STEVE ROGERS PT3

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Ti svegli di soprassalto, ancora una volta era solo un bellissimo ricordo. Puoi sentire l'odore della colonia troppo forte di Steve, ed il tocco caldo e soffice delle sue mani sul tuo viso.  Ti guardi intorno, la stanza è buia tranne per le luci della strada che penetrano dai vetri. Decidi di scendere in cucina per bere un po' d'acqua. Dei rumori al piano inferiore attirano la tua attenzione, scendi le scale cercando di non fare rumore. In ogni caso non potresti usare i tuoi poteri, non li sai gestire bene, saresti in grado di far esplodere il palazzo. Cammini per il corridoio buio dove ci sono alcune stanze. La prima sembra un bagno, la seconda un garage con delle auto da corsa, ma sembra anche un laboratorio. Mentre l'ultima, da dove provengono i rumori strani, è uno spazio per allenarsi. Ci sono dei sacchi da boxe e dei pesi. Steve e Bucky sono accanto ad uno di essi. Tuo fratello tiene il sacco fermo, mentre Steve lo riempie di pugni. Ti schiarisci la voce attirando la loro attenzione.

"Cosa ci fai qui, ragnetto?"

Domanda Bucky confuso. Odi quel soprannome, quando eravate piccoli ti riempiva il vestito di ragni, e poi rideva mentre cercavi di toglierli, ma morivi dalla paura. Invece Steve ti chiamava piccola o ranetta, perché quando c'era la pioggia non volevi mai entrare in casa. Ti piace sentire il suono della pioggia e l'odore dell'erba bagnata.

"Ho avuto uno dei miei sogni"

Ti siedi su un divanetto per poi guardare i due. Steve si siede accanto a te e ti cinge la schiena con un braccio in modo dolce. Il profumo della sua pelle è più intenso a causa del sudore, ma è un buon profumo.

"Era bellissimo?"

Annuisci leggermente, anche se si è interrotto troppo presto. Avresti voluto rimanere tra le braccia del vecchio Steve ancora per un po'. Non che questo non ti piace, è solo strano.

"Era domenica, e Sarah era a pranzo da noi con Steve. Ti ricordi i dolci di Sarah?"

Domandi a Bucky, che sorride ed inspira dal naso come se potesse risentire quel profumo di Crostata calda, oppure i biscotti con i canditi che preparava ogni settimana. Decidi di alzarti per fare un giro per la stanza. Hai bisogno di muoverti. Non ci sono solo pesi e oggetti che non hai mai visto prima d'ora, ma anche vasi e quadri. Uno tra i quali raffigura Stark in un armatura rossa ed oro. Un pò narcisistico.

"Domani potremmo andare dalla mamma?"

Chiedi con una voce sottile. Bucky non è mai andato a trovare i vostri cari al cimitero, non se l'è mai sentita. Ma ora ci sei tu, è lui non vuole deluderti per nulla al mondo. L'ha fatto troppo spesso nel passato. Questa è una seconda occasione, per essere il fratello che meriti.

"Certo ... quello che vuoi"

Non ti convince troppo, sembra triste o forse è solo di mal umore.

"Non sei obbligato a venire se non vuoi"

"Ho detto di sì, che cosa vuoi di più?"

Sbuffa con un tono acido. Steve abbassa lo sguardo, mentre tu e Bucky continuate a guardarvi arrabbiati l'uno con l'altra.

"Non usare quel tono con me!"

"Oppure che cosa fai? Lo dici a papà ragnetto?"

Ti provoca irritandoti. È una battuta al quanto fuori luogo, dovrebbe rispettare vostro padre. Ha combattuto anche per voi, per rendere questa nazione libera e in pace.

"Porta rispetto a chi ti vuole bene. Io sono tornata da poco e tu osi fare il melodrammatico? Non possiamo cambiate il corso della storia ma puoi comportarti da fratello maggiore adesso... nessuno mi ha fatto il discorsetto sul sesso"

"Oh no, io non ti parlerò di sesso! Hai ottantatré anni, a che cosa ti serve il sesso?!"

Esclama disgustato. Lanci uno sguardo a Steve, che fa la stessa cosa con te. Bucky pensa che sia davvero strano riaverti qui, ma è divertito da questa scenetta. Ma poi intuisce gli sguardi che vi siete lanciati tu e Steve, e sente un disagio tanto forte da fargli venire la nausea. Sa che tu e Steve vi amate sinceramente, è sempre stato così. Ma un conto è vedervi uniti e felici ed un conto è sapere che provate un desiderio sessuale l'uno per l'altra.

"Vi odio in questo momento!"

Non riesce a trattenere una risata, tutti e tre scoppiate a ridere. Per qualche istante ti sembra di tornare nel passato. Quando tu, Steve e Bucky giocavate insieme e non esisteva l'Hydra o la guerra. Ti vengono in mente tante di quelle storie, che non riesci a tenerti dentro. Così iniziare a raccontare storie assurde, che vi sono capitate nel corso degli anni.

"E quando si è bloccato il tutore, ed io mi sono fermata in mezzo alla strada, prima di perdere l'equilibrio e cadere come un bambolotto. Tu e Steve avete continuato a prendermi in giro finché non siamo arrivati a casa!"

"E anche dopo, ma la Mamma ci ha colpiti in testa con il cucchiaio di legno, e siamo stati costretti a smettere"

Aggiunge Buck facendoti ridere ancora di più. Ti porti le mani alla pancia a causa dell fitte, e dell'aria che fatica ad entrarti nei polmoni.

"Mi siete mancati tanto, non mi lascerete sola di nuovo, vero?"

Ti senti un po' insicura su questo aspetto. La guerra è finita, ma questo non vuol dire che non ce ne sarà un altra. Bucky ti accarezza una guancia, come faceva vostro padre quando eravate tristi o avevate bisogno di un conforto. Era un padre molto impegnato con il lavoro, ma ogni tanto trovava il tempo per dimostrarvi il suo affetto.

"Non andremo da nessuna parte. Anzi, dove andremo noi verrai tu, è una regola della Mamma, no?"

Annuisci prontamente, spingi una spalla a Bucky e ti avvicini a lui minacciosa.

"Però questa volta sono più veloce di voi a correre, quindi se osate scappare e ridacchiare, io vi inseguirò e poi vi darò il mestolo di legno sulla testa!"

Ti alzi sulle punte per cercare di essere più alta di Bucky, ma c'è un evidente differenza di altezza. In fatti Bucky ti appoggia il braccio sulla testa e si gira verso Steve, che sorride divertito.

"Hai sentito la ragnetta?"

Steve inizia a correre, e Bucky lo segue prontamente. Tu rimani per un istante a guardare il corridoio buio, ma poi ti risvegli e li insegui. I due si nascondono nel buio, usano i loro trucchi dell'esercito per nascondersi e scappare, ma alla fine li trovi. Vi ritrovate distesi sull'erba umidiccia, con il fiato corto, il cuore che batte a mille nel petto, e la consapevolezza che non vi lascerete mai più andare.

CHRIS EVANS IMMAGINA Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora