottostante. Ondeggi i fianchi, sorridi e poi inizi a canticchiare la melodia nelle sue orecchie pelose. L'uomo continua a muoversi, ma i suoi occhi diventano vitrei. Le labbra si schiudono leggermente e sembra molto rilassato. Gli sfili il portafoglio dalla tasca dei pantaloni, afferri le banconote in esso poi rimetti l'oggetto dove l'hai trovato. Successivamente nascondi i soldi in uno dei due stivali che indossi, poi passi alla prossima vittima. È una ragazza questa volta, è sensuale e si muove con disinvoltura. Slacci il braccialetto d'oro dal suo polso e te lo lasci cadere negli stivali. A metà serata hai già un mese di pancia piena e vestiti puliti. Ti sposti al bar per bere qualcosa, offerto da un uomo alla tua sinistra. Il ragazzo che hai notato prima, trasandato ed un po' fuori posto, ti affianca con un sorriso divertito.

"Ciao"

Urla sopra alla musica per farsi sentire. Lo saluti con un gesto della mano, poi torni a sorseggiare il tuo Drink. Lui si avvicina ancora e ti parla nell'orecchio.

"Ho visto ciò che fai, rubi alle persone senza che se ne accorgano. Devi dirmi come fai"

Per un attimo rimani immobile, nessuno ti aveva mai beccata prima d'ora. La scelta migliore è quella di fingerti innocente.

"Non si di cosa stai parlando!"

"Davvero? Quegli uomini la infondo invece penso di sì. Stanno iniziano a capire di essere stati derubati, quello lì sta anche andando dai buttafuori"

Indica un gruppo di persone che cammina per la stanza con gli occhi basi, ed infine l'uomo con gli occhiali ed il riportino, che ora parla con il buttafuori. Sembra cercare qualcuno per la stanza, e sai bene chi cerca. Ti giri di scatto e pensi ad un modo per uscire senza farti beccare.

"Ho voglia di un cheeseburger, e tu?"

L'uomo davanti a te aspetta una risposta, che non tarda ad arrivare. Lo segui fino ai bagni, dove apre una finestra e sgattaiola fuori.

"È così che sei entrato?"

Domandi cercando di non far alzare il tuo vestito. Metti una gamba fuori, poi l'altra, l'uomo ti porge la mano che usi per saltare sull'asfalto.

"Più o meno. Sbrigati, Cassie ci aspetta"

"Chi è Cassie? E chi sei tu!"

Ti fermi di colpo in mezzo al vicolo, la luce è offuscata, ma puoi vedere bene la sua mano che ti afferra per un braccio e ti porta verso l'uscita del vicolo.

"Sono Nick, e te lo spiegherò mentre saremo lì. Riesci a camminare con quegli stivali?"

"Certo e lasciami andare!"

Ti dimeni dalla sua stretta ma non scappi via, sei curiosa di sapere che cosa vuole questo tipo da te. Lo segui fino ad un fast food aperto 24h, è vuoto tranne per una ragazzina dai capelli colorati, ed il commesso mezzo addormentato. Non è certo il fast food più pulito della città, ne il più frequentato a giudicare dalla scarsa qualità dei panini.

"Era ora, quel tipo ha chiamato la Polizia"

Ci mostra un blocchetto da disegno, sopra e scarabocchiato il tipo della discoteca e la macchina della polizia. Hai sentito parlare di queste persone, sono geneticamente modificate. Alcuni li chiamano mostri, mutanti, alieni. Tu vedi solo delle persone simili a te.

"Questa è Cassie? Non è un po' tardi per lei?"

"Ho sedici anni"

Si difende la ragazzina, Nick si siede accanto a lei, mentre tu davanti. Gli oggetti che hai rubato iniziano a darti fastidio contro le gambe e sotto i piedi, ma tirarli fuori qui non ti sembra il caso.

"Ho un impegno urgente, a casa"

"Quale casa? Intendi il minivan in cui dormi?"

Alzi gli occhi al cielo per le parole di Cassie, sa un po' troppe cose di te e ciò non ti piace.

"Sì beh è comunque una casa. Che cosa volete? Non rubo per gli altri, non mi interessa quanti soldi avete... anche se non sembrate gente ricca"

Li guardi dall'alto al basso, Cassie sorride amaramente e scuote la testa.

"Parla quella che si lava nelle stazioni di servizio"

"Almeno io lo faccio..."

"Ok basta, dateci un taglio!"

Esclama Nick. Il commesso mezzo addormentato vi porta tre cheeseburger e tre bibite. Nick e Cassie si affrettano a prendere il loro, mentre tu sei ancora troppo diffidente.

"Non devi rubare per noi se non vuoi. Non è per questo che ti abbiamo portata qui. Vogliamo solo aiutarti"

Spiega Nick con la bocca piena. Hai già sentito queste parole in passato. Prima dai tuoi genitori, poi dai medici dell'istituto psichiatrico e poi da una organizzazione chiamata Divisione. Sei scappata da loro anni fa, cambi città ogni mese per evitare scherzetti.

"Non sono interessata, ma grazie per l'interesse"

Ti muovi per alzarti dal divanetto ed uscire, ma Nick ti ferma per un braccio.

"Non abbiamo finito"

"Lasciala andare Nick, ti avevo detto che è diffidente"

Nick zittisce la ragazzina con un occhiata, poi ti indica il panino davanti a te. Lo controlli un paio di volte prima di dargli un morso.

"Abbiamo un rifugio, un posto ben nascosto. La divisione non ci ha mai trovati lì. Puoi venire con noi per un paio di giorni, vedi com'è e se non ti piace te ne vai"

Nick scrolla le spalle, divora l'ultimo pezzo del suo cheeseburger e manda giù un generoso sorso di Coca Cola. Se indecisa, non sai se fidarti oppure scappare più veloce che puoi.

"Perché lo fate?"

"Perché eravamo come te. Cambiavamo città ogni settimana, cambiavamo il colore dei capelli, il taglio. Indossavamo protesi facciali. Ci siamo stancati di scappare. Abbiamo una piccola fattoria dove viviamo tranquilli"

L'idea di non rubare più per vivere non ti dispiace, vorresti avere una vita migliore senza paura di essere catturata e uccisa. La scelta è semplice, e loro sembrano affidabili.

"Ok. Un paio di giorni, se non mi piace me ne vado"

Nick annuisce sorridente, ti stringe la mano con una stretta ferrea. Poco dopo uscire da quel fast food pieno di scarafaggi e olio incrostato. Camminate fino al tuo Minivan, che vi porterà al rifugio.

CHRIS EVANS IMMAGINA Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora